Il 4 aprile scorso, mentre rientravo a Venezia pedalando sulla corsia ciclabile del ponte della Libertà, mi è capitato di notare nella laguna tra molte altre garzette bianche (molto comuni qui), un airone di color grigio; pensando che fosse un airone cinerino mi sono fermato per osservarlo meglio e se possibile fotografarlo; dopo un paio di tentativi falliti (l'uccello spiccava il volo spostandosi un po' più in là non appena si sentiva osservato) sono riuscito nascondendomi dietro il parapetto a scattarne diverse foto con lo zoom Sigma 55-200 che per fortuna avevo in borsa. L'airone grigio stava tranquillamente in compagnia delle garzette bianche. In totale sono 26 scatti, tutti fatti purtroppo a notevole distanza cosa che mi ha costretto a ritagliare dal fotogramma con una qualità finale piuttosto modesta, anche per il tempo nuvoloso.
Non sono un esperto di bird-watching, solo un dilettante nel fotografare uccelli, però mi sono presto reso conto che non si trattava di un airone cenerino, ma di una garzetta grigia; io non ne avevo mai viste e il manuale degli uccelli più completo che ho a casa (Bruun, Singer - Uccelli d'Europa) non parla di varianti scure della garzetta; cercando su Internet ho trovato la pagina http://www.ebnitalia.it/QB/QB011/gularis.htm di Igor Festari, dove ho scoperto che effettivamente le garzette grigie (o meglio schistacee) esistono anche se piuttosto rare.
Ho segnalato la cosa a Igor Festari, che alcuni giorni dopo mi ha confermato trattarsi di una egretta schistacea o forse di un ibrido, comunque piuttosto rara in Italia, poi sono partito per le vacanze di Pasqua e ora al ritorno ho rivisto, ritagliato e ritoccato le foto; un paio le ho pubblicate sulla vostra Gallery, un'altra la invio in allegato, dove la garzetta grigia è accanto a una normale garzetta bianca.
P.S. Anche oggi sono rientrato a Venezia dalla terraferma pedalando sulla corsia ciclabile del ponte della Libertà, ma ho visto solo garzette bianche in volo; la marea era meno bassa di due settimane fa e di uccelli in laguna se ne vedevano pochi.
Paolo Bonavoglia