SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Iniziative promosse da EBN Italia

SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 4 feb 2010, 17:48

Riparte il Contest!

Dopo 11 anni di onorata carriera, lascio il testimone!
Quest'anno le foto del Contest, un appuntamento immancabile per i più bravi biders italiani, saranno scelte da Igor Festari.

I premi sono, come sempre, gentilmente offerti da Swarovski!

Buon fortuna!
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 10 feb 2010, 11:45

Nuovo anno dello Swarovski Optik Birding Contest, il 12° di fila!

Gran numero di partecipanti, 71 !

Prima foto : risposte errate 72%
Seconda foto: risposte errate 55%

COMMENTO:
L’ambiente pelagico nel quale è stato fotografato e la struttura del becco (allungato con punta uncinata e narici tubulari) ci aiutano a delimitare il campo all’ordine dei Procellariformes, ossia uccelli delle tempeste, albatross e berte.
La struttura media (con ali né troppo lunghe e né troppo corte; stesso discorso per l’imponenza del becco…) ci permette di optare per le berte o procellarie, appartenenti alla famiglia Procellariidae, delle quali 10 specie sono incluse nella check-list italiana.
Tra queste escludiamo subito: l’Ossifraga (Macronectes giganteus), il Fulmaro (Fulmarus glacialis) e la Procellaria del capo (Daption capense), i quali non sono mai così uniformemente marrone scuro ed hanno il becco d’altro colore e proporzionalmente più corto e/o massiccio. Per questioni riguardanti la colorazione e la struttura del becco, possiamo anche eliminare la Berta di Bulwer, Bulweria bulwerii (con ventre dello stesso colore del dorso, e non più chiaro e contrastante, e con becco più corto e tozzo) e la Berta maggiore, Calonectris diomedea (sia la forma mediterranea diomedea che quella atlantica borealis, infatti, hanno colorazione più contrastata con testa grigiastra, dorso bruno chiaro e ventre biancastro pallido, ed anche il becco più spesso, massiccio e chiaro, spesso giallastro).
Rimangono le 5 specie berte del genere Puffinus delle quali, però, possiamo subito eliminare la Berta dell’Atlantico, P. gravis (piumaggio molto più contrastato con cappuccio nerastro, semicollare biancastro, dorso con lunette chiare e parti inferiori candide) e la Berta minore fosca, P. baroli (struttura più compatta, becco più piccolo e piumaggio bicolore, con le parti superiori nerastre e le inferiori bianche col chiaro che sale sulle guance e circonda in parte l’occhio).
Le 3 specie rimanenti sono considerate piuttosto difficili da identificare sul campo, visto la velocità con cui si muovono ed il rischio di interpretare male i colori tra le onde. Però da uno scatto ben definito come questo, anche se la componente strutturale non può essere utilizzata a pieno, visto la posizione strana dell’animale, è piuttosto semplice riconoscere una Berta balearica (Puffinus balearicus) ed escludere, su base cromatica, le restanti specie. Infatti, la Berta minore (P. yelkouan) è generalmente bicolore, con le parti inferiori nettamente bianche, almeno al centro del collo, del petto e del sottoala, e non sfumate di brunastro come in questo caso; inoltre, la linea di demarcazione tra il chiaro e lo scuro è assai più netta nella minore (compresa un’indentatura chiara che risale lungo i lati del collo) che non nella balearica, dove tale progressione è sfumata. La Berta grigia (P. griseus), infine, è scura sia sopra che sotto, risultando più uniformemente grigio-nerastra e non con parti inferiori nettamente più chiare del dorso (anche se non perfettamente bianche e nette) come nel nostro mystery. La balearica in fotografia, inoltre, ha un anello oculare biancastro contrastante ed ali proporzionalmente corte, spesse alla base e arrotondate in punta, mentre la grigia ha la testa di colore uniforme e le ali più lunghe, affusolate e appuntite.
Berta balearica (Puffinus mauretanicus), P. R. Lowe, 1921


Questa foto riproduce un passeriforme con parti superiori grigio-olivastre solcate da spesse striature scure e parti inferiori pesantemente sfumate di ocra-rosato.
Anche se l’uccelletto può far superficialmente pensare ad una passera scopaiola (per via della colorazione grigiastra e del becco fine), ad un’allodola, ad uno zigolo o ad un fringillide (soprattutto per l’aspetto striato), nessuno di questi gruppi possiede la combinazione di becco lungo e sottile, testa piccola, zampe lunghe e sottili, corpo paffuto e colorazione di fondo scura come nel caso di alcune specie del genere Anthus, famiglia Motacillidae. Questa include anche le ballerine e le cutrettole (genere Motacilla) che sono però colorate in modo molto diverso, più vivacemente e/o con tinte più contrastate.
Anche dal genere Anthus possiamo escludere alcune specie nettamente differenti, come il Calandro (A. campestris), il Calandro maggiore (A. richardi), Prispolone indiano (A. hodgsoni) e il Prispolone (A. trivialis). Questi hanno le parti inferiori con colore di fondo più chiaro (mai ocra rosato intenso) e striature nerastre, se presenti, fini e nette!
La Pispola (A. pratensis) è in genere molto simile al Prispolone, ma alcuni esemplari possono essere pesantemente sfumati di ocra o giallo-aranciato sotto; in ogni caso, le strie sono sottili, nette e ricoprono le intere parti inferiori, mentre nella foto il petto è immacolato al centro e le strie sono grossolane e grigio scure come il dorso…
Alcune Pispole golarossa (A. cervinus), soprattutto femmine, sono ben striate di nerastro su tutto il petto e quindi chiaramente distinguibili da contest, mentre i maschi hanno spesso il centro del petto privo di strie, presenti solo ai lati; in ogni caso, però, nella Pispola golarossa in abito estivo la sfumatura aranciata copre anche parte della testa ed il sopracciglio, mentre la colorazione del vertice, della nuca e del dorso è molto più chiara, simile a quella della Pispola e del Prispolone!
A questo punto rimangono solo Spioncello (A. spinoletta), Spioncello del Pacifico (A. rubescens) e Spioncello marino (A. petrosus) che in piumaggio estivo possiedono parti inferiori rosate. Lo Spioncello (A. spinoletta) differisce dalla foto misteriosa per la sfumatura rosata più flebile (mai così ocra e viva), le striature dei fianchi più sottili e pallide (non così spesse e scure), le parti superiori più chiare e meno olivastre ( vertice grigiastro e dorso marroncino con strie brunastre sfumate, a volte quasi inesistenti sul dorso) ed il sopracciglio biancastro netto (tanto da “assorbire” l’anello oculare chiaro). In piumaggio estivo, entrambe le forme di Spioncello del Pacifico (A. rubescens), rubescens nord-americano e japonicus asiatico, differiscono dal contest per gli stessi caratteri dello Spioncello; inoltre, in questa specie, dorso ed vertice sono ancora meno striati di scuro (a volte uniformemente grigio-brunastri, non olivacei), le striature inferiori possono essere presenti anche al centro del petto (soprattutto in japonicus, che è più scuro) e le redini sono chiare o al massimo sfumate di grigio, senza la netta banda nera tra occhio e base del becco visibile nel contest.
La foto misteriosa ritrae uno Spioncello marino (A. petrosus) della sottospecie scandinava littoralis in abito riproduttivo. Questo spiega perché appare così scuro, striato, olivastro e con il sopracciglio poco marcato (tanto che l’anello oculare bianco contrasta nettamente con la faccia scura) e le redini nettamente nerastre. La sottospecie scandinava, rispetto alle popolazioni inglesi e del mare del nord, acquisisce un piumaggio estivo intermedio tra queste ultime e lo Spioncello alpino, con petto e ventre sfumati di rosa (spesso molto vivo ed ocraceo, come nel contest). Il colore delle parti nude, spesso citato come carattere identificativo, in questo caso è inutile e fuorviante visto che, mentre il piumaggio dell’esemplare in foto è già praticamente riproduttivo, le parti nude sono ancora chiare e carnicine, tipiche del periodo invernale! Questione di muta, quindi, e non di specie…!
Spioncello marino (Anthus petrosus), Montagu, 1798

