POLYPHOTO BIRDING CONTEST 2011

Iniziative promosse da EBN Italia

POLYPHOTO BIRDING CONTEST 2011

Messaggioda EBN001 » 17 feb 2011, 17:14

Nuova svolta all'atteso avvento del Birding Contest 2011!

Non solo i premi sono stati implementati (si premia fino al 10° classificato), ma si giocherà su tutta la check list del Paleartico occidentale!

Il Contest, sponsorizzato da Polyphoto, importatore italiano di Leica, Olympus, Tamron, Tamrac, partirà il 20 febbraio.
Polyphoto offre a tutti i soci EBN Italia (unica associazione a poter vantare questo privilegio) il 20% di sconto sulla gamma LEICA, rispetto al listino!
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I premi del Contest 2011 sono qui:
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Si parte il 20/02!

* Non sei socio? Non ricevi neanche la rivista? :-(
Iscrizione qui: http://www.ebnitalia.it/ebnitalia.htm
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Re: POLYPHOTO BIRDING CONTEST 2011

Messaggioda EBN001 » 3 mar 2011, 0:13

contests1.JPG
Foto 1: Pigliamosche (Muscicapa striata)

Chiaramente un passeriforme e altrettanto chiaramente arboricolo, per le zampe piccole e gracili, coi piedini piccoli!
Su queste ed altre basi (colorazione, struttura, ecc.) possiamo escludere subito tutta una serie di gruppi: Averle, Virei, Rigogoli, Corvidi, Beccofrusoni (mancano le cere colorate sulle ali), Cince (tutte con ali più corte, e in generale con cappuccio nero), Allodole, Bulbul, Rondini, Cisticole, Garruli, Regoli, Picchi muratori e Rampichini, Storni, grossi Tordi, Merlo acquaiolo, Passeri, Tessitori, Estrildidi, Passere scopaiole, Motacillidi (sia Anthus, sia Motacilla), Parule e Itteri americani.

Tra i gruppi che rimangono, papabili per colorazione e forma generale, possiamo eliminare i seguenti, dopo attenta riesamina dei particolari. I Tirannidi o Pigliamosche americani: anche se superficialmente simili, tutte le specie viste nel Paleartico hanno colorazione diversa del dorso (vedastra negli Empidonax, grigio scura sopra nel Febe orientale), evidenti barre alari multiple e non hanno mai i fianchi sfumati di ocra come il contest, mentre il Tiranno coda forcuta meridionale ha, come dice il nome, la coda forcuta…
Per quanto la colorazione brunastra delle parti superiori e la lunghezza delle ali possa ricordare alcuni Acricefalidi (Cannareccioni, Cannaiole e Canapini), in realtà le zampe del mystery sono troppo piccole, la coda troppo corta e tronca, e la testa troppo grande e piatta rispetto a queste specie; inoltre il disegno delle ali ricorda solo quello del Canapino pallido orientale e di quello di Upcher, che però differiscono dal contest in molti altri aspetti, incluso l’accenno di striatura visibile sul vertice…!
Anche le Locustelle (Locustellidi), i Luì (Filloscopidi) e la maggior parte delle Silvie (Silvidi) si distinguono bene dal contest per la struttura (soprattutto la coda più lunga…) e la colorazione, anche se in definitiva diverse specie sono uniformemente brunastre (i classici “little brown job” di tradizione anglofona), però nessuna mostra in particolare la combinazione di strie scure sulla testa e di pannello biancastro lungo i bordi delle remiganti.
Le femmine di Nettarinia (Nettarinidi) sono bruno-grigiastre sopra e biancastre sotto, ed hanno anche testa proporzionalmente grossa e coda corta, perciò simili al mystery (visto che il becco non si vede), ma hanno sempre ali molto più corte di così e mancano del disegno alare visibile in foto.
La struttura generale (accorciata e relativamente robusta, con testa grossa) e la colorazione abbastanza smorta possono ricordare i piumaggi giovanili di alcuni Fringillidi (come Fringuelli, Fanelli, Ciuffolotti scarlatti e Crocieri) ed Emberizidi (come Zigolo capinero e test aranciata, alcuni Passeri americani e il Ministro) anche se quasi tutte le specie citate hanno piumaggio striato (senza il dorso uniformemente marroncino), la coda più lunga e generalmente forcuta in punta, ali con proiezione delle primarie più corte, colorazione delle ali differente e fianchi striati o biancastri ma non così sfumati di ocra acceso e contrastante!

