Campagne e boschi sicuri...

Testimonianze sulla caccia in Italia

Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 6 set 2010, 10:14

Ora dobbiamo stare tutti più attenti, perché si comincia...
http://www.italpress.com/sicilia/7176/baucina-incidente-di-caccia-spara-a-coniglio-e-ferisce-il-figlio


http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=4&id_news=79227
Questa ultima notizia è commentabile direttamente sul sito del quotidiano...
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 9 set 2010, 8:33

Per il cacciatore trentino il tutto ha avuto l'esito più tragico...
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 20 set 2010, 12:42

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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 24 set 2010, 12:46

VIADANA. Era sulla soglia di casa e stava uscendo per accompagnare i due figli sulla strada a prendere il bus della scuola. All'improvviso, dei colpi d'arma da fuoco, la porta d'ingresso crivellata e un dolore lancinante alla coscia sinistra. Tre cacciatori avevano sparato a una lepre, ma nella stessa direzione della casa e senza tenere conto della distanza di sicurezza. Solo un miracolo ha voluto che soltanto la madre venisse colpita di striscio. Il fatto è successo ieri mattina alle sette in una cascina di campagna in via Viazza 25 a Bellaguarda di Viadana. Kaur Kriti, 34 anni, di origini indiane, con i figli Sarvan, 8 anni e Kaur Simar di 13, si stava preparando per accompagnare i ragazzi sulla strada davanti al portone, dove c'è la fermata dei due pulmini diretti alle medie di San Matteo e alle elementari di Casaletto. Il bambino più piccolo è seduto sulla poltrona nell'atrio dell'abitazione che si affaccia sui campi; la sorella si sta incamminando lungo il vialetto, seguita dalla madre. Proprio nell'istante in cui la donna esce dalla porta, si sentono i colpi esplosi e una pioggia di pallini si abbatte sulla porta in legno dell'ingresso. Due entrano fin nel corridoio, a pochi centimetri da Sarvan e un altro colpisce la madre alla coscia sinistra. La donna vede subito i tre uomini nel campo di fronte. «"Signori, fermatevi", ho urlato verso di loro - racconta Kaur - ma sembrava che non mi sentissero. Allora li ho raggiunti. Uno di loro mi è venuto incontro, mi ha detto che non si era accorto e che non era successo niente di grave». Poi tutti e tre caricano cani e lepri sull'auto che avevano parcheggiato nella corte della stessa famiglia Singh, tra l'altro senza alcuna autorizzazione, e si allontanano in gran fretta. Ma Kaur non perde tempo: memorizza la targa, si accerta che i figli stiano bene e li accompagna al pulmino. La gamba le fa un po' male, ma l'aspettano al lavoro, alla trattoria Gli Scalini di San Matteo, così Kaur prende la sua auto e raggiunge il ristorante. Una volta là però, il dolore si acuisce, così chiama il marito Kuldip Singh, il quale avverte prima il 118 poi i carabinieri. Gli uomini del Nucleo Operativo della Compagnia di Viadana si precipitano sul posto. Compiono i rilievi, contano ad uno ad uno i pallini conficcati nella porta e finiti in casa, trovano le cartucce sparate nel campo: sono a 107 metri di distanza, ma la misura di sicurezza prevista per legge è 150; e in ogni caso non può essere puntato un fucile verso un'abitazione. In caserma intanto viene compiuta la ricerca dell'auto corrispondente al numero di targa, i carabinieri risalgono subito al proprietario, uno dei tre cacciatori e alla fine arrivano a quello che materialmente ha sparato. Si tratta di un artigiano 46enne di Viadana, L.G., che alla fine ha ammesso la sua responsabilità ed è stato denunciato per lesioni personali colpose. Sequestrato il fucile semiautomatico Benelli calibro 12. La donna ferita, intanto, è stata visitata e medicata al pronto soccorso dell'ospedale Oglio Po, dove ha trascorso tutta la mattinata. Nel pomeriggio è stata dimessa con una prognosi di pochi giorni: dagli accertamenti, poi, è risultato che il pallino non è penetrato nella gamba, la ferita è stata solo di striscio. Su tutte le furie anche il marito di Kaur, Kuldip Singh: «Adesso chiudo il portone di casa e qui non viene più nessuno. Non è possibile che della gente entri nella nostra corte, senza chiedere nemmeno il permesso e si metta a sparare davanti a casa. Potevano ammazzare mia moglie o i miei figli».


