Sterpazzolina orientale.....stavolta?
Inviato: 26 apr 2012, 22:01
Ciao,
oggi sulle Madonie (PA) ho fotografato questo esemplare di sterpazzolina (che non cantava ) e vista la descrizione qui su EBN (che incollo) mi sembra lei.....ma non ne sono sicuro.
Le parti superiori della Sterpazzolina orientale differiscono abbastanza nettamente da quelle delle altre forme. La nuca, il mantello ed il groppone sono di un grigio più chiaro e puro, argenteo o azzurrastro, senza evidenti sfumature olivastre; le redini appaiono ben più scure del resto della testa, formando spesso una mascherina nerastra di fronte all’occhio (attenzione agli esemplari con piumaggio molto fresco nei quali i bordini grigiastri delle piume possono temporaneamente schiarire quest’area); infine, le remiganti, le copritrici terziarie e le timoniere sono nettamente più scure, nerastre, e con bordini chiari più spessi e meglio definiti, specialmente in autunno-inverno, negli esemplari con piumaggio appena mutato. In generale, quindi, l’aspetto è più contrastato che nelle altre forme, con un corpo chiaro e brillante abbinato ad estremità (‘faccia’, ali e coda) decisamente scure e provviste di bordini bianchi netti.
Anche gli immaturi di albistriata, come quelli di cantillans, possono essere distinti dagli adulti per via delle remiganti giovanili marroncine, opache e fortemente abrase, che non vengono solitamente mutate durante il primo inverno.
Struttura
Rispetto alle forme occidentali cantillans e moltonii, praticamente identiche dal punto di vista strutturale e biometrico, l’orientale albistriata differisce per la maggiore lunghezza delle ali (circa 60-64 mm., a differenza dei 57-61 mm. delle altre), la maggiore ‘proiezione’ delle primarie (sempre più della metà della lunghezza delle tre terziarie messe assieme; variabile, ma generalmente più corta nelle altre), la forma più appuntita dell’ala (la 6° primaria, contata dall’esterno, è nettamente più corta della 4° e 5°, mentre nelle altre forme 4°, 5° e 6° terminano più o meno a pari), la maggiore distanza tra le punte della 1° e della 2° primaria (pressochè sempre maggiore di 32 mm., mentre supera solo occasionalmente i 34 mm. nelle altre forme), ala proporzionalmente più lunga rispetto alla coda (quest’ultima misura solitamente meno del 90% dell’ala, mediamente 54,1 mm. contro 62,1 mm.; viceversa, nelle altre forme, la coda misura quasi sempre più del 90% dell’ala, in media 54,3 mm. contro 59,0 mm.) e becco proporzionalmente più lungo (attorno ai 14,0 mm., contro i 12,9 mm., o meno, nelle altre forme) ed arcuato (la differenza nella forma è più o meno simile a quella esistente tra i becchi delle allospecie di Magnanina sarda, Sylvia [sarda] balearica e S. [sarda] sarda: il becco di albistriata, come quello di balearica, è lungo, col bordo della mandibola arcuato verso il basso per tutta la lunghezza, il bordo della mandibola inferiore più o meno dritto o addirittura leggermente concavo e tanto giallo-ocra alla base della mandibola inferiore e lungo il taglio di quella superiore; il becco di cantillans e moltonii, come quello di sarda, appare invece più corto e tozzo, coi bordi di entrambe le mandibole convessi, e meno giallo-ocra alla base delle mandibole).
oggi sulle Madonie (PA) ho fotografato questo esemplare di sterpazzolina (che non cantava ) e vista la descrizione qui su EBN (che incollo) mi sembra lei.....ma non ne sono sicuro.
Le parti superiori della Sterpazzolina orientale differiscono abbastanza nettamente da quelle delle altre forme. La nuca, il mantello ed il groppone sono di un grigio più chiaro e puro, argenteo o azzurrastro, senza evidenti sfumature olivastre; le redini appaiono ben più scure del resto della testa, formando spesso una mascherina nerastra di fronte all’occhio (attenzione agli esemplari con piumaggio molto fresco nei quali i bordini grigiastri delle piume possono temporaneamente schiarire quest’area); infine, le remiganti, le copritrici terziarie e le timoniere sono nettamente più scure, nerastre, e con bordini chiari più spessi e meglio definiti, specialmente in autunno-inverno, negli esemplari con piumaggio appena mutato. In generale, quindi, l’aspetto è più contrastato che nelle altre forme, con un corpo chiaro e brillante abbinato ad estremità (‘faccia’, ali e coda) decisamente scure e provviste di bordini bianchi netti.
Anche gli immaturi di albistriata, come quelli di cantillans, possono essere distinti dagli adulti per via delle remiganti giovanili marroncine, opache e fortemente abrase, che non vengono solitamente mutate durante il primo inverno.
Struttura
Rispetto alle forme occidentali cantillans e moltonii, praticamente identiche dal punto di vista strutturale e biometrico, l’orientale albistriata differisce per la maggiore lunghezza delle ali (circa 60-64 mm., a differenza dei 57-61 mm. delle altre), la maggiore ‘proiezione’ delle primarie (sempre più della metà della lunghezza delle tre terziarie messe assieme; variabile, ma generalmente più corta nelle altre), la forma più appuntita dell’ala (la 6° primaria, contata dall’esterno, è nettamente più corta della 4° e 5°, mentre nelle altre forme 4°, 5° e 6° terminano più o meno a pari), la maggiore distanza tra le punte della 1° e della 2° primaria (pressochè sempre maggiore di 32 mm., mentre supera solo occasionalmente i 34 mm. nelle altre forme), ala proporzionalmente più lunga rispetto alla coda (quest’ultima misura solitamente meno del 90% dell’ala, mediamente 54,1 mm. contro 62,1 mm.; viceversa, nelle altre forme, la coda misura quasi sempre più del 90% dell’ala, in media 54,3 mm. contro 59,0 mm.) e becco proporzionalmente più lungo (attorno ai 14,0 mm., contro i 12,9 mm., o meno, nelle altre forme) ed arcuato (la differenza nella forma è più o meno simile a quella esistente tra i becchi delle allospecie di Magnanina sarda, Sylvia [sarda] balearica e S. [sarda] sarda: il becco di albistriata, come quello di balearica, è lungo, col bordo della mandibola arcuato verso il basso per tutta la lunghezza, il bordo della mandibola inferiore più o meno dritto o addirittura leggermente concavo e tanto giallo-ocra alla base della mandibola inferiore e lungo il taglio di quella superiore; il becco di cantillans e moltonii, come quello di sarda, appare invece più corto e tozzo, coi bordi di entrambe le mandibole convessi, e meno giallo-ocra alla base delle mandibole).