Di tutte le famiglie di Passeriformi, rimane solo quella dei Muscicapidi, costituita dai cosiddetti “chats” (Culbianchi, Monachelle, Saltimpali, Pettirossi, Usignoli ed affini) e dai Pigliamosche veri e propri. Del primo gruppo, Slatimpali, Stiaccini, Codazzurri, ecc. hanno forma e struttura simile ma colorazione sempre piuttosto diversa (in particolare senza pannello bianco sulle remiganti e senza strie sul vertice); mentre le specie di Phoenicurus, Luscinia ed Oenanthe hanno spesso colorazione abbastanza simile su corpo e ali ma la loro struttura è notevolmente più slanciata, con zampe e coda più lunghe, testa arrotondata e piccola, ecc.
Le uniche specie che hanno la giusta combinazione di caratteri strutturali e di colorazione sono i Pigliamosche, ma anche di questi possiamo subito eliminare il genere Ficedula (Balie e Pigliamosche pettirosso e affini) in cui le penne di ali e coda sono sempre nerastri, spesso con i bordini esterni delle timoniere o evidenti barre alari bianche contrastanti. Delle 2 specie del genere Muscicapa, che possiedono corpo, ali e coda uniformemente marroni, il Pigliamosche della Dauria non ha mai le striature sul vertice e i fianchi di un ocra così acceso, ed inoltre ha ali e coda di un marrone più scuro, contrastante col corpo, e con netti bordini biancastri sulle terziarie e formanti una barra alare sulle copritrici maggiori. Il mystery bird è infatti un adulto di Pigliamosche (Muscicapa striata).




Foto 2: Taccola della Dauria (Coloeus dauuricus)

Chiaramente un Corvide, tutto nerastro con l’unica nota di colore rappresentata dalla sfumatura grigia sui lati del muso e sulla nuca. In realtà, se si ingrandisce e si guarda attentamente la natura di questa sfumatura, si nota che è data da una moltitudine di puntini bianchi (gli apici delle copritrici del collo) su sfondo scuro, che insieme danno questo effetto grigiastro…
La struttura è compatta con testa grossa e collo taurino, becco relativamente piccolo e poco arcuato; inoltre l’occhio è piccolo e in posizione avanzata, e le zampe sono piccole e non particolarmente robuste. Le uniche specie del Paleartico occidentale che sul campo appaiono grigie e nere sono: le Taccole (genere Coloeus), la Cornacchia grigia (Corvus cornix) e la Cornacchia delle case (C. splendens). Le due cornacchie però, oltre ad essere molto più robuste e meno tozze, hanno una diversa distribuzione del grigio sulle parti inferiori e sul collo, col nero della testa formante un cappuccio tenuto separato dalle ali nere dal grigio del corpo che si insinua tra i due. Il contest, invece, ha il nero nel muso che continua in giù in tutto il petto ed il ventre, anche se il colore di quest’ultimo è un po’ più chiaro e sporco; in realtà questa colorazione irregolare, senza una netta divisione tra grigio e nero, si ritrova spesso anche nell’ibrido Cornacchia grigia x Cornacchia nera (Corvus corone), comune nelle zone di sovrapposizione tra le due specie, ma che avrebbe in ogni caso struttura assai diversa: becco molto più lungo e massiccio, testa più piccola e tonda, collo più snello e lungo, zampe più lunghe e robuste, coda più lunga, ecc.

