"E udii gli uccelli cantare tristemente, e chiesi: "Perché vi rattristate, miei graziosi uccelli?". E uno di loro mi volò vicino e si posò sulla punta di un ramo e disse: "Presto i figli di Adamo verranno in questo campo con le loro armi micidiali e ci muoveranno guerra, quasi fossimo mortali nemici. Ci stiamo congedando l'uno dall'altro, perché non sappiamo chi di noi sfuggirà all'ira dell'Uomo. La Morte ci seguirà ovunque andiamo". In quell'istante si levava il sole dalle vette, e incoronava d'oro le cime degli alberi. Contemplando tanta bellezza, domandai a me stesso: "Perché l'Uomo deve distruggere ciò che la Natura ha costruito?"
Gibran Khalil Gibran
dedicato al nodo pugliese e alle loro misere folaghe, con grande malinconia