La classifica è in lista (a tutela della privacy). C'è tempo per recuperare! Il prossimo turno parte il 15 febbraio...
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 20 feb 2010, 20:31

2° turno dello Swarovski Optik Birding Contest, il concorso di identificazione più duraturo che esista (12 anni):

Prima foto: risposte errate 28% (Saltimpalo, Codirosso europeo, Pigliamosche pettirosso, Sterpazzolina, Sterpazzola di Sardegna)

Seconda foto: risposte errate 41% (Tortora dal collare, Tortora orientale, Tortora dal collare africana)

COMMENTO:
Piccolo passeriforme con testa grossa, coda molto corta e becco lungo e sottile. La forma di quest’ultimo esclude tutti le famiglie di granivori (tipo zigoli, fringillidi, cince, ecc.), mentre la combinazione di struttura corporea e colorazione rossiccia del ventre non si accordano con la stragrande maggioranza degli altri gruppi (motacillidi, silvidi averle, grossi turdidi, ecc.).
La forma generale e la sfumatura rossiccia sulle parti inferiori ricorda i cosiddetti chat, spesso chiamati “piccoli turdidi” (in realtà più prossimi ai Pigliamosche), ossia le specie del genere Saxicola, per via della struttura, ed i codirossi del genere Phoenicurus per via del colore rosso della coda (difficile da notare a prima vista nella foto).
Lo Stiaccino (S. rubetra) ha sempre, in tutti i piumaggi, un notevole sopracciglio bianco, lungo fin quasi alla nuca, testa in proporzione più piccola e coda più lunga che non nella foto…
Anche le femmine di Codirosso (P. phoenicurus ) e Codirosso spazzacamino (P. ochruros) hanno coda ed ali ben più lunghe, non sono mai così vivacemente rossicce sotto e possiedono un anello oculare chiaro più sottile e molto meno contrastante che nella foto misteriosa!
A questo punto, nella lista nazionale rimangono solo due specie, apparentemente non imparentate l’una all’altra, che potrebbero azzeccarci qualcosa: il Saltimpalo (S. torquata rubecula) ed il Codirosso algerino (P. moussieri). Quest’ultimo, pur essendo un codirosso, ha una struttura particolare, con coda ed ali molto corte, testa proporzionalmente grande e becco assai lungo e sottile; tali aspetto generale è condiviso anche dal Saltimpalo, ma la femmina di questa specie ha generalmente la testa leggermente più piccola e tonda, il becco un po’ più corto e tozzo, almeno un minimo accenno di sopracciglio (assente nella foto), un’area più chiara, spesso biancastra, tra la gola grigia ed il petto; inoltre, manca di un anello oculare bianco così spesso e contrastante come nella foto, ha di solito le parti inferiori più aranciate, meno rosso mattone (soprattutto nel basso ventre e sottocoda) e non ha mai la faccia superiore della coda rossiccia! La foto misteriosa n.4 illustra una femmina adulta di Codirosso algerino (Phoenicurus moussieri).

2a foto:
Chiaramente un Columbiformes per la struttura del becco, l’animale in foto è piuttosto gracile, con coda e collo lunghi, testa proporzionalmente piccola, corpo snello e ali che finiscono molto prima della punta della coda (= proiezione delle primarie molto corta). Inoltre, la mancanza di macchie colorate o disegni scuri sul collo, l’aspetto “spettinato” della testa ed il piumaggio uniformemente nuovo fanno pensare ad un individuo giovane.
La struttura ci suggerisce di accantonare le specie del genere Columba (Piccione selvatico, Colombella e Colombaccio) e di prendere, invece, in considerazione il genere Streptopelia, che è rappresentato nella check-list italiana da 4 taxa: la Tortora selvatica (S. turtur), la Tortora orientale (S. orientalis), la Tortora dal collare (S. decaocto) e la Tortora delle palme (S. senegalensis).
Sia la Tortora selvatica che quella orientale hanno piumaggio diverso dal quello nel contest con piume del dorso nere bordate di ocra-giallastro, anche se alcuni giovani possono apparire molto meno marcati, ma mai così uniformi come in foto… Inoltre, l’accenno di striature scure che s’intravede sul collo del nostro mystery è in realtà un effetto dovuto alla piega del piumaggio e non c’entra niente col classico disegno delle due succitate specie!
A questo punto ne rimangono solo due. Il giovane della Tortora dal collare, però, pur avendo spesso becco grigiastro e pelle azzurrata attorno all’occhio (come in fotografia), è decisamente più massiccio e con ali più lunghe (4-5 primarie sporgenti e non 3 come in foto); la coda, infine, rappresenta il carattere più importante per l’identificazione: più pallida del dorso e con bordi esterni grigiastri, poco contrastanti, nella Tortora dal collare e non scura quanto o più del dorso e con bordi esterni bianchi, molto contrastanti, come nel giovane di Tortora delle palme (Streptopelia senegalensis) ritratto nella foto 3 del nostro contest!
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 21 mar 2010, 18:58