La Taccola (Coloeus monedula) è molto simile al contest dal punto di vista strutturale ma qualcosa nella colorazione non quadra: in tutti i piumaggi, infatti, questa specie ha l’iride chiara (da biancastra ad azzurrognola) e la sfumatura grigia sulla nuca è davvero grigia, non formata da una costellazione di puntini bianchi su sfondo nero! E infatti l’uccello misterioso è un immaturo di Taccola della Dauria (C. dauuricus), specia rarissima nella nostra regione ma sicuramente possibile come futuro accidentale anche in Italia, e probabilmente sottovaluto a causa delle ovvie difficoltà di ID dalla specie precedente…! L’adulto è largamente bianco e nero, come un Corvus albus africano in piccolo, mentre il giovane dell’anno è completamente nero (incluso l’occhio, carattere diagnostico) con solo dei puntini bianchi sulla nuca formanti uno “scialle di centrino”. La colorazione grigiastra irregolare del ventre è dovuta al fatto che questo esemplare è stato fotografato in primavera e sta mutando: ha già cambiato le piume nere della testa e del petto e sostituirà presto quelle ormai sbiadite e grigiastre delle parti inferiori con delle nuove copritrici immacolate da adulto!
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Re: POLYPHOTO BIRDING CONTEST 2011

Messaggioda EBN001 » 23 mar 2011, 13:38

contest1s.JPG

Foto 3: errate 25% Totano moro, Piro piro siberiano, Pettegola, Pantana, Totano zampegialle minore, Combattente

Sicuramente un trampoliere, vista la combinazione di zampe e becco lunghi e sottili, collo affusolato, testa piccola ed habitat acquatico. La struttura gracile, il collo non lunghissimo ed il corpo molto orizzontale escludono gli aironi e le cicogne, ossia i trampolieri di maggiori dimensioni, mentre puntano chiaramente ai limicoli, dell’ordine Charadriformes.
Tra i limicoli, escludiamo a priori tutte le specie con colori, disegni o struttura particolari: occhioni, beccaccie di mare, Droma, cavalieri e avocette, pavoncelle, pivieri, corrieri, beccacce e beccaccini, piovanelli e gambecchi del genere Calidris, pittime, chiurli, Voltapietre, pernici di mare e corrioni.

Le uniche specie che possiedono una simile combinazione di colorazione (grigio pallido più o meno uniforme) e di struttura (corpo robusto con zampe, collo e becco lunghi, ecc.) sono: i limnodromi, pochi Calidris di grandi dimensioni e le specie dei generi Tringa ed affini.
Entrambi i limnodromi hanno collo più corto, testa più grande, becco proporzionalmente più lungo, la coda barrata di nero e piumaggio invernale più contrastato (grigio più scuro sopra e biancastro sotto); inoltre, se si ingrandiscono le zampe del mystery si vede che sono molto lunghe, anche sotto al “ginocchio”, mentre nei limnodromi le zampe sono proporzionalmente più corte.
I pochi Calidris con struttura superficialmente simile a quella della foto misteriosa sono il Piovanello comune e l’americano Piro piro zampe lunghe; il primo però ha becco nettamente curvo verso il basso, mentre il secondo ha un becco più corto e sottile, oltre ad un piumaggio più variegato e ad un netto sopracciglio bianco.

A questo punto rimangono solo le specie del genere Tringa, visto che anche i generi affini Actitis e Xenus sono molto diversi e possono essere esclusi a causa della struttura (zampe e collo corti, ecc.) e della colorazione differenti. Se escludiamo il Piro piro siberiano, con zampe molto corte, tutte le altre specie potrebbero anche andare bene se non fosse che il becco è generalmente troppo corto (come nel Totano zampe gialle minore e nei piro piro culbianco, solitario e boschereccio) oppure troppo sottile (come nell’Albastrello e nel Totano moro). Tra le specie rimanenti, eliminiamo anche la Pettegola (che è sempre più variegata, brunastra sopra, e con zampe e base del becco rossicci o aranciati) ed il Totano zampe gialle maggiore (con zampe gialle e parti inferiori candide barrate di grigio). L’ultima specie possibile è la Pantana, il piumaggio invernale della quale, soprattutto se molto abraso, può essere grigiastro pallido senza sopraccigli o disegni strani sulla testa ed il corpo; questa specie però è sempre bianca candida sotto (senza sfumatura grigia su pancia, petto, collo e muso come nel mstery), mentre il becco della Pettegola è egualmente spesso alla base ma con apice più sottile, appuntito e leggermente rivolto all’insù.
Tra tutti i possibili candidati, quindi, ne rimane solo uno: il Totano semipalmato (Tringa semipalmata), raro accidentale americano avvistato una volta anche in Italia. Il becco e le zampe particolarmente lunghi e la colorazione molto pallida e concolore (senza sopracciglio contrastante di fronte agli occhi né vermicolature sul corpo) ci dicono che si tratta della sottospecie occidentale inornatus (conosciuto in inglese come “Western Willet”), proprio quella avvistata nel nostro paese!
Totano semipalmato, (Tringa semipalmata)


