SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 25 nov 2010, 23:48

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Foto 19 > errate 55% (Corrione biondo, Piviere tortolino, Pernice sarda, Falarapo di Wilson, Pavoncella gregaria, Pavoncella, Fratino)

Foto volutamente sfocata a causa del riverbero della luce, condizione tipica delle torride spianate subdesertiche che la specie spesso usa come tappa fissa del suo lungo volo migratorio verso le aree di svernamento africane.
Si tratta chiaramente di un trampoliere, per la combinazione di zampe molto lunghe e sottili, corpo “a pera”, collo lungo e piccola testa tonda. Escludendo aironi e cicogne, possiamo scegliere tra una vasta gamma di limicoli (ordine Charadriformes), dei quali, a loro volta, possiamo eliminare subito (su basi strutturali e cromatiche): beccaccia di mare, voltapietre, pivieressa, pivieri dorati, piovanelli e gambecchi, beccacia e beccaccini, chiurli, pittime, la maggior parte delle specie del genere Tringa, combattente, avocetta, cavaliere d’Italia, occhione e specie affini.
Tra le specie rimanenti, possiamo evidenziarne alcune che assomigliano al nostro mystery dal punto di vista della colorazione generale (grigio-brunastra, con contrasto chiaro-scuro sulla testa) ma che ne differiscono nettamente per la struttura, ossia corriere piccolo, grosso e fratino (tutti con testa proporzionalmente più grande, collare bianco sulla nuca, corpo più tozzo e zampe corte) e Piro piro del Terek (zampe e collo molto più corti e assenza di sopracciglio bianco netto).
Altre specie molto simili al pennuto misterioso sono: le pernici di mare, genere Glareola (che però hanno zampe proporzionalmente più corte e mai così pallide, primarie nerastre e non concolori col resto delle parti superiori, sopracciglio bianco molto più corto e sfumato, ecc.); il Corrione biondo, Cursorius cursor (molto simile nel complesso, sia nella forma che nella colorazione, ma con parti superiori color sabbia più pallido e meno contrastante col ventre biancastro e disegno della testa leggermente diverso, con linea oculare nera più sottile e vertice grigiastro chiaro, non bruno nerastro più scuro del dorso…).
In assoluto i problemi maggiori li troviamo con le seguenti specie, molto simili sia nella colorazione che nella struttura: il Corriere di Leschenault, Charadrius leschenaulti (che però ha zampe più scurette, sopracciglio molto meno netto, vertice più chiaro, collo più corto e testa proporzionalmente più grande), il Piviere tortolino, Charadrius morinellus (con zampe leggermente più corte, copritrici del dorso e delle ali non così uniformi e con bordini chiari netti, e disegno della testa differente, con corona nera divisa dal resto delle parti superiori dai due sopraccigli biancastri che si uniscono sulla nuca) ed infine la Pavoncella gregaria, Vanellus gregarius (molto simile in tutti i sensi ma con remiganti nere nettamente contrastanti con le copritrici brunastre ed il ventre bianco, sopracciglio molto spesso sfumato di ocra-castano, zampe nerastre e disegno della testa diverso, come descritto per il Piviere tortolino…).
L’unica specie che possiede la combinazione di caratteri mostrata in foto è il Corriere asiatico (Charadrius asiaticus); inoltre, si tratta di un adulto in abito non riproduttivo in quanto manca il classico pigmento rosso sul collo ed i lati del petto del piumaggio nuziale, e mancano anche i bordini chiari netti sulle copritrici superiori tipici del giovane…
Corriere asiatico (Charadrius asiaticus) Pallas, 1773


Foto 20 > errate 61% (Luì grosso, Luì bianco orientale, Luì bianco, Luiì grosso, Beccafico, Canapino comune, Canapino pallido, Canapino maggiore, Cannaiola di Jerdon, Usignolo, Sterpazzolina)

