IN VENETO TAR BLOCCA CACCIA IN DEROGA E CALENDARIO SPARI!

Testimonianze sulla caccia in Italia

IN VENETO TAR BLOCCA CACCIA IN DEROGA E CALENDARIO SPARI!

Messaggioda KTF » 31 ott 2009, 21:36

IN VENETO TAR BLOCCA CACCIA IN DEROGA E CALENDARIO SPARI!
30 ott 09
Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto chiede le dimissioni dell’assessore regionale all’Istruzione e Caccia, la cacciatrice vicentina Elena Donazzan.


30 ottobre 2009 - Il TAR del Veneto con due distinti provvedimenti ha accolto i due ricorsi della LAC – Lega Abolizione Caccia, rappresentata dagli avvocati Claudio Linzola del foro di Milano, Maria Caburazzi del foro di Venezia e Massimo Rizzato del foro di Vicenza, contro la caccia in deroga agli uccelli protetti e contro il calendario venatorio stagione 2009/2010.
Il primo ricorso, sospeso con ordinanza n.971/2009 del 29/10/2009 – N.R.G.2035/2009 (Cf. comunicazione del TAR in allegato), riguardava il calendario venatorio - stagione 2009/2010, approvato con delibera 2141 del 14/07/2009, in particolare veniva contestato: 1) l’uso del piccione domestico quale richiamo vivo per la caccia ai Colombacci che per legge è vietato; 2) la deturpante caccia vagante con i cani anche a dicembre e gennaio quando i terreni sono ghiacciati e gli uccelli selvatici sono allo stremo con picchi di mortalità che fanno rabbrividire; 3) la possibilità di immissione della Pernice Rossa specie alloctona ed estranea alla fauna locale che potrebbe anche ibridarsi a specie autoctone con un conseguente inquinamento genetico; 4) la caccia a specie sempre più rare come il Combattente, un uccello molto appariscente che vive nelle lagune e la Moretta, una piccolissima e bellissima anatra selvatica.
Il secondo ricorso presentato oggi al presidente del Tribunale del TAR in “inaudita altera parte”, sospeso con Decreto Cautelare dello stesso presidente, n.986/2009 di oggi 29/10/2009- N.R.G. 2106/2009 (Cf. comunicazione del TAR in allegato), riguardava la cosiddetta caccia in deroga per la stagione 2009/2010, approvata con delibera 2993 del 6/10/2009, dove veniva contestata la caccia di Storno, Pispola, Fringuello e Peppola, tutte specie protette dalla legge statale e dalla Direttiva Comunitaria n. 409/79/CE, l’abbattimento delle quali è considerato reato dalla legge sulla caccia.
Nel ricorso veniva evidenziata l’illegittimità del provvedimento in quanto privo del parere dell’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che con una circolare del 29/09/09, aveva sottolineato che la caccia in deroga voluta dalla regione Veneto non rispetta la legge per i seguenti motivi: i quantitativi abbattibili non sono stati calcolati secondo la procedura di legge, non vi sono i necessari controlli, non viene prevista la registrazione immediata degli uccelli uccisi, i cacciatori non sono stati sottoposti a specifici test, le specie oggetto di caccia in deroga sono in uno stato di conservazione sfavorevole, non sono state seguite le procedure previste dalla conferenza Stato/Regioni del 2004 su questa materia.
“Questa è una giornata memorabile – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto – oggi abbiamo ripristinato un minimo di legalità nella caccia in Veneto attualmente gestita prevalentemente a scopo elettorale e propagandistico, nel prossimo weekend i cacciatori finalmente dovranno rinunciare alle regalie della regione.
Oggi è stato finalmente demolito anche il “Lodo Galan” che consentiva l’immunità dei cacciatori veneti dal reato di bracconaggio previsto in tutto il resto d’Italia nei confronti di chi uccide specie protette.
Questo doppio siluro del TAR del Veneto contro la Giunta Galan ci consente di chiedere senza indugio le immediate dimissioni dell’assessore all’istruzione e caccia Elena Donazzan.”


Tratto da:
http://www.animalieanimali.it/ln_articolo.asp?serie=204&novita=45235
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Re: IN VENETO TAR BLOCCA CACCIA IN DEROGA E CALENDARIO SPARI!

Messaggioda KTF » 4 nov 2009, 17:06

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Re: IN VENETO TAR BLOCCA CACCIA IN DEROGA E CALENDARIO SPARI!

Messaggioda KTF » 6 nov 2009, 12:45

LAC

Newsletter 1427
6 novembre 2009

VENETO - CHIESTO SEQUESTRO DI UCCELLI MIGRATORI

Le maggiori associazioni animaliste ed ambientaliste nazionali - ENPA,
LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIPU e WWF - hanno depositato oggi, presso la
Procura della Repubblica di Venezia e di altre province del Veneto, la
richiesta di sequestro preventivo di storni, fringuelli, peppole e
pispole, che potrebbero essere abbattuti in seguito alla nuova delibera
della Regione Veneto che ne consente la caccia in deroga.

Nonostante la sospensione da parte del TAR del Veneto del provvedimento
regionale approvato il 6 ottobre scorso, che consentiva lo sterminio di
centinaia di migliaia di uccelli migratori protetti dalle norme europee
- sospensione avvenuta riconoscendo la fondatezza delle argomentazioni
delle associazioni proponenti il ricorso - la Giunta Galan ha ritenuto
infatti di approvare con estrema urgenza un’altra delibera,
sostanzialmente identica a quella precedente, garantendo così ai
cacciatori il tanto agognato sterminio di piccoli uccelli migratori e
l’impunità per una forma di caccia anacronistica e distruttiva ed
illegittimamente autorizzata in violazione delle leggi europee, italiane
e di sentenze della Corte Costituzionale.

Le associazioni, quindi, oltre ad avere immediatamente impugnato al TAR
il nuovo atto, si sono rivolte anche alla Magistratura penale,
depositando una denuncia contro tutti quei cacciatori che dovessero
essere sorpresi ad abbattere le specie di uccelli comprese nella
delibera attualmente sospesa dal TAR del Veneto.

La denuncia ha lo scopo di chiedere anche il sequestro preventivo di
tutti gli storni, fringuelli, peppole e pispole, facendoli rientrare
nell'ambito di tutela loro destinato dalla legge nazionale e dalle
direttive europee, per impedire il loro abbattimento illegittimo.

“La Giunta Regionale del Veneto, arrivata oramai agli sgoccioli del
mandato, non perde occasione per dimostrarsi più sensibile alle
richieste provenienti dalle frange più estremiste del mondo venatorio
che al rispetto delle leggi e dei pronunciamenti dei Tribunali –
commentano unite le associazioni – un comportamento che ora chiediamo
alla Magistratura penale di censurare definitivamente” (LAC, sezione del
Veneto, 5 novembre).
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