Terzo turno del Birding Contest

Prima foto. Errate 20% (Gmabecchio minore, Gambecchio nano, Piovanello pettorale, Piro piro fulvo, Piovanello pancianera, Gambecchio americano)
Classico limicolo posato, del quale si vede bene tutto tranne le zampe. La struttura particolare, con testa molto piccola, collo lungo (tenuto ben verticale), corpo abbastanza grosso e becco medio-corto leggermente ricurvo, esclude molte altre specie: beccacce di mare, cavalieri, pernici di mare, occhioni, pivieri, pavoncelle, corrieri, pittime, chiurli, beccaccie, beccaccini, voltapietre e falaropi differiscono nettamente dalla foto misteriosa.
Tutte le specie dei generi Tringa, Actitis e Xenus differiscono nell’avere becco più lungo oppure, nel caso di lunghezza simile, dritto e non leggermente curvo all’ingiù. Inoltre, sono poche le specie di questo gruppo con colorazione simile a quella del contest.
Tra i Calidris, i cosiddetti “gambecchi” possono essere esclusi per avere corpo più snello ed allungato, postura orizzontale e testa proporzionalmente grande ( “jizz”, ossia aspetto generale, del tutto diverso), anche se in alcuni la colorazione è superficialmente simile. Invece, i “piovanelli” possono avere postura e proporzioni simili al contest: la maggioranza delle specie però differiscono da questo per la colorazione (Piovanello maggiore, C. canutus e Piovanello tridattilo, C. alba, rossi d’estate e grigio-biancastri in altri piumaggi) oltre che per la struttura completamente diversa (Piovanello pancianera, C. alpina; Piovanello comune, C. ferruginea; Piovanello violetto, C. maritima ; e Gambecchio frullino, Limicola falcinellus).
Restano solo 4 specie, simili tra loro per la colorazione generale e la struttura. Il Piovanello pettorale (C. melanotos) è solitamente colorato in modo diverso: il becco è bicolore (non tutto nerastro come in foto), le redini tra occhio e base del becco sono nere (chiare nella foto) e ci sono fitte striature scure su tutta la testa ed il collo che si fermano di colpo sul petto, formando una netta separazione col ventre bianco (nel contest testa e collo sono sfumati di ocra-rossiccio ma non striati di nero e la linea tra petto e ventre è sfumata); altre piccole differenze di colore e disegno delle copritrici delle ali aiutano a eliminare questa specie. Il Piro piro codalunga (Bartramia longicauda) ha colorazione superficialmente simile ma struttura completamente diversa dal contest, incluso il collo molto più lungo, il becco più corto e sottile (spesso giallastro), il corpo molto snello, le ali più lunghe con le terziarie fittamente barrate (scure bordate di ocra nell’uccello misterioso) e la coda molto più protendente. Infine, il Piro piro fulvo (Tryngites subruficollis) può assomigliare molto al contest ma ne differisce per numerosi caratteri: ali con proiezione delle primarie lunga (nella foto nessuna primaria sbuca da sotto le terziarie); becco fine, dritto e più corto della lunghezza base del becco – nuca (uguale o leggermente maggiore in foto); assenza di contrasto tra petto ocra e ventre bianco (ben evidente in foto); lati del petto picchiettati di nero netto (sfumati o striati di grigio in foto); infine, questa specie è più spesso rosata o giallo aranciata su petto, collo e guance (e non ocra-brunastra come nel contest).
La foto misteriosa ritrae un Combattente (Philomachus pugnax) nella sua variante più ostica, ossia con piumaggio uniformemente ocra e testa poco contrastata (da giovane) e struttura minuta e slanciata (da femmina), molto somigliante all’ultima delle suddette specie…
contest2s.JPG


Seconda foto. Errate 31% (Gambecchio ditalunghe, Combattente, Gambecchio americano, Gambecchio minore, Piovanello violetto, Piovanello pancianera, Piovanello maggiore)
Anche questa fotografia riproduce un limicolo, questa volta in volo. Per prima cosa, chiariamo quali sono i caratteri da osservare, ben diversi da quelli della foto precedente: le zampe (lunghe e chiare, apparentemente giallo-aranciate, non nere o grigie scure), il becco (nettamente bicolore), il disegno del sopracoda (bianco diviso da una spessa stria nera), disegno delle parti inferiori (con petto colorato e fianchi / ventre biancastri contrastanti) ed il disegno delle ali (sottoala con margini scuri + banda centrale chiara contrastante e parti superiori con barra bianca molto sottile sulle copritrici maggiori, appena sopra le secondarie).
Dopo aver scremato i limicoli più attinenti, depennando quelli completamente diversi per struttura e colorazione (beccacce di mare, cavalieri, pernici di mare, occhioni, pavoncelle, pivieri, corrieri, pittime, chiurli, beccaccie, beccaccini, voltapietre e falaropi), rimangono solo le specie dei generi Tringa, Calidris ed affini. Sulle basi precedenti, possiamo eliminare tutti quelli con groppone completamente bianco o uniformemente scuro (Piovanello maggiore, C. canutus; Piovanello comune, C. ferruginea; Piro piro fulvo, Tryngites subruficollis; Piro piro codalunga, Bartramia longicauda; piro piro dei Actitis e Xenus; tutte le specie del genere Tringa) e quelli con le zampe nere o grigie in tutti i piumaggi/età (Piovanello tridattilo, C. alba; Gambecchio, C. minuta; Gambecchio collorosso, C. ruficollis; Gambecchio di Baird, C. bairdii; Piovanello pancianera, C. alpina; Gambecchio frullino, Limicola falcinellus;). Infine, tra le specie con colore del groppone e delle zampe giusto, eliminiamo quelle con becco scuro e non nettamente bicolore (Gambecchio nano, C. temminckii; Gambecchio americano, C. minutilla).
Restano 3 specie, caratterizzate da losanghe bianche e stria nera sul groppone, zampe spesso giallo-aranciate e becco con base chiara. Il Piovanello violetto (C. marittima) è piuttosto diverso dal contest, in quanto ha sempre i lati del petto ed i fianchi fortemente pigmentati (striati di nero in piumaggio estivo e sfumati di grigio-violetto in inverno), la barra alare bianca sulle copritrici maggiori nettamente più spessa e le zampe molto più corte e tozze. Il Combattente (Philomachus pugnax) in volo può assomigliare moltissimo al contest (come si deduce dalla bellissima fotografia dell’amico Daniele Occhiato, visibile qui: http://www.ebnitalia.it/QB/QB013/pic/occhiato03.jpg ) ma possiede comunque alcuni caratteri che differiscono da quelli in foto, tra i quali soprattutto il maggiore spessore della barra alare ed il sottoala quasi completamente candido, privo di disegno chiaro/scuro; inoltre, il Combattente non ha quasi mai un sopracciglio bianco evidente come quello che si vede sulla testina dell’uccello misterioso, che è un Piovanello pettorale (Calidris melanotos), ed ha molto più bianco sul groppone, in quanto la stria mediana nera del sopracoda inizia spessa anteriormente per poi assottigliarsi verso la coda e sparire quasi del tutto… Soluzione Piovanello pettorale
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 20 apr 2010, 17:17