Tratto da:
http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2010/09/23/news/impallinata-mentre-porta-i-figli-a-scuola-2406843
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 27 set 2010, 17:38

MOGLIANO VENETO - Incidente di caccia ieri, domenica 26 settembre, in provincia di Treviso, a Zerman di Mogliano Veneto: un cacciatore é stato ferito alla gamba da un compagno al quale è partito accidentalmente un colpo di fucile nel corso di una battuta alla lepre.

Secondo quanto si è appreso, il colpo di fucile caricato a pallettoni ha danneggiando gravemente un'arteria del cacciatore, un 57enne di Preganziol. Ricoverato d'urgenza all'ospedale di Treviso, l'uomo è in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri di Mogliano per i rilievi.

La notizia è stata data dalla lega Anti Caccia (LAC) del Veneto. Il cacciatore, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Treviso, pare essere in gravi condizioni. Incidenti del genere purtroppo risultano sin troppo frequenti - sottolinea la LAC -, solo nella recente stagione di caccia 2008/2009 in Italia si sono verificati ben 96 incidenti di caccia con 65 feriti e ben 31 morti, tra i quali un cercatore di funghi.

“Le attuali leggi sulla caccia sono ormai inadeguate e sorpassate per una società moderna come la nostra e per le nostre campagne fortemente urbanizzate – ha commentato Andrea Zanoni presidente della LAC Veneto – bisognerebbe bloccare subito la caccia e far rifare seri esami a tutti i cacciatori. Sono troppi i morti e i feriti per incidenti di caccia e non c’è da stupirsene viste le condizioni in cui si caccia con un altissimo numero di cacciatori che esercita la sua attività in un territorio tra i più densamente popolati al mondo."

Zanoni punta il dito anche sulla preparazione professionale all’uso delle armi. "La maggior parte di loro non ha neanche superato un esame in proposito perché ha preso la licenza di caccia prima che le leggi lo prevedessero ovvero prima del 1977. Inoltre - continua la nota - abbiamo degli esempi poco efdificanti come quello del presidente della provincia Muraro e del sindaco di Treviso Gobbo che hanno sostenuto degli esami di caccia farsa per i quali ci sono stati due processi di altrettanti funzionari per falso ed abuso d’ufficio".

"Quest’anno, continua Zanoni, con l’apertura della caccia al cinghiale voluta dalla Giunta Zaia, i rischi di pallottole vaganti in campagna aumenteranno considerevolmente, dato che, per questo tipo di caccia, si utilizzano armi a proiettile con gittate anche di mille metri.


Tratto da:
http://www.oggitreviso.it/cacciatore-spara-al-compagno-28871
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 27 set 2010, 17:39

Aggiornamento ore 19.51 - 26 settembre 2010 - Cellio : Tragico incidente di caccia.

Questo pomeriggio una battuta di caccia fra due amici è finita in tragedia, infatti Pierino Bruno, nato a Cellio il 5 aprile 1949, ivi residente in frazione Moglie nr.2, coniugato e pensionato, mentre cacciava cinghiali in località Casaccia di Cellio, località impervia a circa 700 m. s.l.m, è stato attinto alla schiena da due colpi di fucile sparati dal proprio compagno, perdendo la vita.

Sul posto hanno prestato i primi inutili soccorsi personale del 118 elitrasportato e i Carabinieri della Compagnia di Borgosesia (VC), allertati proprio dall’autore dell’incidente, M. B. coetaneo dell’amico ucciso, indagato per omicidio colposo.

(s.tre.) - Nel pomeriggio odierno, (26 settembre 2010) due amici che condividevano la stessa passione per la caccia, si sono addentrati nei boschi dell’alta Valsesia. Uno dei due, all’improvviso è stato raggiunto da una fucilata. Il colpo è stato inferto dal suo compagno di battuta, che probabilmente, sentendo dei rumori tra le foglie, l’aveva scambiato per un cinghiale. La vittima muore sul colpo. A darne notizia i Carabinieri del Comando di Vercelli che stanno ancora ricostruendo la dinamica dell'incidente. Al momento, non si conoscono le generalità dei due uomini, né l’età o la provenienza. Le indagini sono in corso.