Dalla fotografia sui intuisce la classica forma di un passeriforme. Ma di quale gruppo? La completa mancanza di strie sopra, la colorazione uniformemente color sabbia-grigiastra e la forma del becco (lungo e sottile, da insettivoro) escludono fringillidi, zigoli, corvidi, allodole, rondini, motacillidi e gruppi affini. Delle restanti famiglie, i turdidi ed i muscicapidi (pigliamosche e balie) possiedono un becco fine di profilo, come nella foto misteriosa, ma nessuna delle specie italiane corrisponde per colorazione, lasciandoci quindi con la sola opzione della famiglia Silvidi. Anche di questi però, possiamo escludere a priori le specie del genere Cettia (l’Usignolo di fiume, ben più scuro e castano sopra), Cisticola (il Beccamoschino è striato sul dorso), Locustella (che sono o striate o ben più scure sulle parti superiori), Regulus (molto diversi sia per la colorazione che per la struttura generale) e la maggioranza delle specie dei generi Sylvia e Phylloscopus (caratterizzate da colorazioni più vivaci e contrastate, e a volte dalla presenza di barre alari o disegni caratteristici, come cappucci scuri, anelli oculari o macchie sulle parti inferiori).
Tra tutte le specie possibili, quindi, rimangono solo alcuni luì, la Sterpazzola nana (S. deserti), gli acrocefali (genere Acrocephalus) ed alcune specie di canapini (genere Hippolais).
Per quanto riguarda i luì, le uniche specie con colorazione simile sono il Luì bianco (P. bonelli) ed il Luì bianco orientale (P. orientalis) che però presentano entrambi un marcato specchio alare sulle ali e sulla coda, formato dai bordini giallo-verdastri delle remiganti e delle timoniere, e la coda proporzionalmente più corta. Anche il Luì piccolo siberiano (P. collybita tristis) è smorto ma possiede coda ed ali ben più corte, copritrici auricolari sfumate di castano, e sia le zampe che il becco più scuri, addirittura nerastri.
La Sterpazzola nana (S. deserti) ha colorazione generale simile ma mostrerebbe la seguente combinazione di caratteri: disegno della “faccia” molto meno marcato con sopracciglio ed anello oculare biancastri pressoché inesistenti, iride gialla e non nera, sfumatura fulva su coda e terziarie, primarie con punta nerastra più scura e non concolore rispetto al resto dell’ala, proiezione delle primarie ben più corta (con solo 1 o 2 punte sporgenti, non 5 come nel mystery), copritrici maggiori uniformi e non con bordini chiari formanti una barra alare più chiara, zampe gialle brillanti e non rosa carnicino, ecc., ecc.
Per quanto riguarda gli acrocefali, ovviamente possiamo escludere subito il Forapaglie (A. schoenobaenus), il Forapaglie castagnolo (A. melanopogon) ed il Pagliarolo (A. paludicola) in quanto striati sulle parti superiori, o anche il Cannareccione, (A. arundinaceus) in quanto molto più massiccio, soprattutto il becco e le zampe, e più scuro sopra… A questo punto bisogna capire se si tratta di una qualche cannaiola oppure no, e per quale motivo. Sia la Cannaiola (A. scirpaceus) che la Cannaiola verdognola (A. palustris) avrebbero ali assai più lunghe, con proiezione delle primarie uguale o maggiore alla lunghezza delle terziarie e con almeno 7 (ma anche 8 o 9) punte visibili, oltre al becco più lungo e alla la coda proporzionalmente più corta e con punta arrotondata. La Cannaiola di Blyth (A. dumetorum) ha ali più corte delle precedenti ed è quindi più simile al contest ma avrebbe coda arrotondata e graduata (tipica delle cannaiole) ed ali molto più uniformi, senza i bordini bianchi su copritrici maggiori, terziarie, secondarie e primarie, formanti uno specchio alare chiaro e contrastanti con il centro scuro di ciascuna piuma o penna… L’ultima specie rimasta è la Cannaiola di Jerdon (A. agricola) che però ha spesso una evidente tinta rossiccia sul vertice, la proiezione delle primarie più corta, il becco con mandibola inferiore bicolore (chiara alla base e con punta scura) e non uniformemente aranciata, ali uniformi tranne che il centro delle terziarie un po’ più scuro ma senza il cospicuo specchio alare biancastro del mystery.
Rimangono quindi solo i canapini, tra i quali oltretutto escludiamo subito il Canapino (H. polyglotta), il Canapino maggiore (H. icterina) ed il Canapino levantino (H. olivetorum) perché più massicci del contest, più grigio-scuro o verdastri sopra, con parti inferiori spesso nettamente gialle e con specchi alari bianchi netti soprattutto sul bordo delle secondarie e primarie interne. Il Canapino pallido (H. pallida) invece assomiglia già di più alla foto misteriosa, ma ne differisce per la colorazione meno tinta sabbia e più contrastante (grigio-olivacea sopra e biancastra sotto), per la proiezione delle primarie in media un po’ più lunga (da più di un 1/2 fino a 2/3 delle terziarie) e per la colorazione delle penne di ali e coda più scura del dorso (di un grigio un po’ più scuro e contrastante); inoltre il becco è mediamente più spesso, lungo ed arcuato, con la punta della mandibola inferiore spesso scura ed il sopracciglio in questa specie è raramente così lungo e ben definito dietro all’occhio come nel mystery.
La combinazione di caratteri sopraelencati per la foto misteriosa (colorazione chiara e tinta sabbia, ali con bordini contrastanti col centro più scuro delle penne, becco piccolo e sottile tutto chiaro inferiormente, testa con sopracciglio lungo e netto, coda piuttosto lunga e squadrata con bordini chiari contrastanti, iride scura, ecc.) esclude tutte le specie tranne il Canapino asiatico (Hippolais caligata), specie a torto considerata di difficile determinazione (soprattutto in paesi nella quale è accidentale, come in Italia, dove risulta per questo sottostimata…) ma che al contrario, con un po’ di esperienza può apparire ben distinta e peculiare nell’aspetto.
Canapino asiatico (Hippolais caligata) (Lichtenstein, 1823)
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 10 dic 2010, 11:40

