Saltano le date limite alle Regioni per inizio e fine caccia

Testimonianze sulla caccia in Italia

Saltano le date limite alle Regioni per inizio e fine caccia

Messaggioda KTF » 24 mar 2009, 15:39

Vi giro una mail di Augusto Atturo, inoltrata da Guido ceccolini su Lista Vertebrati:

Da Augusto Atturo

L'Aula del Senato il 17 marzo ha dato via libera alle "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunit? europee - Legge comunitaria 2008" (Atto Senato 1078) che ora passa alla Camera dei deputati.
http://www.senato.it/loc/link.asp?tipod ... &id=407682

Con un blitz dell'ultimo momento saltano le date limite alle Regioni per inizio e fine della stagione venatoria (che sino ad oggi sono inderogabilmente nell'arco 1 settembre - 31 gennaio).
IL LIMITE 1 SETT-31 GENNAIO ? SOSTITUITO CON LE PAROLE : ?I termini devono comunque garantire il rispetto della direttiva 79/409/CEE per le specie in essa tutelate?.
Ci sar? la carica delle Regioni per tentativi di prolungamento della caccia a febbraio, col solito ritornello dei pareri INFS disattesi e dei ricorsi al TAR ?

Preciso che il provvedimento (la parte sulla caccia ? l'art. 16) deve ancora passare alla Camera. Niente a che vedere con le modifiche generali alla legge 157/92 su cui infuria il dibattito in questi giorni (Orsi e co.)

La magrissima consolazione ? l'introdizione del divieto di distruggere nidi e uova (ma senza sanzioni statali, a meno che non vi sia una sanzione regionale che si adatti allo scopo ).

Augusto


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Il testo licenziato dal senato
Art. 16.
(Modifiche alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio in attuazione della direttiva 79/409/CEE)
1. All'articolo 1 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 2 ? inserito il seguente:
?2-bis. Lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano si adoperano, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, per mantenere o adeguare le popolazioni delle specie di uccelli di cui all'articolo 1 della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, ad un livello corrispondente alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative secondo i dettami della "Guida alla disciplina della caccia nell'ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici" della Commissione europea quale documento di orientamento relativo alla caccia per un prelievo praticato in forma sostenibile, a norma della direttiva 79/409/CEE del Consiglio e delle modifiche in prosieguo proposte, nel rispetto del testo della direttiva e dei princ?pi generali sui quali si basa la legislatura comunitaria nella specifica materia.?;
b) dopo il comma 7 ? aggiunto il seguente:
?7-bis. Il Ministro per le politiche europee, di concerto con i Ministri interessati, trasmette alla Commissione europea tutte le informazioni a questa utili al fine di coordinare le ricerche e i lavori riguardanti la protezione, la gestione e la utilizzazione delle specie di uccelli di cui all'articolo 1 della direttiva 79/409/CEE, nonch? quelle sull'applicazione pratica della presente legge, limitatamente a quanto previsto dalla direttiva 79/409/CEE?.
2. Al comma 2 dell'articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, il primo periodo ? sostituito dal seguente: ?I termini di cui al comma 1 possono essere modificati per determinate specie in relazione alle situazioni ambientali delle diverse realt? territoriali, anche al fine di garantire la tutela delle specie di uccelli di cui all'articolo 1 della direttiva 79/409/CEE nel periodo di nidificazione e durante le fasi di riproduzione e di dipendenza e, nei confronti delle specie migratrici, durante il periodo di riproduzione e durante il ritorno al luogo di nidificazione?.
3. Al comma 2 dell'articolo 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, il terzo periodo ? sostituito dal seguente: ?I termini devono comunque garantire il rispetto della direttiva 79/409/CEE per le specie in essa tutelate?.
4. Al comma 3 dell'articolo 20 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ?e, per quanto concerne le specie di uccelli che non vivono naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri dell'Unione europea, previa consultazione della Commissione europea?.
5. All'articolo 21, comma 1, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla lettera o), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ?; distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonch? disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli, fatte salve le deroghe e le attivit? venatorie previste dalla presente legge?;
b) alla lettera bb), dopo le parole: ?detenere per vendere,? sono inserite le seguenti: ?trasportare per vendere,?.
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Re: Saltano le date limite alle Regioni per inizio e fine caccia

Messaggioda volo_1969 » 23 apr 2009, 8:57

Da Repubblica.it
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/ambiente/caccia-libera/boccia-modifiche/boccia-modifiche.html

Camera, no all'emendamento
sulla stagione venatoria no limits

Non ci sarà nessuna modifica alla stagione venatoria, che in Italia si svolgerà ancora dalla metà di settembre a fine gennaio. Come le prese di posizione di ieri lasciavano intuire, la commissione Agricoltura della Camera, ha votato all'unanimità l'abrogazione degli articoli della legge comunitaria 2320 (in particolare il comma 3 dell'articolo 16) che prevedeva la possibilità di cacciare anche in altri periodi dell'anno, come in primavera.

