Salve, questa tornata di censimenti IWC mi ha sollecitato una riflessione, mi piacerebbe sentire qualche parere.
Premetto che non sono un patito della fotografia, per le foto che faccio uso una compatta con zoom 12x, non vado a caccia di novità, però ho letto da poco di una Kodak da 12 megapixel con zoom a 24x, in commercio da primavera a 399€, poi di una Olympus con caratteristiche più o meno equivalenti e zoom a 26x. Ovviamente chi vuol fare belle foto da pubblicare dovrà evitarle, ma io sto pensando a cosa può voler dire per i censimenti e anche per i nostri report. E' vero che la foto è un qualcosa in più di cui non bisogna abusare, e bisogna abituarsi a riconoscere (e a contare!) bene gli uccelli sul campo, ma oltre alla funzione didattica (p.es. forum Identificazione) e alla possibilità di condividere gli inevitabili dubbi e ragionamenti (p.es. il thread aperto da Menotti in lista sugli zigoli golarossa), mi sembra che ci sia un risvolto più 'scientifico' non trascurabile. Già qualcuno (non ricordo chi, adesso non ho il tempo di controllare, non ricordo nemmeno se qui o in lista) diceva "se non lo fotografo è come se non l'avessi visto" ... probabilmente scherzando o comunque esagerando, ma se queste compatte arrivano a dare un risultato decente con una spesa dell'ordine di quella di un buon binocolo, che succede? (a parità di costo, vedremo sempre più 'compatta e Nikon Monarch' invece di 'Swarowski o Leitz' e basta ...?)
Secondo me succede che i report (e magari i censimenti) saranno sempre più 'illustrati', e anche che ci sarà più lavoro 'a casa' come già è successo con Internet: se sul campo ho un dubbio e poco tempo mi riservo di tornarci su guardando la foto. Perdita di skill per insufficiente allenamento al riconoscimento sul campo? Sì, ma in compenso più risultati (più zone censite), e più certi.
Cosa ne pensate?