contests.JPG
4° turno dello Swarovski Optik Italia Birding Contest

Prima foto: errate 4% (Corvo imperiale)
“Ma che cos’è?” Questa è stata forse la vostra reazione quando avete guardato per la prima volta questo incredibile scatto che riproduce un incredibile uccello tutto bianco! Ma proprio TUTTO bianco… comprese zampe, becco ed occhi!
L’uccello misterioso è chiaramente terricolo, per la conformazione delle zampe e le unghie corte e tozze, ma differisce da altre specie potenzialmente simili per via di caratteri strutturali: colombi e piccioni (ordine Columbiformes) o pernici e fagiani (ordine Galliformes) hanno la testa proporzionalmente molto più piccola del corpo (forma “a pera”) e becco generalmente più piccolo, assai diverso. I rapaci differiscono per la diversa forma delle unghie (lunghi artigli sottili e ricurvi) e del becco (sempre con punta adunca ed arcuata). La maggior parte dei passeriformi, poi, ha proporzioni più gracili, zampe più sottili, testa più piccola, ecc.
Le uniche specie con struttura simile appartengono alla famiglia Corvidae (in realtà passeriformi “giganti” con abitudini opportuniste e preferenze alimentari generaliste), anche se alcuni di questi sono tanto peculiari da essere inconfondibili anche da albini, tipo: Gazza (Pica pica), Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax) e Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes). Il Gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus) ha becco piccolo e fine per un corvide ed anche la struttura corporea è piuttosto gracile ed allungata (tipo un grosso merlo…). Il Corvo imperiale (Corvus corax) ha il becco enorme e spesso, con punta ricurva, oltre che testa proporzionalmente più piccola ed estremità posteriore (coda + ali) allungata. Il Corvo (C. frugilegus) e le due cornacchie (la nera, C. corone e la grigia, C. cornix, assolutamente indistinguibili se albine), hanno struttura meno estrema della specie precedente ma comunque più imponente e meno tarchiata del contest, con zampe un po’ più lunghe, testa più piccola e becco più lungo.
Le uniche specie che rimangono da vagliare sono: la Ghiandaia (Garrulus glandarius) e la Taccola (C. monedula), entrambe mediamente conformate, con proporzioni da specie “né troppo grossa, né troppo piccola”. La prima però differisce dal contest per le dimensioni nettamente minori del becco (meno spesso alla base e più corto), per le zampe più sottili e la coda ben più lunga delle ali, che a loro volta sono molto corte. Infine, una finezza: la sfumatura azzurrognola appena accennata nell’iride dell’uccello misterioso ricorda molto la tinta bluastra dell’occhio della Taccola adulta “normalmente colorata”…! Taccola, albina.

Seconda foot : errate 33% (Cornacchia nera, Corvo imperiale, Corvo collobruno)
Anche questa foto ritrae un Corvide, ed in maniera molto più ovvia della precedente, vista la colorazione tutta nera (compresi becco e zampe) e la struttura massiccia con becco robusto. A parte le specie più variamente “colorate” (Gazza, Pica pica; Ghiandaia, Garrulus glandarius; Nocciolaia, Nucifraga caryocatactes; Cornacchia grigia, Corvus cornix), altri taxa possono essere eliminati a priori, ad esempio la Taccola, C. monedula (a causa della tipica sfumatura grigiastra presente almeno sulla nuca e della sua struttura tozza e tarchiata) ed i due gracchi del genere Pyrrhocorax, entrambi molto allungati sui quarti posteriori e con zampe e becco di colore differente (rosse le prime e giallo o carminio il secondo…).
A questo punto rimangono solo 3 specie, caratterizzate da piumaggio e parti nude tutte nere. Il Corvo imperiale (C. corax) è il più grande e robusto tra i corvidi, oltre che tra tutti i passeriformi, ed è facilmente distinguibile su base strutturale: il becco sarebbe molto più massiccio e spesso alla base, oltre che più arcuato in punta, rispetto al contest, ed avrebbe anche corpo più massiccio, zampe più corte e robuste, ed una evidente barba di filopiume sotto il mento e sul collo; inoltre, in questa specie le piume setolose alla base della mandibola superiore formano un’area molto più ampia che ricopre anche le narici (non nella foto misteriosa…). La Cornacchia nera (C. corone) ha solitamente testa più grossa in proporzione al corpo e con vertice ben arrotondato, zampe un po’ più corte e robuste, e becco più massiccio e smussato in punta (a causa del contorno convesso di mandibola e mascella); inoltre le setole alla base del becco sono lunghe, coprenti la narice, e formano un bordo inferiore dritto. La foto, al contrario, ritrae un giovane di Corvo (Corvus frugilegus), caratterizzato dalla base del becco ricoperta di fitte piumette nere (e non nuda e bianca come nell’adulto) che complica molto la distinzione dalle precedenti specie. In ogni caso, nella foto del contest si osservano bene i seguenti caratteri diagnostici: il becco molto lungo ed appuntito (con mandibola sottile e non smussata in punta, e mascella con bordo inferiore diritto); le piume setolose alla base della mandibola superiore corte (non coprenti la narice) e formanti un bordo superiore bulboso (che interrompe il contorno del becco, carattere assente nella Cornacchia) ed un bordo inferiore ricurvo (che lascia allo scoperto una porzione di mandibola fatta a “mezzaluna”); le copritrici dei tarsi molto lunghe e formanti “calzoni” arruffati (corte e lisce nella Cornacchia); zampe molto lunghe e sottili; testa proporzionalmente piccola, con fronte scoscesa ed un evidente picco spigoloso sul vertice.
Da notare che, ancora oggigiorno, nel 2010, vengono regolarmente segnalati nella Pianura Padana “stormi” monotipici di Cornacchie nere (specie questa regolare in zona, ma piuttosto scarsa e più facilmente osservabile in compagnia delle Cornacchie grigie), quando è da tempo risaputo che un’alta percentuale dei Corvi svernanti in Italia sono giovani…! Quindi: attenzione!!! Corvo comune giovane
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 4 giu 2010, 18:21