La Commissione ha dato parere favorevole agli emendamenti soppressivi della norma introdotta al Senato, ma ha bocciato anche tutti gli emendamenti degli ambientalisti per introdurre ulteriori vincoli alle doppiette. Il voto è stato dato da un'ampia maggioranza e ha avuto il parere favorevole sia del governo che del relatore Isidoro Gottardo (Pdl).

"Abbiamo soppresso un comma che era nato da una sorta di blitz in Senato che modificava la norma sulla stagione venatoria: abbiamo rimesso le cose come il governo le aveva predisposte, fermo restando che si potrà parlare in futuro di una revisione della legge 157/92 sulla caccia". Così a spiegato la vicenda Basilio Catanoso, deputato Pdl e membro della Commissione.

"La modifica - ha proseguito il parlamentare - non c'entra niente con il ddl Orsi in Senato". Ovvero con la proposta di legge che qualche settimana fa provocò la dura reazione delle associazioni ambientaliste perchè rivedeva in senso meno restrittivo la legge vigente, la 157/92: "Quella è una sua iniziativa, una cosa completamente diversa", ha detto Catanoso.

Tornando alla norma che allungava la stagione venatoria, proprio oggi diverse associazioni ambientaliste avevano fatto appello alla Commissione perché venisse cancellata. E così è stato.

E dal Corriere della Sera.it
http://www.corriere.it/animali/09_aprile_22/caccia_bocciata_estensione_calendario_venatorio_9d2b683a-2f53-11de-89c1-00144f02aabc.shtml


(Ansa)
MILANO - La commissione Agricoltura della Camera ha soppresso il comma della legge comunitaria che introduceva una deregolamentazione dell'attuale calendario venatorio, che avrebbe attribuito alle regioni la possibilità di superare i paletti imposti dalla attuale legge 157 sulla caccia. La commissione ha dato parere favorevole agli emendamenti soppressivi della norma introdotta al Senato, ma ha bocciato anche tutti gli emendamenti degli ambientalisti per introdurre ulteriori vincoli alle «doppiette». Il voto è stato di ampia maggioranza ed ha avuto il parere favorevole sia del governo che del relatore Isidoro Gottardo (Pdl).


Il sottosegretario Michela Vittoria Brambilla (Eidon)
«DANNEGGIA IL TURISMO» - A favore della sua approvazione si erano espressi diversi esponenti della maggioranza, tra cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Michela Vittoria Brambilla, che aveva spiegato che «allungare i tempi in cui è possibile cacciare fa male al turismo». «La mia posizione in qualità di responsabile delle politiche turistiche nazionali - ha spiegato il sottosegretario- è una posizione che intende preservare la tutela del nostro ambiente e della sua fauna, in quanto questa è una delle ricchezze italiane che costituisce una forte attrattiva nei confronti del turismo di tutto il mondo. Il doveroso obiettivo che mi devo proporre e che mi propongo è quello di promuovere il nostro turismo e quindi evitare che vi siano interventi normativi che vadano a modificare i costumi scoraggiando il turismo ambientale e paesaggistico». Non solo: «Considerando che i cacciatori hanno libero accesso a tutti i fondi eccetto quelli in cui è espressamente vietato - ha sottolineato la Brambilla -, è facile capire che se i turisti italiani e stranieri sapessero che in un parco o in un bosco possono incontrare qualcuno che con il fucile in mano è a caccia di qualche disperata bestiola, non sarebbero incentivati a venire in Italia. Senza contare che così si metterebbe in serio pericolo l'incolumitá anche di bambini e cittadini». «Personalmente - ha poi aggiunto -credo che la caccia andrebbe esclusivamente abolita sempre e comunque perchè non posso comprendere quale piacere possa esserci nel praticare un'attivitá che vede nel momento dell'uccisione di un animale il momento della gratificazione e del divertimento».

CHI ESULTA E CHI NO - Le associazioni ambientaliste esultano e parlano di «atto di responsabilità» e di una «frattura evitata» con l'Europa. «È una grande, straordinaria vittoria per la natura - commentano in una nota congiunta una ventina tra le più rappresentative di associazioni ambientaliste - perchè in tal modo si tutelano realmente quei periodi che risultano più delicati per gli uccelli selvatici, che sono la riproduzione in estate e la migrazione nel mese di febbraio e in primavera». Di tutt'altra opinione Federfauna, che se la prende soprattutto con il sottosegretario Brambilla, «colpevole» di avere auspicato una prossima abolizione della pratica venatoria: «Con quanti voti personali è stata eletta la Brambilla? Quanti sono in Italia i cacciatori e tutte le persone che gravitano attorno al settore? Cosa succederebbe se questi ultimi cominciassero a raccogliere le firme per abolire la Brambilla?».
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