Foto 4: errate 82% Aquila minore, Aquila imperiale spagnola, Aquila anatraia minore, Aquila anatraia maggiore, Aquila delle steppe, Aquila rapace, Astore cantante scuro, Albanella minore, Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Falco di palude, Sparviere levantino, Gipeto, Lodolaio

Brutta posizione e vista limitata alle parti superiori di un uccello con ali e coda molto lunghe, corpo affusolato e testa arrotondata. Per la struttura generale e la forma delle ali, con penne estremamente lunghe e “digitate” (si intravede nelle primarie più esterne lungo il margine esterno), possiamo escludere quasi tutto tranne i Rapaci diurni, anche se qualche avventato potrebbe optare per una specie del genere Stercorarius, che al contrario hanno sempre ali appuntite e coda non squadrata all’apice, o un gabbiano in piumaggio giovanile, dimenticandosi però che nessuna specie ha piumaggio così scuro e groppone tutto nero…

Quindi ci troviamo con un Rapace diurno sotto mano; che facciamo? Cominciamo ad escludere le specie del genere Falco, che hanno sempre ali più triangolari (anche le specie massicce hanno le ali spesse alla base e sempre più sottili fino all’apice appuntito) e coda più sottile; inoltre la colorazione non quadra con nessuna delle specie del paleartico occidentale, visto che non c’è nessuna barratura chiara su remiganti o timoniere…
Escludiamo poi, dalle specie rimanenti, quelle con struttura e/o colorazione nettamente differenti da quelle del mystery: gli avvoltoi (ali più spesse o coda più corta o coda a cuneo, ecc.), le grandi aquile e le aquile di mare (sempre ali più spesse e coda proporzionalmente più corta e larga), il Falco giocoliere, il Nibbio reale (molto più rossiccio e variegato, con coda forcuta), il Nibbio bianco, le Albanelle (femmine e giovani di reale, pallida e minore hanno sempre il groppone bianco) e le specie del genere Accipiter (i giovani hanno sempre le ali più corte e arrotondate e le remiganti barrate di chiaro, scuro).

Vediamo ora, una per una, le specie che più assomigliano al mystery, tentando di vagliarne i caratteri identificativi. Cominciamo dalle piccole aquile, Aquila di Bonelli e minore; entrambe, in piumaggio giovanile o immaturo, soprattutto se vecchio e abraso, possono avere le parti superiori uniformemente brune, visto anche che, come succede in molte specie di rapaci, le timoniere centrali della coda sono più scure e meno barrate delle altre e perciò quando la coda è chiusa sembra tutta scura. L’Aquila minore, però, ha una netta mezzaluna chiara sul groppone, sfumata ma presente anche nei giovani, mentre entrambe le specie hanno le primarie grigie barrate di scuro, nettamente contrastanti con le secondarie nerastre (nel mystery invece questo contrasto non esiste), e le copritrici delle scapolari e delle ali più variegate (nel mystery sono appena più chiare e brune delle penne del volo). Il Falco pescatore ha perti superiori potenzialmente simili ma differisce per il colore biancastro del vertice sulla testa e per la forma delle ali, il “braccio” più affusolato e la “mano” più corta ed appuntita. Il Nibbio bruno è decisamente simile nella colorazione generale ma nella foto misteriosa si intravedono le copritrici del sottoala (lungo il margine anteriore) che è presumibilmente chiaro, addirittura biancastro, carattere non compatibile con questa specie; anche la struttura è diversa (non la forma della coda, però, che nel Nibbio bruno si abrade spesso in punta tanto da non sembrare più forcuta): le ali del nibbio, infatti, hanno il “braccio” più affusolato e la “mano” più corta ed appuntita. Poiane del genere Buteo e Falco pecchiaiolo, pur essendo superficialmente simili, hanno ali proporzionalmente più corte e sottili, hanno coda più corta e meno squadrata (tranne il pecchiaiolo, abbastanza simile da questo punto di vista) e possiedono sempre un disegno più contrastante sulle primare, un flash bianco alla base oppure un pannello chiaro barrato di scuro, inesistente nel mystery. Infine, il Falco di palude giovane (senza la testa color crema) può assomigliare molto dal punto di vista cromatico al mystery, ma occorre tener presente 2 cose importanti: primo, che il sottoale di questa specie è sempre scuro uniforme (e non chiaro come si intuisce nella foto misteriosa) e, secondo, che gli esemplari uniformemente scuri di Falco di palude non mostrano mai contrasto tra le copritrici del dorso bruno-chiaro e le penne di ali e coda nere…!
A questo punto rimane solo una specie all’appello, che è anche la risposta esatta al nostro contest, ossia il Biancone (Circaetus gallicus), immaturo al 2°anno. Ora una breve notata cautelativa: guardando le illustrazioni sulle guide (Collins compreso) o le foto su libri e riviste (prese con luce perfetta) potreste non ritrovarvi con questa risposta, però, se tenete conto che la coda è largamente in ombra (il che oscura completamente la di già sfumata barratura delle timoniere più interne) e che si tratta di un immaturo (come si evince dalla muta, dallo stato del piumaggio e dal bordo bianco non abraso solo sulle secondarie e primarie più interne), capirete che l’aspetto non è quello che ci si aspetta da un tipico Biancone! Bisogna però dire che la struttura rimane quella tipica ed inconfondibile di questa specie!!!