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SWAROVSKI OPTIK ITALIA BIRDING CONTEST turno di maggio

PRIMA FOTO. Errate 9%: Piro piro boschereccio, Pantana
Dall’ambiente e dalla struttura generale (corpo a goccia, zampe apparentemente lunghe e sottili, ecc.) si capisce che si tratta di un limicolo, diciamo così “tipico” per escludere tutte le specie anomale tipo Pernici di mare, Occhioni, ecc. La colorazione mostra un netto contrasto chiaro/scuro ed un colore di fondo grigiastro, e non marroncino marmorizzato come Beccacce, Beccaccini, Pivieri, Pittime in inverno, Chiurli, ecc., ma nemmeno disegnato e colorato in modo vivace come Beccacce di mare, Cavalieri, Corrieri, Pavoncelle, Pittime d’estate, ecc. Dalle proporzioni allungate e snelle del corpo si intuisce, infine, che non si tratta di una delle specie “piccole” e “tozze”, tipo Calidris, Xenus e Actitis, bensì di una Tringa di dimensioni medio-grandi; anche i piccoli Piro-piro del genere Tringa possono essere esclusi per le proporzioni e per la colorazione, che nei P.p. culbianco e boschereccio è sempre marrone o bruno-nerastro con evidente sgocciolatura bianca.
A questo punto rimangono solo poche specie, la maggior parte delle quali da escludere subito a causa della differente colorazione delle parti superiori, unico carattere sul quale basare un’analisi della foto… La Pettegola (Tringa totanus), il Totano moro (T. eryhropus) in piumaggio estivo e giovanile ed il Combattente (Philomachus pugnax) femmina o juv, hanno piumaggio troppo nerastro o marrone-ocra, mentre il Totano moro (T. eryhropus) d’inverno, la Pantana (T. nebularia), il Totano zampegialle minore (T. flavipes) ed il Totano zampegialle maggiore (T. melanoleuca) assomigliano già di più al contest ma nessuno di loro mostra la combinazione di collo puntinato di nero su sfondo grigino, corpitrici del dorso grigie con barre “ad ancora” nera al centro e punta biancastra e fianchi virtualmente candidi con solo pochissime striette nere nella parte alta…
Questa combinazione di caratteri è invece tipica dell’Albastrello (Tringa stagnatilis) adulto in piumaggio nuziale, che è anche la specie ritratta nel contest!

SECONDA FOTO:
ERRATE : 71% Combattente, Chiurlo maggiore, Pittima minore, Piviere dorato, Chiurlottello, Piro piro boschereccio, Pivieressa, Limnodromo


Anche in questo caso ambiente e struttura ci forniscono buone indicazioni iniziali: essendo acquatico ed avendo collo piuttosto lungo, testa in proporzione piccola, corpo a goccia che si assottiglia verso l’apice posteriore, zampe con tibia e tarso sottili e apparentemente piuttosto lunghe, è facile capire che non si tratta di un Anseriformes né di un Pelecaniformes o di qualunque altro uccello acquatico, se non una qualche specie di Limicolo (Charadriformes), come si evince anche dal disegno a foglia marrone su sfondo bianco-crema delle copritrici del dorso e delle ali…
Tutte le specie dal piumaggio anomalo (Pernici di mare, Occhioni, Beccacce di mare, Cavalieri, Corrieri, Pavoncelle e Pittime, Pivieri e Calidris in piumaggio estivo) possono essere escluse per via della colorazione piuttosto anonima e per il disegno a foglia delle copritrici; la maggior parte delle restanti specie, che possiedono un piumaggio superficialmente simile a quello del contest, può essere esclusa a causa delle proporzioni corporee: infatti, Beccacce e Beccaccini hanno struttura tozza come in foto ma collo più corto e testa più grande (anche il piumaggio è più variegato e colorato nei dettagli sottili…); le specie del genere Tringa hanno quasi sempre colorazione più contrastata, con ventre nettamente biancastro e parti superiori da uniformemente grigiastre a marmorizzate di bruno e bianco, ma sempre in maniera più fine e meno grossolana…
Rimangono ora solo pochissime specie la cui descrizione calzi a pennello con quella della foto misteriosa. Mentre la Pittima reale (Limosa limosa) è in tutti i piumaggi, molto diversa e perfettamente riconoscibile, sua cugina la Pittima minore (Limosa lapponica) è superficialmente simile ma con zampe nere e non bruno-grigiastre, colorazione delle singole copritrici del dorso e delle ali assai più chiara e più giallo-ocracea, con disegno centrale sottile e nerastro piuttosto netto (non così bruno, grossolano e sfumato come in foto…), inoltre la parte inferiore dei fianchi è biancastra e pulita, con poche striette nerastre sottili, ben definite, e non così scura e “sporca” come nella nostra foto…
Infine, le 3 specie di Chiurlo presenti nella checklist italiana sono piuttosto difficili da riconoscere in mancanza di buone visuali della testa ma, guardando bene il solo disegno delle parti superiore e le zampe si può comunque arrivare ad una conclusione: il Chiurlo maggiore (Numenius arquata) avrebbe zampe più lunghe e color grigio piombo (non così brunastre), oltre alle copritrici del dorso molto più chiare, con una banda esterna ocra vivo larga e completa, mentre nel contest le copritrici del dorso sono tutte nerastre con indentazioni bruno scuro sui bordi. Anche il Chiurlottello (N. tenuirostris) avrebbe il dorso assai più chiaro di un colore di fondo grigiastro o grigio-ocra più pulito e meno “marrone” rossiccio, ed il disegno nero ùdelle copritrici del dorso più ristretto al centro e non così fino ai bordi…
A questo punto rimane solo il Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus) del quale notiamo le zampe corte brunastre, il colore marrone scuro delle parti superiori e soprattutto la scurezza delle copritrici del dorso, tanto che formano una vera e propria sella nerastra!
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 24 giu 2010, 8:56

Sesto turno dello Swarovski Optik Italia Birding Contest

Prima foto, (numero 1): errata 29% = Gabbiano reale michahellis, Gabbiano del Caspio, Gavina americana.