Tratto da:
http://www.pmnet.it/dett_news.asp?id=10594
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 27 set 2010, 17:40

(ANSA) - ISERNIA, 26 SET - Incidente di caccia mortale in Molise, nei boschi di Civitanova del Sannio, in provincia di Isernia. Un cacciatore locale e' morto per le gravi ferite d'arma da fuoco riportate. Non e' ancora chiara la dinamica su cui stanno facendo accertamenti i Carabinieri. Quella di oggi e' la seconda domenica di caccia per i residenti in Molise. La pre-apertura del primo settembre, infatti, non c'e' stata su decisione del Tar Molise


Tratto da:
http://wwww.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/09/26/visualizza_new.html_1759376422.html
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda gbonora » 28 set 2010, 23:33

Reggio Emilia, 27 set. (Adnkronos) - Due ciclisti amatoriali sono rimasti feriti dai pallini esplosi da un cacciatore ieri mattina a Scandiano, nel comprensorio ceramico reggiano. Secondo i carabinieri della Tenenza di Scandiano, che stanno cercando chi ha sparato, il ferimento potrebbe comunque essere accidentale. L'episodio e' avvenuto in via Fossette della frazione Jano. I feriti sono due correggesi di 58 e 54 anni che non sono stati soccorsi dal feritore. Il 58enne e' stato colpito al lobo dell'orecchio destro e il 54enne al gluteo destro. Ricoverati in ospedale sono stati poi dimessi con una prognosi di una decina di giorni.

Fonte: http://bologna.repubblica.it/dettaglio-news/14:50/3844706
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 30 set 2010, 17:24

BARI IL BRACCONIERE OTTIENE IL PERMESSO DI TORNARE AL LAVORO
Ha ucciso il prete a fucilate In libertà dopo pochi giorni
Perdono Il cacciatore ha chiesto perdono ai familiari bellunesi della vittima

BARI - La notte tra il 22 e 23 agosto uccise per errore il parroco veneto don Francesco Cassol nelle campagne di Altamura, cuore della murgia barese. Lo aveva scambiato per un cinghiale. Ora il bracconiere 57enne Giovanni Ardino, pur rimanendo agli arresti domiciliari, potrà tornare al lavoro nella fabbrica di imbottitura di divani dove svolge mansioni da operaio. Il gip del tribunale di Bari Anna Polemio ha accolto l' istanza dell' indagato e gli ha concesso il permesso per andare in fabbrica, anche se quella notte cacciava senza permesso in una zona e in un periodo vietati. Il lavoro come unica fonte di sostentamento per Ardino è alla base del provvedimento del giudice: l' uomo inoltre accudisce l' anziana madre con cui vive. Ardino è reo confesso dell' omicidio di don Cassol, 55 anni, originario di Belluno e parroco di Longarone, che dormiva in un sacco a pelo: il cacciatore al buio ha scambiato la sagoma del sacerdote per un cinghiale e ha fatto fuoco. Il prete si trovava nella zona del parco dell' Alta Murgia perché era alla guida di un gruppo di giovani che partecipavano al raid Goum nella Murgia barese: pregavano e dormivano nelle campagne pugliesi. Nei giorni scorsi Ardino ha inviato una lettera ai familiari del parroco in cui invoca il perdono. Loro lo hanno già perdonato come ha rivelato il vescovo di Belluno, monsignor Giuseppe Andrich, durante i funerali. Intanto le polemiche sulla mancanza di sorveglianza nel parco dell' Alta Murgia contro il bracconaggio non si sono placate. Per questo il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schitulli, si è dimesso dalla Comunità del Parco e ha inviato una lettera al ministro dell' Ambiente. «Avevo accettato con entusiasmo l' incarico, ma mi sono reso conto che questi obiettivi, che richiedono condivisione, dedizione, spirito e responsabilità di servizio, sono impossibili da raggiungere con l' attuale assetto istituzionale». Angela Balenzano RIPRODUZIONE RISERVATA

Balenzano Angela


Tratto da:
http://archiviostorico.corriere.it/2010/settembre/06/ucciso_prete_fucilate_liberta_dopo_co_9_100906024.shtml
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda Andrea Ravagnani » 30 set 2010, 19:05

Stamattina vengo svegliato da 2 fucilate e sento i pallini battere contro la finestra di camera mia, bastardi
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