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Foto 21 > errate 21% Prispolone, Allodola, Pispola

L’habitat terrestre, la struttura allungata con testa piccola e coda lunga, le zampe abbastanza snelle e la colorazione generale brunastra striata fanno subito pensare ad un Passeriforme. Tra le varie famiglie, sia per la morfologia che per la struttura, escludiamo immediatamente gli uccelletti arboricoli (Silvidi di macchia e di canneto, Pigliamosche, Tordi, piccoli Turdidi, Cince, Picchi muratori, Fringillidi) e quelli con specializzazioni estreme (come Rondini, Averle, Corvidi, Merlo acquaiolo, ecc.).
Gli unici gruppi di Passeriformi con caratteri simili a quelli del mystery sono: le Allodole, i Motacillidi striati (genere Anthus) e alcuni Zigoli. Ma, questi ultimi hanno testa proporzionalmente più grossa e zampe più corte e tozze, mentre le allodole hanno coda più corta e corpo più tondeggiante (come in Calandrella, Calandrina e Tottavilla) oppure colorazione nettamente differente (come in Cappellaccia) o ancora la proiezione delle primarie oltrepassante le terziarie (come in Allodola, Calandra e Calandra asiatica), diversamente rispetto al nostro contest…!
Rimangono quindi solo gli Anthus striati, ossia pispole e calandri vari! Ma quale specie? Del disegno sulle parti inferiori si nota solo un angolino del fianco sinistro, lungo il quale però si scorgono evidenti striature nere nette su sfondo bianco-crema, le quali eliminano a priori Calandro maggiore e Calandro juv, che hanno invece ventre e fianchi immacolati o al massimo sfumati di ocra pallido.
I fianchi poi ci danno un’altra indicazione: specie come il Prispolone ed il Prispolone indiano, infatti, hanno la rigatura nera che comincia spessa sul petto ma che diventa sempre più tenue verso il basso fino a ridursi a semplici strie sfumate al centro di ciascuna piuma sui fianchi, solitamente accompagnate da una evidente sfumatura ocra-giallastra (più pesante nell’indiano). Al contrario, nella foto misteriosa le strie scure sono spesse ed evidenti fino all’attaccatura delle zampe e finiscono bruscamente appena prima del sottocoda… Il mystery, comunque, differisce da Prispolone e Prispolone indiano anche per numerosi altri caratteri del piumaggio, tra cui: mancanza di sfumatura oliva e presenza di spesse strie chiare interposte a quelle nere sul dorso e groppone fittamente macchiettato di nerastro.
Anche gli spioncelli (sia montano che marino) sono esonerati in quanto sempre diversi, molto più grigi e meno giallastri sopra, con strie scure più grigie e sfumate, barre alari più sottili, fianchi meno striati di nero e, soprattutto, groppone di un grigio assai più uniforme, non macchiettato di nero.
Rimangono, alla fin fine, solo la Pispola e la Pispola golarossa. Entrambe possiedono colorazione di base ocra-giallastra, striature chiaro-scure sopra e spesse strie nere di sotto, estese fino al bordo inferiore dei fianchi. Nella foto misteriosa, però, sono visibili 3 caratteri diagnostici di una delle due specie, ossia: 1) due strie bianche intervallate alle strie nere sul dorso e simili a “briglie”, 2) groppone pesantemente macchiettato di nerastro e, soprattutto, 3) una evidente sfumatura rosso-mattone aranciato visibile sulla guancia sinistra, visibile se si ingrandisce un po’ l’immagine…! Ovviamente, questa combinazione di caratteri identifica solo l’adulto di Pispola golarossa (Anthus cervinus).
Pispola golarossa (Anthus cervinus) (Pallas, 1811)