Gabbiano adulto o quasi, visto che le macchiette scure sul becco possono essere indice di immaturità, ma sono spesso presenti anche negli adulti in abito non riproduttivo (come in questo caso, ad esempio, e che sia adulto si deduce dalla mancanza di pigmento scuro in altre parti del piumaggio e dalla nettezza delle primarie). Inoltre, la testa è macchiata di marroncino grigiastro, anche se solo leggermente e senza un disegno specifico. Possiamo quindi basarci su pochi caratteri per tentare un’identificazione, che sono:
- testa piccola e delicata, con vertice ben arrotondato, occhio centrale senza un arcata sopraccigliare pronunciata (espressione, cioè, non molto “corrucciata…);
- becco piuttosto piccolo e con bordi più o meno paralleli (angolo poco pronunciato sulla “gonys”) e la base sottile e poco “conficcata” nella testa;
- quello che si vede delle zampe è una tibia molto corta e quasi completamente coperta dai calzoncini piumati;
- primarie con molto bianco e poco nero in punta, soprattutto sulla più interna, dove si vede il grigio normalmente nascosto dalle copritrici che risale molto delimitando una sottile barra nera.
Tutti questi caratteri sono tipici del Gabbiano reale nordico (Larus argentatus), mentre il Gabbiano reale mediterraneo (L. michaellis) dovrebbe avere testa più massiccia e squadrata, occhio più anteriore e con sopracciglio aquilesco, becco più massiccio con punta espansa e “gonys” evidente, zampe con tibia mediamente più lunga e, soprattutto, primarie da adulto con molto meno bianco in punta e molto più nero submarginale…
Ci sono però dei caratteri che, a prima vista non quadrano, ma che ragionandoci sopra un attimo possono essere spiegati logicamente, ossia:
- le zampe, ad esempio, sono giallastre, da quel poco che si vede; questo carattere è però notoriamente variabile ed una buona percentuale di adulti della sottospecie argentatus del Baltico orientale (con influenze di quella che un tempo era l’ormai scomparsa forma omissus…) hanno effettivamente zampe di colore giallo, anche vivo;
- la testa è poco marcata, pur essendo inverno, diversamente da quanto riportato su molte guide; anche questo carattere è molto variabile (con tutti gli intermedi, da completamente affumicata di grigio-bruno a bianco quasi candido…) e sembrerebbe esserci una tendenza delle popolazioni baltiche, come per le zampe, ad avere testa mediamente più chiara che non nelle popolazioni britanniche, subsp. argenteus.
Quindi per finire, viste le proporzioni ed il pattern delle primarie (carattere diagnostico), si tratta di un Gabbiano reale nordico (Larus argentatus) adulto, ma c’è ancora di dire una cosa sulla colorazione del dorso. Come avrete notato nella mia esamina dei caratteri non ho neanche citato la sfumatura di grigio: questo perché essa è troppo dipendente dall’angolo di incidenza della luce e dall’illuminazione nell’istante dello scatto, quindi diventa inservibile per l’identificazione di esemplari in fotografia… Infatti, vedete che l’esemplare in foto sembra più scuro di quello dietro di lui a destra (della stessa specie) e molto più chiaro dell’altro mystery alla sua sinistra (cosa che, come vedremo in seguito, non corrisponde a verità…).

Seconda foto (numero 2), errata 10% (Gabbiano nordico, Gavina, Gabbiano reale armenico)

Questo gabbiano adulto, rispetto a quello in primo piano, appare più alto, con zampe più lunghe, corpo più allungato, testa proporzionalmente molto piccola e ovale (schiacciata sul vertice), occhio molto piccolo e anteriore con iride non nera ma comunque scuretta (forse bruno-ocracea…), becco giallo pallido con segni scuri in punta e con bordi paralleli senza evidente spigolo inferiore sulla “gonys” (forma spesso definita come “pencil shaped”). In generale, la forma di questo gabbiano ricorda quella di un Gabbiano roseo (Larus genei), più snello, cavallino e meno tozzo e robusto di un gabbiano “reale” tipico… La struttura, unita alle dimensioni relative (sembrerebbe più grande del reale nordico di fronte…), al colore dell’iride (in realtà molto variale), al colore del dorso (di un grigio pallido quanto quello di un reale nordico e non scuro quanto un reale mediterraneo, L. michaellis), al giallo pallido del becco, al colore rosato carnicino e non propriamente giallo delle zampe, ci dice che si tratta di un Gabbiano reale pontico (Larus cachinnans). Un’ulteriore importante prova di ciò sta nella forma e nel disegno delle primarie: molto allungate ed appuntite, con la punta della primaria più esterna tutta bianca (si vede bene da sotto…) e quella della penultima primaria con tanto bianco ed una sottile barra nera subapicale, oltre che apici bianchi delle penne piccoli e romboidali, tutti caratteri questi che esaltano l’aspetto originale di questa specie da poco “splittata” dagli altri gabbiani reali (gruppo michaellis-argentatus) ma in realtà piuttosto facilmente riconoscibile con un minimo d’esperienza sul campo…!
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 25 lug 2010, 19:05

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Errate 8% (Storno, Codazzurro, Storno nero)

Prima foto: passeriforme scuro su pianta, con zampe lunghette, piumaggio uniforme, ali lunghe, ecc. Tutti i passeriformi arboricoli più piccoli sono eliminati in base alla struttura generale mentre la maggior parte degli altri a causa della colorazione nerastra. Diversi Corvidi, infine, sono simili perché uniformemente nerastri ma hanno zampe ben più spesse e robuste e le ali nere, senza i netti bordini grigio-pallidi sulle remiganti visibili in foto…

Come per la foto successiva, le uniche specie che calzano sono i merli, caratterizzati da piumaggio nerastro nel maschio e bruno molto scuro nella femmina e nel giovane. L’uccello misterioso in questione è però un maschio adulto di Merlo dal collare (Turdus. torquatus) in quanto il corpo è tutto nero senza scagliette pallide, le zampe sono molto scure (nere e non grigio-brunastre come nei giovani), le ali sono lunghe (con la proiezione delle primarie uguale o maggiore della metà delle terziarie e le primarie distali con punte ben distanziate) ed è presente un evidente specchio alare pallido formato dall’insieme dei bordini grigio-biancastri sulle copritrici maggiori e sulle remiganti

Seconda foto Errate 11% (Merlo acquaiolo, Crociere, Mignattaio, Crociere delle pinete).