Biancone (Circaetus gallicus)
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Re: POLYPHOTO BIRDING CONTEST 2011

Messaggioda EBN001 » 25 apr 2011, 17:55

Foto 5:
foto 5.JPG

Foto 6 errate 5% Sgarza indiana, Ardeola bachus
Bella foto di un canneto allagato, brutta foto di un uccello che si nasconde in mezzo alla vegetazione acquatica…! L’uccello si vede solo da davanti ed è visibile anche un pezzetto di capo, occhio e becco compresi. Proprio grazie all’occhio arcigno rivolto in avanti, la testa piccola, il becco conico con base spessa ed il petto largo capiamo che non appartiene ai Passeriformi, né a molti altri gruppi di non-passeriformi, inclusi Anseriformi (becco diverso), Rapaci sia diurni che notturni, Columbiformi, Piciformi, ecc.
Occorre eliminare anche altri gruppi potenzialmente simili, per struttura e colorazione, come i Galliformi (che però sono esclusi a priori perché non vivono in habitat acquatici), i Rallidi (nessuna specie mostra la combinazione di iride giallastra, petto bianco al centro e fianchi ocra striati di scuro; alcune specie sono ocra come il mystery ma hanno sempre i fianchi più o meno barrati, e non striati, di scuro e mancano della banda bianca lungo il collo ed il petto) ed i Limicoli (uniformemente bianchi sotto, o con i lati del petto ed i fianchi finemente variegati di scuro, e non così spessamente striati).

Di tutti i gruppi, l’unico che calza è quello dei Ciconiformi, con becco conico con base spessa, testa piccola e corpo tozzo, solo che la maggioranza di queste specie dovrebbero avere collo lungo e snello, cosa che da questa foto non si direbbe proprio… In realtà esistono alcune specie di Airdeidi che tengono il collo ricurvo contro il petto, tanto che in posizione di riposo sembrano averlo corto e tozzo. Quindi sembra logico prendere in considerazione proprio questi taxa, che sono: Airone guardabuoi, tarabusi e tarabusini, Nitticora e varie specie di sgarza ciuffetto.
Il primo è sempre bianco, al massimo sfumato di ocra su petto e testa ma assolutamente non striato di scuro. La Nitticora è colorata in modo molto diverso, con adulto variegato di bianco, nero e grigio uniformi, i giovani pesantemente macchiati di bruno e nero e gli immaturi sfumati ovunque di grigio cupo. Come i giovani di Nitticora, anche i tarabusi (genere Botaurus) sono completamente variegati di bruno e nero su sfondo ocra rossiccio. Mentre gli adulti dei tarabusini (genere Ixobrychus) differiscono nella mancanza di pesanti striature, i giovani delle medesime specie hanno linee scure sulle parti inferiori, che però formano una linea proprio lungo il centro del collo e del petto, a differenza dal contest che ha queste parti biancastre ed immacolate.

