Personalmente, a seguito di attacchi di parassiti che hanno letteralmente polverizzato (nel senso che nei minigrip ho trovato proprio polverina) parte della mia raccolta di exuvie (mute) di Ofidi e penne (senza contare il mio capello da portatore Baltì pakistano) raccolgo tutto il materiale all'interno dei box di polistirolo con cui portano il pesce al mercato ittico.
Sigillo i coperchi ai box con del nastro da elettricista (è materiale che non manipolo con una certa frequenza).
Prima di riporre il tutto nella scatola, tratto il materiale con del tarmicida (per uccidere gli adulti) e lo sottopongo a dei cicli in congelatore (- 20° C) per eliminare anche le eventuali uova.
Diverso invece il discorso del materiale che utilizzo per la didattica.
Preparo i "pennari" incollando penne (ed eventualmente anche piume) con della colla (vedi le colle stick che usano anche gli alunni a scuola) su un cartoncino grigio (per dare maggior contrasto alla componente candida della penna).
Una volta preparato il tutto (generalmente utilizzo per comodità fogli di formato A4) vado in cartoleria (ma anche in Museo abbiamo l'attrezzatura) e faccio plastificare il foglio.
Così facendo ho del materiale impermeabile (e per l'attività in campagna aiuta), che può essere manipolato da intere scolaresche senza essere rovinato e che non viene attaccato dai parassiti.
Per stare al passo con i tempi, in un mondo sempre più virtuale, ho cominciato anche a scansionare le penne, raccogliendo tutti i file in una cartella specifica, sperando che un
e-Anthrenus non mi mangi tutto...
Saluti.