Passeriforme scuro fotografato in mezzo al fogliame. La combinazione di zampe robuste e lunghe con la colorazione smorta delle parti superiori (senza evidenti toni pallidi, biancastri, verdastri o grigini) elimina subito i Silvidi, le Cincie. L’uniformità cromatica di ali e coda, unita all’assenza di macchie o bordini biancastri o giallastri, elimina quasi tutti gli altri gruppi, compresi Fringillidi e Zigoli. Infine, diverse specie di Corvidi sono nerastre ma quasi sempre uniformemente, senza la sfumatura bruno-rossiccia su testa e dorso visibile in foto, ed hanno zampe proporzionalmente più spesse e mai così rosate…

Le uniche specie che sembrano calzare a pennello sono i merli, ossia i Turdidi del genere Turdus caratterizzati da piumaggio nerastro nel maschio e bruno molto scuro nella femmina. Se si vedesse il petto potremmo essere sicuri dell’identità specifica dell’uccello misterioso, visto che il Merlo (T. merula) ha il petto concolore rispetto al resto del piumaggio, ossia nero nel maschio e bruno-castano nella femmina e nel giovane, mentre il Merlo dal collare (T. torquatus) avrebbe una mezzaluna pallida sul petto, bianca nel maschio adulto, variamente scagliettata di grigio biancastro nella femmina adulta o di un grigio-brunastro appena più chiaro nel giovane.

Il nostro mystery è un maschio giovane di Merlo comune (Turdus merula) per i seguenti caratteri: zampe rosate chiare; netta sfumatura castano rossiccia su testa e dorso; ali corte ed arrotondate (proiezione edelle primarie tronca e primarie più esterne ravvicinate); colorazione nera delle ali uniforme senza bordini chiari netti. Il Merlo dal collare (T. torquatus) in piumaggio giovanile, al contrario, avrebbe: zampe grigio-nerastre; piumaggio uniformemente grigio-brunastro freddo (non molto scagliettato e puntinato); ali lunghe ed appuntite (con la proiezione delle primarie uguale o maggiore della metà delle terziarie e le primarie distali con punte ben distanziate); colore dell’ala non così uniforme per la presenza di bordini grigio-biancastri sulle copritrici maggiori e sulle remiganti, formanti un netto specchio alare pallido.
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 23 set 2010, 17:38

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Swarovski Optik Italia Birding Contest

Risposte errate : Alzavola (40%)

Anatra nel classico atteggiamento di “dabbling”, che consiste nell’immergersi per metà per brucare le alghe a qualche decina di centimetri sotto la superficie dell’acqua, lasciando visibile solo il sedere colorato come segnale intraspecifico...
Vabbè, ma a parte l’etologia, di quale specie si tratta? Risposta ovvia, direte voi: corpo grigio con macchia gialla posteriore bordata di nero uguale ad Alzavola maschio! Ovvio sì, ma non troppo, visto che dopo lunghe revisioni tassonomiche, nell’italiana checklist, di Alzavole oggi come oggi ce ne sono 2…!
La mancanza di stria orizzontale bianca alla base delle scapolari (che comincia sui fianchi e scorre lungo tutto il corpo fin quasi al sedere) e la mancanza di nette vermicolature bianche sui fianchi grigi identifica il nostro uccello misterioso come un maschio adulto di Alzavola americana (Anas carolinensis). Infatti, Questa specie neartica, accidentale nel nostro paese, possiede una netta stria bianca verticale tra il petto ed i fianchi, in posizione molto avanzata e quindi invisibile in foto di esemplari in atteggiamento di pastura. Inoltre, i fianchi di questa forma, inoltre, sono di un grigio setoso uniforme, a differenza dell’Alzavola eurasiatica (A, crecca) in cui le singole copritrici dei fianchi presentano grossolane vermicolature bianche e nerastre, le quali da lontano danno alla piuma un aspetto grigiastro ma che in foto come quella del mystery sarebbero perfettamente visibili… Alzavola americana (Anas carolinensis) J. F. Gmelin, 1789.

Seconda foto errate 12% : Moriglione, Gobbo della Giamaica, Gobbo rugginoso, Marzaiola

Dalla forma generale del corpo e delle ali, oltre che dall’ambiente, si capisce che si tratta di un’altra anatra. Benchè la posizione sia inconsueta, è possibile riconoscere il disegno giallo e verde della testa tipico del maschio adulto di Alzavola asiatica (Anas formosa), altra specie accidentale nel nostro paese, questa volta però proveniente dalla Siberia artica.
Il mento nero visibile sotto al becco ed il petto sfumato di rosa-ramato e puntinato di nero sono altri caratteri tipici della specie, ma che possono ricordare anche, almeno superficialmente, il maschio di Fischione americano (A. americana) o di Alzavola (A. crecca)… Soluzione Alzavola asiatica (Anas formosa) Georgi, 1775
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 26 ott 2010, 17:16

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Soluzione 9 turno dello Swarovski Optik Italia Birding Contest

Prima foto: errate 35% Cannaiola di Blyth, Cannaiola verdognola, Canapino maggiore, Canapino pallido, Luì piccolo