Rimangono quindi solo le sgarze ciuffetto (genere Ardeola), specie che in abito non riproduttivo sono notoriamente difficili da distinguere tra loro. Ma i caratteri principale per discernere tra Sgarza ciuffetto, Sgarza indiana e Sgarza cinese sono, per fortuna, ben visibili in fotografia. Infatti, la Sgarza indiana e quella cinese in piumaggio non riproduttivo (la cui identificazione sul campo è poco studiata, tanto da risultare pressochè indistinguibili tra loro…) differiscono dalla Sgarza ciuffetto europea per i seguenti caratteri: striature del collo sempre molto più spesse e scure (nerastre, non grigie o marroni pallide); copritrici del dorso marroni molto più scure e contrastanti, non ocra grigiastro pallido; entrambe possiedono, inoltre, un’evidente stria biancastra sopra alle redini, tra occhio e base del becco, assente nel mystery. Infine, ingrandendo bene il capo si nota una sfumatura verde-bluastra alla base del becco, che nel Paleartico occidentale è presente solo nel Tarabuso maschio (che come abbiamo visto, non può essere…) e nella Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), soluzione dell’odierno quiz.

Foto 5 Errate 25% - Ciuffolotto, Cuculo dal ciuffo, Gazza alizzurre, Rigogolo, Zigolo capinero, Storno roseo, Ciuffolotto delle Azzorre -

Per riconoscere questa foto misteriosa non occorre essere un esperto incredibile, basta solo trovare l’uccello in mezzo alla vegetazione (in alto a destra), comprenderne la postura (posato su un ramo, con le spalle all’osservatore e la coda che penzola verso il basso) e studiarne l’esatta distribuzione dei colori (testa nera, petto ocra pallido, dorso e ali castano rossiccio uniforme e coda nera lucida).
A questo punto si sfoglia una guida degli uccelli ed in men che non si dica si scopre che le specie “papabili” sono pochissime; inoltre la struttura decisamente peculiare (testa grande, corpo corto e tozzo, coda piuttosto lunga e molto larga), ci aiuta a limitare la nostra scelta al solo Cuculo fagiano del Senegal (Centropus senegalensis). Altre specie superficialmente simili sono la Ciagra corona nera (Tchagra senegala) e l’Averla dorso rossiccio (Lanius schach), ma entrambi differiscono sia nella colorazione sia nella struttura, molto diverse da quanto precedentemente descritto.
La difficoltà di questo contest non sta, infatti, nel riconoscimento dell’uccello quanto nella scarsa conoscenza che il birdwatcher italiano medio ha delle specie che vivono ai margini del Paleartico occidentale, come appunto questo cuculo di origine africana che nella nostra regione è limitato al solo delta del fiume Nilo, dove oltretutto è anche piuttosto localizzato e difficile da vedersi…!
Cuculo fagiano del Senegal (Centropus senegalensis)
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Re: POLYPHOTO BIRDING CONTEST 2011

Messaggioda EBN001 » 23 mag 2011, 23:11

Foto 7:

In questa foto, almeno un uccello si riconosce bene: peccato che sia quello sbagliato, in secondo piano…! Il suddetto è chiaramente una strolaga in piumaggio invernale; visto il piumaggio molto contrastato, la linea di demarcazione netta tra bianco e nero e la forma del becco (sottile e senza angolo gonidale prominente), la si identifica con una certa facilità come Strolaga mezzana.
Il problema arriva quando si osserva e studia il vero mystery bird della situazione, sempre posato sull’acqua in atteggiamento di nuoto ma con la testa girata in direzione opposta rispetto al fotografo! Per forma e colorazione potrebbe essere un po’ di tutto, sempre restando però tra gli uccelli acquatici nuotatori: un anatra, uno svasso, un rallide (folaga), un alcide (uria, gazza marina, ecc.), ma anche, per la seconda volta, una strolaga.

