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Oggi ho fotografato a Montanaro (TO) questo giovane Pellegrino. Come potete notare dalle due foto, presentava parti crema (vedi foto sotto) sui lati della testa piuttosto estese, un petto poco screziato e parti superiori (non visibili in foto) molto crema.
Per qualche minuto mi sono scaldato (sul campo) pensando visto il mustacchio ristretto, a un pellegrino nordico, poi guardando meglio sule guide, le parti chiare sulla testa portano verso un giovane di Pellegrino brookei, la sottospecie nidificante nel nostro Paese.

Chiedo però lumi sulle parti nude. Sul Beaman c'è scritto che nel giovane la cera e le zampe sono bluastri e non gialli e l'anello perioculare chiaro (non giallo) ma i piedi occasionalmente gialli ; se guardo la Collins il juv lo fa vedere con i piedi e le zampe gialle e la cera blu (nel testo non si fa menzione)

e quindi sono confuso: come deve avere le parti nude un giovane Pellegrino?

Per quantone so il pellegrino, che sia nordico o brookeii, sin dalla nascita ha le zampe completamente gialle.

Ho guardato sul Forsman e il Clark e inizio a non capirci molto di più.

A pagina 563 del Forsman i giovani pellegrini fotografati hanno cera blu (le zampe gialle come mi conferma Ventura), il Clark li disegna tutti con cera blu o grigiastra e conferma che la cera del giovane deve essere blu o bluastra (e le zampe gialle o giallastre), ma allora quando cambia il colore della cera?
Già a due mesi di vita? Perchè il Pellegrino di Montanaro ce l'ha gialla! Poi sul fatto che il Pellegrino di Montanaro sia un giovane di brookei inizio ad avere dei dubbi, vedendo anche il disegno di testa a pagina 557 che indica un Pellegrino nordico (il famoso calidus).

Questa impressione mi viene confermata anche dal Clark che fa vedere il giovane brookei con mustacchio molto più largo (e cera blu!), indica che il petto con striature strette è un carattere da calidus...

Insomma ho due domande che mi frullano in testa:
broookei, peregrinus e calidus possono essere riconosciuti sul campo o fanno cline?
E la cera come deve essere?

Sul colore della cera non ti so dare indicazioni e comunque il tuo pellegrino potrebbe essere tranquillamente un nordico.

Ho visto diversi falchi pellegrini prima dell'involo, sia brookei che peregrinus (nelle prealpi lombarde) e mai, ma non escludo che possa essere, ho visto un mistacchio così sottile tipico dei nordici.

E' chiaro che una netta distinzione tra le varie sottospeci è possibile solamente confrontando individui con i caratteri che sono stati stabiliti come tipici di una certa sottospecie.

Sono certamente presenti delle fasce geografiche, tra le zone popolate con individui a caratteri tipici di una certa sottospecie, con esemplari a caratteri intermedi.

Senza poi contare le variazioni individuali!


Non è mia capacità usare parole difficili ma spero di essere stato chiaro.

Ti comprendo benissimo!

Sul fatto che ci sia variabilità clinale di piumaggio, l'unico autore che adombra il fatto che alcuni pellegrini meridionali da giovani abbiano mustacchi sottili e parti crema sulla testa come quelli nordici, è il Forsman.

Anche nel tuo articolo su QB, tu rimani prudente:
http://www.ebnitalia.it/qb/QB019/pellegrino.htm

Bisogna quindi chiedersi di fronte ad un pellegrino con caratteristiche di quel genere, si possa parlare apertamente di P.p.calidus (ad esempio la specie è citata nel nostro annuario... ha un senso o no?)

Per quanto riguarda la cera, cercando immagini di pellegrini giovani su Google, su un campione di 15 solo 1 aveva cera gialla, tutti gli altri bluastra, ma molte sono immagini di P.p.anatum (forma nordamericana), magari c'è un bias.

A volo posso dire che un giovane pellegrino brookey recuperato il 15 luglio del 2007 in Basilicata aveva la cera bluastra. Un altro giovane recuperato a settembre di molti anni fa aveva la cera gialla. In cattività (centri recupero) pellegrini con zampe e cera grigiastri alimentati con pulcini nel giro di poco tempo (anche meno di due mesi) si ritrovano con zampe e cera gialli. Il fattore alimentare credo che influisce molto. In natura l'alimentazione può variare in base alle zone e alle prede preferenziali e forse potrebbe avere qualche influenza sui tempi di viraggio del colore delle parti nude.