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Foto 3: errate 25% Totano moro, Piro piro siberiano, Pettegola, Pantana, Totano zampegialle minore, Combattente
Sicuramente un trampoliere, vista la combinazione di zampe e becco lunghi e sottili, collo affusolato, testa piccola ed habitat acquatico. La struttura gracile, il collo non lunghissimo ed il corpo molto orizzontale escludono gli aironi e le cicogne, ossia i trampolieri di maggiori dimensioni, mentre puntano chiaramente ai limicoli, dell’ordine Charadriformes.
Tra i limicoli, escludiamo a priori tutte le specie con colori, disegni o struttura particolari: occhioni, beccaccie di mare, Droma, cavalieri e avocette, pavoncelle, pivieri, corrieri, beccacce e beccaccini, piovanelli e gambecchi del genere Calidris, pittime, chiurli, Voltapietre, pernici di mare e corrioni.
Le uniche specie che possiedono una simile combinazione di colorazione (grigio pallido più o meno uniforme) e di struttura (corpo robusto con zampe, collo e becco lunghi, ecc.) sono: i limnodromi, pochi Calidris di grandi dimensioni e le specie dei generi Tringa ed affini.
Entrambi i limnodromi hanno collo più corto, testa più grande, becco proporzionalmente più lungo, la coda barrata di nero e piumaggio invernale più contrastato (grigio più scuro sopra e biancastro sotto); inoltre, se si ingrandiscono le zampe del mystery si vede che sono molto lunghe, anche sotto al “ginocchio”, mentre nei limnodromi le zampe sono proporzionalmente più corte.
I pochi Calidris con struttura superficialmente simile a quella della foto misteriosa sono il Piovanello comune e l’americano Piro piro zampe lunghe; il primo però ha becco nettamente curvo verso il basso, mentre il secondo ha un becco più corto e sottile, oltre ad un piumaggio più variegato e ad un netto sopracciglio bianco.
A questo punto rimangono solo le specie del genere Tringa, visto che anche i generi affini Actitis e Xenus sono molto diversi e possono essere esclusi a causa della struttura (zampe e collo corti, ecc.) e della colorazione differenti. Se escludiamo il Piro piro siberiano, con zampe molto corte, tutte le altre specie potrebbero anche andare bene se non fosse che il becco è generalmente troppo corto (come nel Totano zampe gialle minore e nei piro piro culbianco, solitario e boschereccio) oppure troppo sottile (come nell’Albastrello e nel Totano moro). Tra le specie rimanenti, eliminiamo anche la Pettegola (che è sempre più variegata, brunastra sopra, e con zampe e base del becco rossicci o aranciati) ed il Totano zampe gialle maggiore (con zampe gialle e parti inferiori candide barrate di grigio). L’ultima specie possibile è la Pantana, il piumaggio invernale della quale, soprattutto se molto abraso, può essere grigiastro pallido senza sopraccigli o disegni strani sulla testa ed il corpo; questa specie però è sempre bianca candida sotto (senza sfumatura grigia su pancia, petto, collo e muso come nel mstery), mentre il becco della Pettegola è egualmente spesso alla base ma con apice più sottile, appuntito e leggermente rivolto all’insù.
Tra tutti i possibili candidati, quindi, ne rimane solo uno: il Totano semipalmato (Tringa semipalmata), raro accidentale americano avvistato una volta anche in Italia. Il becco e le zampe particolarmente lunghi e la colorazione molto pallida e concolore (senza sopracciglio contrastante di fronte agli occhi né vermicolature sul corpo) ci dicono che si tratta della sottospecie occidentale inornatus (conosciuto in inglese come “Western Willet”), proprio quella avvistata nel nostro paese!
