Campagne e boschi sicuri...

Testimonianze sulla caccia in Italia

Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 4 ott 2010, 11:39

Sono già sette, a meno di un mese dall'apertura della stagione venatoria 2010/2011: a tenere il 'conto' è la Lac, la lega per l'abolizione della caccia. La prima vittima, il 2 settembre, è stata un anziano cacciatore sardo che, durante una battuta di caccia nel nuorese, è stato ferito al ventre da un colpo partito accidentalmente dal suo stesso fucile. Vani i soccorsi. Poi l'8 settembre in Trentino, a Tassullo, un 26enne è morto dopo essere stato ferito accidentalmente da un altro cacciatore. Record negativo di vittime tra il 25 e il 26 settembre: un pensionato di 61 anni ucciso da due colpi di fucile alla schiena sparati dal compagno di caccia nei pressi di Cellio, nella Bassa Valsesia. A Castelvittorio, nell'estremo ponente ligure, un cacciatore di 55 anni è stato stroncato da un malore mentre partecipava a una battuta di caccia al cinghiale, mentre a Ferrazzano, nel territorio di Civitanova del Sannio, un insegnate di 49 anni è morto ferito da alcuni colpi esplosi accidentalmente dal fucile dell'amico con il quale stava cacciando. Ancora, a Civita D'Antino un 86enne è rimasto ucciso da un colpo di fucile partito accidentalmente dalla sua arma, mentre la stava pulendo in casa, che lo ha colpito in pieno petto. Ancora, a Castagnito un 53enne è morto di infarto durante una battuta di caccia al cinghiale, piegato dallo sforzo di inseguire gli animali. Sette, invece, i cacciatori rimasti feriti durante le battute, mentre cinque sono i feriti accidentali tra la gente comune.


Tratto da:
http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/09_settembre/28/caccia_lac_finora_sette_vittime_e_altrettanti_i_feriti,26262500.html?pmk=rss
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 8 ott 2010, 16:28

Morto «sparato». Morto ammazzato durante una battuta di caccia. Enzo Marconi, di Monte di Sant'Ambrogio di Valpolicella, operaio marmista, aveva 47 anni. E aveva una moglie e due ragazzi con cui abitava in via San Nicolò. La caccia era la sua passione da anni. Non vedeva l'ora che aprissero la stagione per andare con il suo amico di sempre Carlo Zorzi, 66, pensionato, residente anche lui a Sant'Ambrogio, in battuta.
Era più di un suo amico, era quasi un padre, considerata anche la differenza di età Carlo per Enzo. Ed è stato Carlo, che con il figlio ha una tipografia, che ieri mattina verso le 10 lo ha colpito con un colpo a pallettoni. Centrato al cuore e al torace, poi la rosa di pallini è arrivata altrove. Ma il colpo mortale, come potrà stabilire con certezza l'autopsia già disposta dal magistrato di turno, è stato quello appunto che aprendosi a rosa ha trapassato il portafogli, perforato i documenti e centrato il cuore.
Il luogo della tragedia, cava Bonaldi, meglio conosciuta come «cava Derrik». Un posto logisticamente infame dopo località Monte di Sant'Ambrogio, in cui arrivare con l'auto che non sia un fuoristrada è un'impresa, ma è una zona molto amata dai cacciatori.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della locale stazione e da quelli di Caprino, la coppia di cacciatori era alla ricerca di animali da abbattere e dopo aver visto una lepre, i due hanno caricato i fucili con un pallettone del 6. Per un fagiano sarebbe bastato il 5, ma hanno inserito il colpo più grosso.
Poi l'anziano è rimasto indietro e il giovane è andato avanti di una trentina di metri. Quindi il colpo, secco che anzichè arrivare alla lepre centra il cuore dell'amico.
Enzo Marconi, che era nativo di Bussolengo, è andato giù senza riuscire a emettere un lamento. Il suo amico l'ha raggiunto poco dopo non sentendolo più. L'ha ritrovato riverso dietro un cespuglio, con la testa di sotto.
L'ha subito chiamato con la voce disperata, l'ha scosso, ma Marconi non dava alcun segno di vita. È stato lo stesso Zorzi, che adesso è indagato per omicidio colposo, ad allertare il 118. La chiamata dal suo telefonino è partita, nonostante in quella zona non ci sia molto campo.
Considerata l'area in cui dover intervenire, Verona Emergenza ha inviato sul posto l'elicottero, il medico, una volta atterrato ha provato a rianimare il paziente anche se era evidente che non si poteva fare nulla per lui. In lenta colonna, visto il percorso, poi sono arrivati i carabinieri, l'ambulanza, il carro funebre, e alcuni familiari e amici del morto. Sul posto per rendersi conto che davvero quello che le stavano dicendo era la verità anche la moglie della vittima, i figli, la madre della vittima che ha avuto un malore ed è svenuta, un fratello di Marconi, assieme alla moglie, la sorella.
Dall'altra parte Zorzi, con sua moglie, attoniti, per quello che era accaduto. Scene strazianti perchè una morte così, per un colpo d'arma da fuoco di certo non te l'aspetti, non la metti in conto perchè se sei cacciatore credi sempre che a te non potrà capitare.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandra Vaccari