Foto 22 > errate 71% Aquila di Bonelli, Poiana, Poiana calzata, Poiana delle steppe, Biancone, Aquila minore, Falco cuculo

Classica struttura da rapace diurno in volo, con corpo abbastanza tozzo, coda protundente, ali lunghe e “digitate”, testa tonda con becco corto e ricurvo. Tra i rapaci diurni, però, vanno subito esclusi i Falconidi (genere Falco) in quanto, con le loro appuntite ali triangolari e la coda sottile, appaiono strutturalmente diversi dal mystery, caratterizzato al contrario da una classica silhoutte da Accipitride, cioè da aquila o poiana, con ali lunghe e larghe, punta della “mano” ampia, coda con base spessa, ecc.…
La colorazione uniformemente molto chiara, sia sul corpo (con una lieve sfumatura e striatura ocra su petto, fianchi e sottoala) sia sulle remiganti (con la base delle primarie nettamente biancastra) escludono a priori tutte le specie con colorazione scura, ossia: i nibbi del genere Milvus, l’Aquila di mare, i grandi avvoltoi, Falco di palude, sparvieri e astori del genere Accipiter (chiari sì, ma fittamente striati o barrati sotto…) e quasi tutte le specie del genere Aquila.
Le restnri specie, invece, possiedono almeno un piumaggio molto chiaro (biancastro, grigio pallido o color crema) sulle parti inferiori
Per prima cosa, la barratura sfumata e fosca su secondarie e primarie ed il netto bordino bianco sulle penne delle ali e della coda, identificano un giovane dell’anno che non ha ancora mutato nessuna piuma. In tal modo possiamo escludere a priori le albanelle del genere Circus (nelle quali solo gli adulti sono chiari mentre i giovani sono o rossicci o striati sotto), il Capovaccaio (specie in cui juv e immaturi sono marroni scuri, mentre l’adulto è bianco ma con penne delle ali tutte nere lucide), l’Aquila anatraia maggiore forma fulvescens e l’Aquila minore (entrambe avrebbero le penne delle ali tutte nerastre e non chiare barrate di grigio in punta).
Anche l’identificazione delle seguenti specie risulta piuttosto semplice. Il Biancone, soprattutto il giovane, è più uniformemente biancastro rispetto al mystery (senza una sfumatura ocra così estesa sotto e senza il bordo scuro apicale di ali e coda dovuto alla barratura fosca), ha testa più grossa con becco proporzionalmente più piccolo, coda più squadrata e tenuta spesso a ventaglio ed estremo dell’ala (“mano”) molto più ampia con smarginature (“dita”) più spesse e angolo carpale (“gomito”) molto più accentuato. L’Aquila di Bonelli adulta è sempre fittamente striata di nero sotto ed ha ali e coda più scure, ma alcuni giovani particolarmente abrasi appaiono molto chiari, con la classica sfumatura rossiccia tanto impallidita da sembrare ocra-rosata, come nel contest. Però questa specie avrebbe becco e testa ben più robusti, ali molto più ampie, coda più squadrata e con base più spessa, mentre le penne di coda e ali sarebbero più uniformi, senza un evidente bordo scuro.
Al contrario, potrebbe essere difficile distinguere alcuni juv di Pecchiaiolo dai morfismi estremamente chiari di Poiana comune, codabianca e calzata. La struttura è simile ma un carattere distintivo spesso citato sui manuali è la forma della coda, ossia a ventaglio e squadrata nelle poiane, oppure che si assottiglia verso l’apice e con bordi esterni arcuati come nel Pecchiaiolo (e come nella foto misteriosa…)! Nella maggior parte dei casi i giovani molto chiari delle poiane hanno comunque le secondarie uniformemente scure con sfondo grigio e barre nerastre sfumate su tutta la lunghezza, mentre in questo caso (com’è tipico dei juv chiari di Pecchiaiolo) la base delle secondarie è bianca e le barrature scure sono tutte concentrate verso l’apice delle penne. Inoltre la testa del mystery è piccola ed il becco è gracile con tanto giallo e poco nero in punta come nel Pecchiaiolo, mentre le poiane hanno testa più aquilesca e becco con cera gialla piccola e grosso uncino apicale scuro. Esistono molti altri caratteri fini e più variabili, che ci permettono di identificare la foto misteriosa come un Pecchiaiolo (Pernis apivorus) giovane in morfismo chiaro, ma sarebbe troppo lungo elencarli quindi mi limito ad un ultimo particolare che, diciamo così, stacca la testa al toro: se ingrandiamo i piedi dell’uccello notiamo che le unghie sono corte e pressoché dritte (più lunghe ed arcuate nelle poiane), indice che l’animale non cattura grosse prede ma che scava il terreno in cerca dei nidi degli insetti coloniali, com’è tipico del Pecchiaiolo!!!

Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) (Linnaeus, 1758)
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Re: SWAROVSKI OPTIK Italia Birding Contest 2010

Messaggioda EBN001 » 20 dic 2010, 23:46

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Foto 23 > errate 20% Falco di palude, Albanella pallida

Uccello in volo in un cielo bigio e nebbioso, visto da lontano ed in condizioni non proprio eccezionali... La silhouette è però ben definita, con ali lunghe ed appuntite, coda che sembra essere relativamente corta, testa proporzionalmente grossa, corpo allungato e snello, ecc.
Se non fosse per il becco corto, tozzo e con base gialla sembrerebbe quasi una sterna, con tanto di primarie grigie, macchie alari scure, dorso marroncino e mascherina scura sugli occhi, combinazione di caratteri simile a quella che si osserva ad esempio in un giovane di Mignattino piombato (Chlidonias hybridus). Ma la struttura della testa e del becco non ci tirano in inganno e capiamo subito che si tratta di un rapace!
La colorazione variegata, la struttura della testa e la forma delle ali (soprattutto il becco molto piccolo e la “mano” sottile, appuntita e non digitata) ci permettono di escludere il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), i nibbi del genere Milvus, gli avvoltoi, le albanelle, gli Accipiter, le poiane, tutte le aquile (generi Aquila, Hieraeetus, Haliaetus e affini) ed il Falco pescatore (Pandion haliaetus).
Scartabellando tra le specie rimanenti, la grossa testa arrotondata con becco piccolo e molto poco prominente, farebbe pensare ad una specie del genere Falco; inoltre, la colorazione rossiccia delle parti superiori esclude quasi tutte le specie tranne il Gheppio (F. tinnunculus), il Grillaio (F. naumanni), lo Smeriglio (F. columbarius) della sottospecie orientale pallidus (forma nella quale le femmine e i juv sono tanto rossicci da somigliare a Gheppi…) ed il giovane di Falco cuculo (F. vespertinus). Altre specie simili ma facilmente escludibili sono Falco dell’Amur (F. amurensis), il cui giovane è molto simile a quello del Falco cuculo ma molto più grigiastro sopra, ed il Sacro, rossiccio sopra ma molto diverso strutturalmente!
Guardando bene la foto misteriosa notiamo, oltre alla struttura e alla colorazione generale, alcuni particolari importanti: la netta mascherina nera intorno all’occhio, la spaziosa fronte bianca e le nette macchie nere lungo il margine anteriore dell’ala estese fino alla base delle primarie. Nessuna delle specie di falco citate mostra questa combinazione in contemporanea, visto che Gheppio, Grillaio e Smeriglio non hanno mai tanto nero sulla faccia e la macchia scura sul “braccio”, mentre il giovane di Falco cuculo, il cui disegno della testa è molto simile a quello del mystery, può essere escluso con sicurezza per il nero sul margine delle ali.
Cosa rimane quindi? L’unico uccello con struttura e colorazione così come le abbiamo descritte è il giovane di Nibbio bianco (Elanus caeruleus), specie raramente osservata nel nostro paese ma in via d’espansione nell’Europa centro-occidentale; il piumaggio del giovane è molto diverso e più variegato di quello adulto (sui toni del grigio) e quindi può, occasionalmente, rappresentare una causa di confusione con altre specie da noi più diffuse.
Nibbio bianco (Elanus caeruleus) (Desfontaines, 1789)