Se studiamo meglio la sua struttura notiamo subito una somiglianza con la silhouette della vicina strolaga: collo spesso, testa tonda, corpo lungo e basso sull’acqua, dorso bombato, ali corte con proiezione delle primarie sottili che sbucano dietro, estremo posteriore quasi troncato (alto sull’acqua e senza coda apparente), ecc. Questa combinazione di caratteri ci permette di escludere praticamente tutti i suddetti gruppi e di identificarla come una strolaga, per l’appunto, una specie del genere Gavia…

Le strolaghe del Paleartico occidentale sono 5, ossia tutte le specie esistenti al mondo: la Strolaga mezzana, quella del Pacifico, la minore, la maggiore e la becco giallo.
Di queste la Strolaga minore può essere esclusa pressoché subito perché sempre molto più pallida sopra, di un grigio topo con macchiette bianche sparse, e non così nerastra uniforme; inoltre, in questa specie la linea di demarcazione tra chiaro e scuro su petto e collo è molto meno netta e poco definita.
La Strolaga maggiore e la Strolaga beccogiallo sono animali grandi e massicci, solitamente ben più grandi della mezzana, con corpo lungo e alto al centro, collo lungo e taurino, testa grande e squadrata con vertice più o meno piatto ed una colorazione diversa, meno nerastra e più sfumata di bruno ocra, soprattutto sul collo che manca quasi completamente del contrasto bianco-nero che si vede nel mystery…!

A questo punto rimangono solo 2 specie: la mezzana, come quella in secondo piano, ha aspetto molto simile a quello del pennuto misterioso ma guardandoli entrambi e confrontandoli è possibile discernere alcune belle differenze: il corpo della mezzana è più lungo e affusolato; la schiena della mezzana è più alto al centro (gobba mediana) mentre il mystery ha il suo picco dorsale verso avanti, verso la testa; la nuca del mystery è di un grigio chiaramente più pallido rispetto al collo nerastro, a differenza della mezzana nella quale questo contrasto è quasi inesistente; infine, e soprattutto, il mystery manca completamente della macchia bianca lungo la parte posteriore dei fianchi, che è invece un carattere diagnostico della mezzana. Si tratta quindi di una Strolaga del Pacifico (Gavia pacifica), adulto in inverno; tutti i caratteri visibili sono diagnostici di questa specie, recentemente vista più volte nell’Europa occidentale e forse più comune dalla nostra parte dell’Atlantico di quanto si pensava in precedenza!
Strolaga del Pacifico (Gavia pacifica)

________________________________________

Foto 8:

La vera difficoltà di questo contest sta nel capire di cosa si tratta al primo colpo! Si tratta infatti di un non specificato uccello acquatico con zampe e becco sottili, escludendo quindi anseriformi e tutti gli uccelli terrestri, Passeriformi e non… Ma a sto punto bisogna scegliere tra i limicoli, i grandi trampolieri (aironi & co.) e gli altri gruppi possibili di uccelli palustri. La colorazione marroncina del dorso e biancastra con sfumature ocra di sotto sembrerebbe puntare ad un limicolo, ma siamo davvero sicuri di ciò?

Ci scommetto che qualcuno di voi avrà risposto “Combattente”… In effetti la colorazione del piumaggio e quella del becco, rosata alla base con punta scura, ricordano più che superficialmente la colorazione di un maschio adulto in muta di questa specie, somiglianza enfatizzata dalla tendenza dei Combattenti maschi ad avere in primavera tracce del piumaggio nuziale estivo, anche sotto forma di macchie bianche sparse ed irregolari, proprio come quelle visibili nel mystery bird!

La struttura generale, con testa molto piccola a goccia, il becco corto e spessotto alla base, le primarie nere molto lunghe e, soprattutto, le nuove copritrici delle ali appena mutate grigio-azzurrate ci fanno capire che in realtà si tratta di un gabbiano giovane in muta. Guardando poi le guide e scegliendo tra tutte le possibili specie, si arriverà abbastanza in fretta a risolvere l’enigma e a riconoscere il mystery come un giovane di Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus), assolutamente unico nella sua colorazione bruno-rossiccia uniforme sopra e ocra sotto.
Questo è un classico esempio di uccello comune che, in posizioni e piumaggi particolari, può essere confuso con specie più rare o addirittura appartenenti a gruppi tassonomici diversi!
Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus)
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Re: POLYPHOTO BIRDING CONTEST 2011

Messaggioda EBN001 » 31 lug 2011, 21:56

La soluzione del Polyphoto Birding Contest la trovate qui:
http://ebnitalia.it/easyNews/NewsLeggi.asp?NewsID=71
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