Tratto da:
http://www.larena.it/stories/Home/188736_spara_alla_lepre_centra_lamico_muore_operaio_di_s._ambrogio/
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 8 ott 2010, 16:29

Essere impallinati come un leprotto da un incauto cacciatore mentre si sta tranquillamente pedalando in mountain-bike su un sentiero di montagna. Non è l'epilogo migliore di una mattinata domenicale.
Protagonista della disavventura è un giovane ciclista di 25 anni che domenica era uscito di casa di buon mattino con l'intenzione di passare qualche ora sui monti della Lessinia, in sella alla sua bicicletta.
Non avrebbe mai immaginato però che la sua escursione sarebbe finita intorno alle 11.30, su una barella, nel Pronto soccorso di Borgo Trento. Non per una caduta o per un incidente, ma perché colpito, involontariamente, dai colpi sparati dalla doppietta di un cacciatore che non si era accorto dell'avvicinarsi dello sportivo. L'escursionista stava scendendo da un sentiero sterrato, in località Santa Viola. Con lui, in zona, c'erano anche altri appassionati delle due ruote. Grazie anche alla bella giornata tutto sembrava andare nel migliore dei modi.
Ma all'improvviso, tra le piante, sono esplosi due colpi e lo sfortunato ciclista si è sentito raggiungere da una rosa di pallini che l'hanno colpito in più parti del corpo: ad una gamba, alle braccia e al volto. Ma per fortuna senza conseguenze gravi.
Il primo ad accorrere in suo aiuto è stato lo stesso cacciatore, sconvolto per l'accaduto. È stato lui a chiamare immediatamente un'ambulanza di Verona emergenza.
I soccorritori hanno trasportato la vittima dell'involontario agguato al Pronto soccorso dell'ospedale di Borgo Trento dove gli sono stati estratti dal corpo i pallini che l'avevano colpito. I sanitari l'hanno giudicato guaribile dalle ferite in 15-20 giorni. Ma poteva andare molto peggio. Basti pensare ai colpi che hanno raggiunto il venticinquenne al volto.
Sul posto per gli accertamenti sulla dinamica dell'incidente e per raccogliere la testimonianza del cacciatore sono accorsi anche i carabinieri della stazione di Grezzana. L'uomo, che ha 59 anni, è indagato per lesioni colpose. E.S.


Tratto da:
http://www.larena.it/stories/Home/184905_cacciatore_impallina_un_ciclista_in_lessinia/
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda gi-pu » 9 ott 2010, 9:32

Andrea Ravagnani ha scritto:Stamattina vengo svegliato da 2 fucilate e sento i pallini battere contro la finestra di camera mia, bastardi

:o :o :shock: :shock: :wow: :wow:
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 16 ott 2010, 22:44

BRENTONICO. Un tragico incidente di caccia. Una scivolata sul prato bagnato, il cane della doppietta che scatta. Graziano Tardivo, 41 anni, contitolare della Floragest ha trovato la morte per un colpo partito per caso dal suo fucile mentre andava a caccia con i suoi due setter.

Domenica Tardivo, originario della frazione Festa ma da tempo residente in centro a Brentonico, era partito per una battuta di caccia in solitaria. Dopo aver parcheggiato l’auto vicino a malga Tolghe aveva perlustrato i prati verso malga Canalece. E’ una delle migliori zone di caccia per le baccacce.
Tardivo, grande appassionato di caccia, aveva nello zaino un paio di beccacce e una borsa piena di funghi. Forse stava tornando verso l’auto, quando dev’essere scivolato all’improvviso. Parte un colpo. Non è chiaro cosa sia accaduto, non c’era nessun testimone.

