Il progetto di Torino 2011 minaccia la ZPS del Meisino!

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Il progetto di Torino 2011 minaccia la ZPS del Meisino!

Messaggioda EBN001 » 5 feb 2009, 19:35

Il progetto Torino 2011 per la navigabilità del Po minaccia la Zona di Protezione Speciale del Meisino e l'unica garzaia "urbana" italiana

EBN-Italia, Gruppo Piemontese Studi Ornitologici, LAC, LIPU Torino, WWF.


Era il 1988 quando Marisa Suino, l’allora presidente della 6° circoscrizione di Torino, scriveva nell’introduzione alla “Guida alla Natura del territorio” (a cura della Lipu di Torino): Finalmente il parco della confluenza è realizzato!
Molte battaglie però attendevano ancora chi aveva a cuore questa importante area naturalistica a due passi dal centro di Torino.

Nel settembre del 1991 veniva organizzato il convegno “Le sponde della Stura e l’area della confluenza di Stura e Dora nel Po” dove si esponevano le motivazioni all’opposizione al “Nuovo Piano Regolatore” che prevedeva la realizzazione di 89.400 metri cubi di insediamenti residenziali a ridosso dell’area.
Il progetto fu fortunatamente accantonato, grazie soprattutto all’impegno della LIPU, della LAC, del GPSO e di alcune associazioni minori nate dall' entusiasmo di singoli (primo fra tutti il compianto Piero Morini con l'associazione "Il tuo parco") che riuscirono a coinvolgere costruttivamente personaggi sensibili e preparati delle varie amministrazioni.

Finalmente l’area del Meisino e della Confluenza fu inserita tra le ZPS ( Zona a Protezione Speciale) nel programma RETE NATURA 2000 della comunità Europea e con la direttiva 79/409/CEE (aggiornata a febbraio 2007) ne venne ribadita l’importanza .
L’Assessorato ai beni culturali ed ambientali della Regione Piemonte con la legge Regionale 28/90 inserì il sito nel sistema delle Aree Protette della fascia fluviale del Po e decretò la nascita della Riserva Naturale Speciale del Meisino e dell’Isolone Bertolla.
Nell’area nidificano decine di coppie di germano reale, folaga, gallinella d’acqua e svasso maggiore, i canneti superstiti offrono ambiente idoneo alla riproduzione del tarabusino (SPEC3), dell’anatra mandarina, della cannaiola e del cannareccione solo per citarne alcuni e allo svernamento: tarabuso (SPEC3 in pericolo), porciglione e molti passeriformi.

Sterne, mignattini., topini, balestrucci, rondini, rondoni e martin pescatori frequentano regolarmente il fiume. La garzaia posta sull’isolone Bertolla ospita dal 1986 una colonia di aironi cenerini con circa 100 nidi (2007). Torino è l’unica grande città europea, insieme ad Amsterdam a poter vantare l’esistenza di una garzaia all’interno dei propri confini.

Nel periodo invernale il sito è fondamentale per l’avifauna italiana: l’area della confluenza infatti è tra le più importanti e forse l'unica attualmente esistente in tutto il Piemonte per lo svernamento di migliaia di anatre tuffatrici, sopratutto moriglioni (SPEC4 vulnerabile) e morette (SPEC3 in pericolo critico ).
Le anatre iniziano ad arrivare già a fine settembre - primi di ottobre ma i massimi numerici si hanno nei mesi di gennaio e febbraio.

L’area è monitorata costantemente da studiosi ed appassionati sin dai primi anni ottanta e le specie censite sono più di 165. Il sito, inserito nel programma IWC (International Waterbird Census) coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA riveste inoltre un’importanza “qualitativa” con presenze regolari di specie rare, minacciate (SPEC 1, 2 e 3) o di presenza accidentale nella nostra penisola: strolaghe, morette tabaccate, grigie e codone, pesciaiole, orchi e orchetti marini. Nell'inverno 2007/2008 una moretta dal collare (specie tipica del continente americano) ha svernato in questo tratto di fiume.

Ora un assurdo progetto di navigabilità, di per se già inconcepibile all’interno di una ZPS proposta come Sito di Importanza Comunitaria, prevede la costruzione di ben due pontili per l’attracco di imbarcazioni anche a motore, e minaccia questo ultimo ed importantissimo rifugio per la fauna selvatica. Il transito di imbarcazioni, anche di medie-grosse dimensioni come ipotizzato, in questo tratto di fiume dove le sponde distano poche decine di metri allontanerebbe e disperderebbe la fauna creando anche sconvolgimenti tali da impedirne le nidificazioni sulle rive .
Il danno sarebbe oltremodo accentuato nei periodi estivo - primaverile e in quello invernale quando cioè gli animali si trovano già sottoposti a fortissimi stress legati alla migrazione, alla riproduzione e alla basse temperature. La fauna selvatica trova nelle aree urbane l’ultimo rifugio ed i motivi risiedono nella carenza di zone naturali adatte e protette, nell’eccessiva pressione venatoria al di fuori dei centri urbani e per sfruttare il vantaggio di temperature più miti nel periodo invernale. Il divieto di navigazione che attualmente vige va assolutamente mantenuto almeno fino alla zona del Velodromo - passerella P.za Chiaves ed è da ritenersi prioritario ai fini della salvaguardia dell’area e dell’avifauna. Si verrebbe altrimenti a perderebbe una fetta consistente del patrimonio naturalistico della nostra regione. Inoltre è doveroso ricordare che i numerosi pontili costruiti negli ultimi anni in altri tratti del fiume meno "sensibili" (Vallere, Valentino e Moncalieri) risultano in alcuni casi totalmente inutilizzati.