Totano semipalmato, (Tringa semipalmata) Foto 4: errate 82% Aquila minore, Aquila imperiale spagnola, Aquila anatraia minore, Aquila anatraia maggiore, Aquila delle steppe, Aquila rapace, Astore cantante scuro, Albanella minore, Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Falco di palude, Sparviere levantino, Gipeto, Lodolaio
Brutta posizione e vista limitata alle parti superiori di un uccello con ali e coda molto lunghe, corpo affusolato e testa arrotondata. Per la struttura generale e la forma delle ali, con penne estremamente lunghe e “digitate” (si intravede nelle primarie più esterne lungo il margine esterno), possiamo escludere quasi tutto tranne i Rapaci diurni, anche se qualche avventato potrebbe optare per una specie del genere Stercorarius, che al contrario hanno sempre ali appuntite e coda non squadrata all’apice, o un gabbiano in piumaggio giovanile, dimenticandosi però che nessuna specie ha piumaggio così scuro e groppone tutto nero…
Quindi ci troviamo con un Rapace diurno sotto mano; che facciamo? Cominciamo ad escludere le specie del genere Falco, che hanno sempre ali più triangolari (anche le specie massicce hanno le ali spesse alla base e sempre più sottili fino all’apice appuntito) e coda più sottile; inoltre la colorazione non quadra con nessuna delle specie del paleartico occidentale, visto che non c’è nessuna barratura chiara su remiganti o timoniere…
Escludiamo poi, dalle specie rimanenti, quelle con struttura e/o colorazione nettamente differenti da quelle del mystery: gli avvoltoi (ali più spesse o coda più corta o coda a cuneo, ecc.), le grandi aquile e le aquile di mare (sempre ali più spesse e coda proporzionalmente più corta e larga), il Falco giocoliere, il Nibbio reale (molto più rossiccio e variegato, con coda forcuta), il Nibbio bianco, le Albanelle (femmine e giovani di reale, pallida e minore hanno sempre il groppone bianco) e le specie del genere Accipiter (i giovani hanno sempre le ali più corte e arrotondate e le remiganti barrate di chiaro, scuro).
Vediamo ora, una per una, le specie che più assomigliano al mystery, tentando di vagliarne i caratteri identificativi. Cominciamo dalle piccole aquile, Aquila di Bonelli e minore; entrambe, in piumaggio giovanile o immaturo, soprattutto se vecchio e abraso, possono avere le parti superiori uniformemente brune, visto anche che, come succede in molte specie di rapaci, le timoniere centrali della coda sono più scure e meno barrate delle altre e perciò quando la coda è chiusa sembra tutta scura. L’Aquila minore, però, ha una netta mezzaluna chiara sul groppone, sfumata ma presente anche nei giovani, mentre entrambe le specie hanno le primarie grigie barrate di scuro, nettamente contrastanti con le secondarie nerastre (nel mystery invece questo contrasto non esiste), e le copritrici delle scapolari e delle ali più variegate (nel mystery sono appena più chiare e brune delle penne del volo). Il Falco pescatore ha perti superiori potenzialmente simili ma differisce per il colore biancastro del vertice sulla testa e per la forma delle ali, il “braccio” più affusolato e la “mano” più corta ed appuntita. Il Nibbio bruno è decisamente simile nella colorazione generale ma nella foto misteriosa si intravedono le copritrici del sottoala (lungo il margine anteriore) che è presumibilmente chiaro, addirittura biancastro, carattere non compatibile con questa specie; anche la struttura è diversa (non la forma della coda, però, che nel Nibbio bruno si abrade spesso in punta tanto da non sembrare più forcuta): le ali del nibbio, infatti, hanno il “braccio” più affusolato e la “mano” più corta ed appuntita. Poiane del genere Buteo e Falco pecchiaiolo, pur essendo superficialmente simili, hanno ali proporzionalmente più corte e sottili, hanno coda più corta e meno squadrata (tranne il pecchiaiolo, abbastanza simile da questo punto di vista) e possiedono sempre un disegno più contrastante sulle primare, un flash bianco alla base oppure un pannello chiaro barrato di scuro, inesistente nel mystery. Infine, il Falco di palude giovane (senza la testa color crema) può assomigliare molto dal punto di vista cromatico al mystery, ma occorre tener presente 2 cose importanti: primo, che il sottoale di questa specie è sempre scuro uniforme (e non chiaro come si intuisce nella foto misteriosa) e, secondo, che gli esemplari uniformemente scuri di Falco di palude non mostrano mai contrasto tra le copritrici del dorso bruno-chiaro e le penne di ali e coda nere…!
A questo punto rimane solo una specie all’appello, che è anche la risposta esatta al nostro contest, ossia il Biancone (Circaetus gallicus), immaturo al 2°anno. Ora una breve notata cautelativa: guardando le illustrazioni sulle guide (Collins compreso) o le foto su libri e riviste (prese con luce perfetta) potreste non ritrovarvi con questa risposta, però, se tenete conto che la coda è largamente in ombra (il che oscura completamente la di già sfumata barratura delle timoniere più interne) e che si tratta di un immaturo (come si evince dalla muta, dallo stato del piumaggio e dal bordo bianco non abraso solo sulle secondarie e primarie più interne), capirete che l’aspetto non è quello che ci si aspetta da un tipico Biancone! Bisogna però dire che la struttura rimane quella tipica ed inconfondibile di questa specie!!!
Biancone (Circaetus gallicus)