Di lui si è preoccupato l’amico Francesco Tonolli, quando verso sera, rientrando da una fortunata battuta di caccia (aveva appena abbattuto un camoscio) con Gianni Galli, un amico di Cornè, s’i mbatte nella Panda 4x4 vecchio tipo parcheggiata vicino nei pressi di malga Tolghe. Tonelli la conosce benissimo, quella macchina. E’ di Graziano Tardivo, al quale lo lega, oltre una lunga amicizia, anche il lavoro: insieme hanno fondato un’ azienda che si occupa di manutenzione del verde, la Floragest, che tra l’altro ha anche in appalto la cura del parco Battisti di Brentonico. Tonelli e Galli vedono la piccola Fiat mentre scendono verso la pizzeria Ciclamino per brindare assieme ad altri due amici cacciatori. «Strano, non sono ore per andare a caccia» considera Tonolli. Tardivo peraltro è una doppietta esperta, sa che non si può sparare dopo l’imbrunire. Alla pizzeria Ciclamino, Tonolli mette anche gli altri amici al corrente delle sue legittime preoccupazioni. Provano anche a chiamarlo, ma al cellulare non risponde nessuno. I quattro decidono di andare a cercarlo. Si avviano verso il bosco e quasi subito sentono i cani abbaiare in lontananza.

Ai quattro cacciatori si gela il sangue. Se i cani abbaiano senza qualcuno che li faccia tacere, significa che al padrone è successo qualcosa di grave. Avvisano i soccorsi e sul posto arriva anche una ventina di vigili del fuoco volontari con una squadra del soccorso alpino di Rovereto, che iniziano con le torce e le fotoelettriche a cercare nei prati attorno alla malga. Non è una zona impervia, ma nasconde comunque delle insidie. A partire dal fondo: è molto facile scivolare sul prato bagnato.

Poco prima delle 22, a circa 150 metri da malga Tolghe, nei pressi dell’acquedotto, viene avvistato il corpo di un uomo riverso a terra. E’ il corpo di Tardivo. A una decina di metri di distanza c’è il fucile, e vicino anche il cellulare. L’imprenditore è morto da alcune ore, un colpo di doppietta gli ha lacerato l’arteria femorale. L’ipotesi più verosimile è che sia scivolato facendo partire un colpo per sbaglio, forse mentre aveva il fucile a tracolla. La distanza del corpo dall’arma e dal telefonino si spiegherebbe con il fatto che la vittima, dopo il colpo, sarebbe rotolata alcuni metri più in basso.
Già i primi rilievi dei carabinieri mostrano che il colpo è partito a distanza molto ravvicinata, dall’alto verso il basso, squarciando l’inguine sinistro per una ventina di centimetri.

Il procuratore capo Rodrigo Merlo ha aperto un’inchiesta sulla morte di tardivo. Un atto dovuto, in casi di morte violenta. La salma, composta nella camera mortuaria della casa di riposo a Brentonico, verrà sopttoposta ad autopsia per chiarire le circostanze e la dinamica della disgrazia.


Tratto da:
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2010/10/11/news/cacciatore-muore-dissanguato-nei-boschi-di-brentonico-2505884
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda gisper65 » 18 ott 2010, 17:30

Si tratta di un continuo elenco di tragedie con quasi sempre vittime gli stessi cacciatori.

Ho appena letto di un altro morto in una battuta di caccia sul Matese.

PS x Ottavio: spero non sia coinvolto un tuo conoscente, amico o parente.
Leggi i dettagli sul Mattino online:
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... z=CAMPANIA
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 24 ott 2010, 18:03

Riceviamo e pubblichiamo

Domenica 3 ottobre 2010 nelle campagne di Novello è in corso una battuta al cinghiale. Un proiettile sparato da un cacciatore attraversa una vigna, una strada provinciale, un giardino, perfora il vetro di un salotto, perfora il pannello posteriore di un televisore e qui si ferma. Il televisore continua a funzionare. In casa vi sono due persone anziane, S.F. di anni 85, la moglie, la badante, parenti ed amici. I Carabinieri della Stazione di La Morra, successivamente intervenuti, tolto il pannello posteriore al televisore recuperano la palla franca da cinghiale.