Anche la storica garzaia e le sponde a valle della diga verso S.Mauro sono in pericolo a causa di una ipotetica "riqualificazione ambientale” (inserita nel progetto di fattibilità del Programma Territoriale Integrato RETI 2011) che prevederebbe la creazione di un canale all'interno dell'isolone che ospita la colonia, approdi diportistici a ridosso della stessa, passerelle sospese e pontili in zone particolarmente vulnerabili e che attualmente offrono ambiente di nidificazione e svernamento a decine di specie (in quest’area sono state contattate 81 specie in 24 mesi di rilevamenti (anatre di superficie, beccaccini, limicoli, cicogne bianche e nere, e almeno 5 specie di rapaci nidificanti). Anche per quest’area la navigazione andrebbe limitata essenzialmente a poche aree e non implementata. Il passaggio di un singolo canoista è sufficiente a far abbandonare agli animali l’area per l’intera giornata questa situazione di disturbo attualmente si ripete con una cadenza che varia tra i 15 e i 20 giorni nei periodi di clima mite ma un incremento di passaggi sarebbe di grande disturbo nei confronti della fauna protetta.
Queste iniziative di “valorizzazione naturalistica” dovrebbero essere proposte per aree degradate, neppure così difficili da individuare sul nostro territorio, e non per disgregare ed impoverire le ultime isole protette. Ricordiamo che la garzaia si è formata proprio grazie al fatto dell’assoluta inaccessibilità all’isolone in quanto proprietà privata. La costruzione di pontili e la navigazione, oltre a contrastare palesemente con l’esistenza stessa di un’area ZPS e di una Riserva Naturale Speciale, andrebbero contro le direttive della comunità europea. Inoltre il progetto non risulta sia stato corredato della relativa valutazione d'incidenza ambientale. I comitati scientifici di EBN–Italia, LIPU, GPSO si esprimono fin da ora con un parere fortemente negativo e chiedono l’accantonamento o almeno la revisione e la ridiscussione del progetto.

Testo e fotografie di Paolo Marotto

Per ulteriori approfondimenti :

Isaia A., Dotti L. 1989- Avifauna del comune di Torino. Riv. Piem. St. Nat..
Regione Piemonte 1993 - Assessorato beni culturali e ambientali, Pianificazione territoriale, Parchi , Enti Locali. -
Piano d'Area "Sistema regionale delle Aree Protette della fascia fluviale del Po"..
Regione Piemonte 1993 - Assessorato beni culturali e ambientali, Pianificazione territoriale, Parchi , Enti Locali. -
Progetto territoriale operativo "Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del Po.
S.Camanni, G.Tallone 1990 - Gli Aironi in città -Biologia , ecologia ed esperienze di conservazione .Lipu Torino
P.Morini, A.Isaia, I.Ostellino 1985 – La confluenza del Po con la Stura di Lanzo: un’occasione da non perdere. Lipu Torino.
Lipu Torino 1988 – Guida aal natura del territorio. Lipu Torino
Città di Torino-VI Circoscrizione 1991 – Atti del convegno: Le sponde della Stura e l’area della confluenza di Stura e Dora nel Po.
M.Cucco, L.Levi, G.Maffei, C.Pulcher 1996 - Atlante degli uccelli di Piemonte e Valle d’Aosta in inverno. Museo Regionale di Scienze Naturali
T.Mingozzi, G.Boano, C.Pulcher 1988 - Atlante degli uccelli nidificanti in Piemonte e Valle d’Aosta. Museo Regionale di Scienze Naturali.
G.Aimassi, D.Reteuna 2007 - Uccelli nidificanti in Piemonte e Valle d’Aosta. Aggiornamento della distribuzione di 120 specie. Memorie dell’Associazione Naturalistica Piemontese.
G.Assandri, I.Ellena, P.Marotto, G.Soldato 2008 - Check list degli uccelli della provincia di Torino aggiornata al dicembre 2006. Rivista piemontese di storia naturale 29,2008:323-354. Associazione Naturalistica Piemontese
G.Maffei, C.Pulcher, A.Rolando, L.Carisio 2001 – L’avifauna della città di Torino: analisi ecologica e faunistica. Museo Regionale di Scienze Naturali.
M.Lambertini et altri 1989 – IBA-ITALIA. Important bird areas in Europe. International Council for Bird Preservation Technical Publication No.9.
G.Alessandria et altri - Resoconto ornitologico per la Regione Piemonte – Valle d’Aosta –Anni 1979-2006. Rivista Piemontese di Storia Naturale. Associazione Naturalistica Piemontese
A.Gariboldi, A.Andreotti, G.Bogliani 2004 – La conservazione degli uccelli in Italia –Strategie e azioni. Alberto Perdisa edizioni
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Re: Il progetto di Torino 2011 minaccia la ZPS del Meisino!

Messaggioda KTF » 6 feb 2009, 12:18

Si potrebbe predisporre una lettera di protesta ed un indirizzario?
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Re: Il progetto di Torino 2011 minaccia la ZPS del Meisino!

Messaggioda EBN001 » 6 feb 2009, 12:25

KTF ha scritto:Si potrebbe predisporre una lettera di protesta ed un indirizzario?


Abbiamo già disposto di inviarla cartacea alle autorità competenti.
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