Foto 24 > errate 38% Verdone, Fiorrancino, Lucherino, Lui' grosso

Questa foto di passeriforme che si muove in mezzo al fogliame è piuttosto difficoltosa ed ingannevole, in quanto il soggetto risulta mal definito e perché alcuni dei caratteri identificativi visibili non sono quelli che sembrerebbero a priori…!
Se, infatti, ci basiamo frettolosamente sull’aspetto generale, ci ritroviamo con un uccelletto piuttosto panciuto ma allungato, verdastro sopra, bianco-giallastro sotto e con evidenti flash gialli sulle ali e sulla coda. La colorazione del corpo ed il disegno percepibile delle estremità (con macchie gialle disposte longitudinalmente sulle ali e due evidenti rettangoli gialli alla base della coda) ricordano un po’ il Verdone (Carduelis chloris), mentre altre specie, come Lucherino (C. spinus) o Venturone (C. citrinella), possono venire in mente per la combinazione di colori, anche se il disegno delle singole parti è realtà ben diverso… A questo punto, però, vi devo dire che (e questo è il motivo per cui ho scelto questa fotografia) se si seguono esclusivamente i colori si finisce per andare fuori strada e sbagliare!
Infatti, l’unico carattere che fin dall’inizio può portarvi sulla retta via è la forma del becco. Lo si vede all’estrema sinistra dell’uccello, piccolo, fine e tutto nerastro, un tipico becco da insettivoro, ben dissimile da quello dei succitati fringillidi! Inoltre la testa e l’occhio sono proporzionalmente piccoli, e la coda corta. A questo punto tutto sta nel capire la vera posizione dell’animale, che è girato sulla schiena (le zampe, infatti, sono invisibili perché nascoste al di sotto del corpo), con le ali semiaperte “a libro” sul dorso (e lo si capisce vedendo la posizione delle primarie di entrambe le ali, quasi sovrapposte tra loro…); il giallo che si vede, quindi non è sulle ali, bensì il colore del groppone che normalmente è nascosto da queste ultime! Inoltre, il colore della base della coda, che solitamente è coperto dalla proiezione delle primarie, qui è chiaramente visibile in quanto le ali sono tenute alzate sopra al dorso…
In definitiva si tratta di un Regolo (Regulus regulus) adulto fotografato mentre si muoveva con la consueta vivacità tra i rami di una siepe. Tanto per confermare ulteriormente l’identificazione (già facilitata dalla forma del becco e dalla cortezza della coda), vi invito ad ingrandire la testa e a cercare la macchietta arancione visibile sopra agli occhi, che appartiene in realtà alla coroncina colorata tipica della specie! Avevate mai notato, osservando un Regolo sul campo, quanto è giallo il suo groppone o com’è ben definito il disegno della sua coda…?
Regolo (Regulus regulus) (Linnaeus, 1758)
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