Passeriforme con becco lungo e sottile, da insettivoro (quindi si eliminano già i granivori, tipo zigoli, passeri e fringillidi, ed anche i predatori con becco grosso, tipo averle e vari corvidi); la colorazione generale è basilarmente brunastra sopra (con sottile sfumatura oliva su dorso e vertice) e biancastra sotto (anche se si intravede una tinta giallastra pallida, soprattutto sul muso ed il basso ventre).
Postura orizzontale e zampe cortine escludono i grandi ed i piccoli turdidi (che raramente assumerebbero una simile posizione posati all’interno di un cespuglio…), la lunghezza contenuta e la forma quadrata della coda escludono le silvie mentre la mancanza di striature sia sopra che sui fianchi esclude la maggior parte delle locustelle. Alcuni luì, tipo il piccolo ed il grosso, possono assomigliare ma il nostro mystery-bird ha testa e becco decisamente più allungati e grandi in proporzione al resto del corpo, caratteri che accomunano due gruppi di silvidi: i canapini e gli acrocefali o silvidi di palude.
Dei secondi escludiamo subito le specie grandi (tipo Cannareccione) perché il becco in foto è troppo poco robusto e la colorazione non è proprio giusta; delle specie piccole, invece, la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), la Cannaiola verdognola (A. palustris) e la Cannaiola di Blyth (A. dumetorum) potrebbero anche andar bene se non fosse per alcun caratteri proprio sbagliati: le redini, tra becco e occhio, sono chiare (nelle cannaiole sono occupate da una stria scura, da grigia a nerastra); le zampe sono grigiastre (nelle zampe cannaiole sono brunastre e più scurette); le remiganti paiono ben contrastate (le cannaiole non hanno bordini chiari così netti su secondarie e terziarie); le ali sono piuttosto corte (5-6 punte delle primarie visibili contro 7-8 nelle 2 cannaiole comuni; quella di Blyth le ha più corte ma tutti gli altri caratteri differiscono come già spiegato…); infine, il colore del groppone è uno smorto bruno-oliva (le cannaiole hanno quasi sempre una calda sfumatura rossiccia o castana sul sopracoda).
Tra i canapini, le uniche specie che possiedono contemporaneamente redini chiare (senza alcuna pennetta grigia) e parti inferiori sfumate di giallastro (anche se molto pallido) sono il Canapino maggiore (Hippolais icterina) ed il Canapino (H. polyglotta). Le altre specie sono bianche sotto, al massimo sfumate di crema sui fianchi ma mai di giallo sulla gola e le guance; inoltre hanno le parti superiori grigie o brunastre, senza sfumature olivacee come nel nostro uccelletto misterioso. Infine, dovendo scegliere tra le due specie rimaste, propendiamo per un Canapino (H. polyglotta) al 1°inverno; è infatti possibile distinguere l’immaturo dall’adulto per la colorazione brunastra delle parti superiori (i pigmenti bruni sono quasi del tutto assenti nell’adulto che invece è nettamente verdastro), per le parti inferiori biancastre con poco giallo (molto più vivaci e giallo canarino nell’adulto) e per i bordini chiari netti e spessi lungo le remiganti e le timoniere (molto meno netti, soprattutto sulle ali, negli adulti). Il Canapino maggiore, per contro, avrebbe: ali molto più lunghe (sempre più di 6, fino a 8 primarie visibili), specchio alare chiaro più evidente (specialmente nel giovane i bordini di secondarie e terziarie sono così spessi che al centro confluiscono formando uno specchio bianco netto), copritrici maggiori molto più contrastanti (l’immaturo di questa specie ha il brodo di queste piume chiaro come le altre remiganti, mentre nel Canapino sono uniformi come il dorso) e becco più spesso alla base ed uncinato in punta. Canapino (Hippolais polyglotta) (Vieillot, 1817)

Seconda foto: errate 30% Cutrettola testagialla orientale, Ballerina bianca, Pettazzurro, Monachella del deserto, Spioncello, Stiaccino, Spioncello del Pacifico

Strano uccelletto (chiaramente un Passeriforme dalle proporzioni) in posizione molto eretta e con zampe e coda lunghe. Il becco da insettivoro esclude tutti i granivori e la colorazione molto contrastata, oltre che le zampe lunghe e sottili da uccello terricolo, esclude tutti i luì, acrocefali, silvie, canapini, ecc. Tra gli uccelletti terricoli sono escluse anche le allodole, per via del becco troppo sottile ed il disegno generale chiaro-scuro.
Rimangono solo alcuni piccoli turdidi, come saltimpali e pettazzurri (nessuno dei quali però ha un simile piumaggio e zampe così esili), ed i motacillidi. Di questi, infine, escludiamo per ovvie ragioni tutte le specie “striate”, tipo pispole e prispoloni, e rimangono quindi le ballerine, il cui piumaggio contrastato, soprattutto dei giovani, sembra adattarsi bene al modello.
I giovani di tutte le specie, sia bianche e nere (tipo Ballerina bianca, Motacilla alba) che gialle (Ballerina gialla, M. cinerea; Cutrettola testagialla orientale, M. citreola e Cutrettola, M. flava) appaiono smorti e grigastri sotto, con testa, coda ed ali bianco/nero e dorso grigiastro. Come possono essere distinti quindi i giovani di queste specie? Intanto escludiamo il juv di Ballerina gialla perché avrebbe comunque coda molto più lunga e sottocoda almeno sfumato di giallo limone (qui del tutto assente). Poi, visto che il disegno del petto non è distinguibile, guardiamo bene quello della testa. Infatti, la combinazione di sopracciglio bianco che arriva fino all’occhio ma non alla fronte (che è marrone - nerastra come il vertice), linea oculare scura molto spessa sia sulle redini (prima dell’occhio) che sulle guance (dopo l’occhio) e stria malare nerastra netta e lunga fino al mento è tipica solo del giovane di Cutrettola (M. flava), vera identità del nostro mystery bird. La Ballerina bianca e la testagialla orientale, invece, hanno sempre le redini chiare o appena sfumate di grigio, con una espressione molto “aperta” (“open faced expression”), il sopracciglio bianco lungo fino alla fronte, la gola tutta bianca senza stria malare scura e le guance molto più chiare, al massimo sfumate di grigiastro, senza banda nerastra dietro l’occhio. Ulteriori caratteri tipici della Cutrettola, che escludono la testagialla orientale, sono: il becco sottile e leggermente ricurvo (più spesso alla base e con margini sup e inf entrambi convessi nella testagialla orientale), la base chiara della mandibola inferiore (tutta nera nella citreola), il dorso sfumato di marrone (e non grigio puro), fianchi chiari (senza una pesante sfumatura grigia) e zampe molto gracili (più spesse e robuste nella citreola). Cutrettola (Motacilla flava) Linnaeus, 1758
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