Le guardie venatorie della LAC di Cuneo hanno inoltrato denuncia alla Procura della Repubblica di Alba per esplosioni pericolose. L’inchiesta non è ancora conclusa. Il cacciatore incosciente che ha sparato è solo l’ultimo responsabile di un fatto così grave. La zona interessata è classificata come ACS Area di Caccia Specifica alla volpe e al cinghiale. Trattasi di colline intensamente coltivate a vigneto. Qui vengono prodotti il Dolcetto, il Barolo, il Barbera, il Nebbiolo, vini rinomati e conosciuti in tutto il mondo. L’area è tutt’altro che disabitata, è attraversata da strade ed è disseminata di cascine. La domenica torpedoni di turisti scaricano visitatori da ogni parte d’Italia e d’Europa. Ai primi giorni di ottobre la stagione della vendemmia è in pieno svolgimento. La caccia in battuta al cinghiale è una delle forme di caccia più pericolose. E’ causa ogni anno di morti e feriti per l’alto concentramento numerico di partecipanti e per i fucili armati con una palla unica la cui gittata può raggiungere i mille metri di distanza. Aumentano anche durante la stagione venatoria gli incidenti d’auto causati dai cinghiali: lo ha certificato la stessa Provincia di Cuneo. I cani dei cacciatori disperdono questi ungulati costringendoli a spostarsi incessantemente.

Come è possibile autorizzare simili eventi in zone così densamente popolate e in pieno periodo di vendemmia? Ogni anno almeno 50 morti e centinaia di feriti caratterizzano in Italia l’attività venatoria. Ma in Italia il problema “sicurezza” non era una priorità? La società civile si ribelli contro questa selvaggia militarizzazione delle campagne. Si faccia pace con la natura e gli animali. I fucili da caccia restino appesi al chiodo.

Roberto Piana Presidente della LAC Piemonte

Lega per l’abolizione della caccia – Sezione Piemonte


Tratto da:
http://www.targatocn.it/leggi-notizia/argomenti/al-direttore/articolo/lettera-e-piu-pericoloso-un-cinghiale-nella-vigna-o-un-cacciatore-che-spara-nel-televisore.html
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda KTF » 24 ott 2010, 18:21

(ANSA) - BELLUNO, 20 OTT - Un cacciatore di 50 anni di Comelico Superiore e' morto oggi per le conseguenze di un incidente avvenuto durante una battuta di caccia al camoscio. Il fatto e' accaduto nella frazione di Padola. Secondo quanto si e' appreso l'uomo, uscito con altri due conoscenti, si sarebbe trovato sulla traiettoria del secondo colpo sparato da uno dei compagni nella direzione dell'animale fatto fuggire dalla prima esplosione. Il decesso e' stato istantaneo.


Tratto da:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/10/20/visualizza_new.html_1730006341.html
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Re: Campagne e boschi sicuri...

Messaggioda imodu » 31 ott 2010, 21:43

Ma non so, io non riesco ad avere compassione per questi morti.
Forse sono molto cinico, ma è più forte di me.
Matteo
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Ucciso un cercatore di funghi

Messaggioda KTF » 15 nov 2010, 1:39

Non ho parole:
AREZZO - Ucciso da un colpo sparato con un fucile a pallini da un cacciatore che probabilmente si trovava a distanza ravvicinata. Così è morto stamani un uomo di 47 anni, aretino, sposato e con due figli, che era andato a cercare funghi tra i boschi di San Fabiano e San Polo, nel comune di Arezzo, dove, intorno alle 8.10, è avvenuto l'incidente di caccia. A chiamare i soccorsi è stato lo stesso uomo che ha sparato, 41 anni, residente ad Arezzo, che era andato a caccia insieme ad alcuni amici: è stato poi denunciato dalla polizia per omicidio colposo. Sequestrato il fucile. L'incidente è avvenuto in una zona piuttosto impervia tanto che è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco e del soccorso alpino e speleologico per recuperare la salma del quarantasettenne. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e il personale sanitario inviato dal 118 che ha tentato, invano, di rianimare l'uomo.


Tratto da:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/11/14/visualizza_new.html_1701167694.html
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