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Salve a tutti,
più che un aiuto per il riconoscimento mi interesserebbe un aiuto per la conservazione di penne e piume... Siccome ormai ne ho accumulato una bella quantità mi sono resa conto che è venuto il tempo di catalogarle bene ma mi chiedevo quale fosse il metodo migliore per conservarle senza rovinarle.
Per le penne posso utilizzare tranquillamente un cartoncino inserito in fogli di plastica trasparente o c'è un metodo migliore di questo? E poi per le piume che sono più delicate come si fa?
Grazie a chi vorrà rispondermi,
Silvana Grimaldi
Napoli (EBN 496)

Cara Silvana, se ti puo' essere utile anch'io utilizzo un cartoncino grigio in cui pratico dei tagli per inserire la penna e/o piuma. Poi ripongo il tutto in una busta A4 trasparente.

Non conosco altri metodi di conservazione.

Ciao

Roberto Lerco
Verona
Ebn 450

Anch'io come voi fino ad ora ho conservato le penne nel modo che avete descritto, ma ora sto pensando di riporle dentro le cassette entomologiche, spillando il calamo come si fa con gli insetti. In questo modo l'ostensione potrebbe (visto che non ho ancora provato visti i prezzi delle cassette di cui sopra...) essere più elegante, almeno credo.
Qualcuno ci ha già provato?
Un abbraccio a tutti quanti
Francesco mSt

Ok, allora a meno che non ci siano altre indicazioni illuminanti procedo con cartoncino e foglio A4 plastificato... grazie dell'attenzione!
Le foto del sito di Roberto Lerco sono davvero belle, complimenti!

Non sono un esperto di piume, però, visto che nessuno ne ha parlato, vorrei ricordare una cosa importante.
E' meglio, per evitare attacchi da parte di acari e tarme, che nel raccoglitore in cui sono inseriti i fogli vengano messe alcune palline di naftalina (o prodotto simile). In fondo si tratta di materiale organico.
Altrimenti si possono avere delle brutte sorprese

Ciao.
Andrea Nicoli
EBN 003

Al messaggio di Andrea Nicoli vorrei aggiungere un'avvertenza: le tarme sono delle gran brutte bestie, ma la naftalina e ancora di piu' il paradiclorobenzolo sono peggio ancora. Quindi, se usate queste molecole di ampia diffusione commerciale per far durare le collezioni (se non le usate vi durano davvero pochi anni) non tenetele (le collezioni) in camera vostra. Stoccate la collezione in un luogo poco frequentato e un po' arieggiato, per evitare di inalare i gas che sublimano.

Anni fa, anzi, diversi decenni fa, il Prof. Edgardo Moltoni mi disse che usava la naftalina per gli uccelli imbalsamati del Museo di Storia Naturale di Milano che teneva per studio nei cassetti del suo studio, sebbene nelle collezioni alloggiate negli appositi locali del Museo si usasse il paradiclorobenzolo, perche' aveva saputo che quest'ultimo rendeva impotenti. Aveva 80 anni.

Ciao
GB

Personalmente, a seguito di attacchi di parassiti che hanno letteralmente polverizzato (nel senso che nei minigrip ho trovato proprio polverina) parte della mia raccolta di exuvie (mute) di Ofidi e penne (senza contare il mio capello da portatore Baltì pakistano) raccolgo tutto il materiale all'interno dei box di polistirolo con cui portano il pesce al mercato ittico.
Sigillo i coperchi ai box con del nastro da elettricista (è materiale che non manipolo con una certa frequenza).
Prima di riporre il tutto nella scatola, tratto il materiale con del tarmicida (per uccidere gli adulti) e lo sottopongo a dei cicli in congelatore (- 20° C) per eliminare anche le eventuali uova.

Diverso invece il discorso del materiale che utilizzo per la didattica.
Preparo i "pennari" incollando penne (ed eventualmente anche piume) con della colla (vedi le colle stick che usano anche gli alunni a scuola) su un cartoncino grigio (per dare maggior contrasto alla componente candida della penna).
Una volta preparato il tutto (generalmente utilizzo per comodità fogli di formato A4) vado in cartoleria (ma anche in Museo abbiamo l'attrezzatura) e faccio plastificare il foglio.
Così facendo ho del materiale impermeabile (e per l'attività in campagna aiuta), che può essere manipolato da intere scolaresche senza essere rovinato e che non viene attaccato dai parassiti.

Per stare al passo con i tempi, in un mondo sempre più virtuale, ho cominciato anche a scansionare le penne, raccogliendo tutti i file in una cartella specifica, sperando che un e-Anthrenus non mi mangi tutto...

Saluti.

Si può aggiungere che le penne dovrebbero essere conservate in luogo asciutto e buio.

Non è il caso di una raccolta di penne (che generalmente non è ostensiva), ma ad esempio per quel che riguarda gli animali tassidermizzati (imbalsamati/impagliati) i parametri da rispettare sarebbero questi:

Non superare i 50 lux nell'illuminazione dei reperti.
Mantenere un umidità relativa (U.R.) in un range del 20-35%.

Una temperatura alta unita ad un umidità relativa attorno al 65% comporta il rischio di infestazioni biologiche.

da botanico...
ogni tanto per i campioni vegetali si usa tenerli in congelatore
serve a uccidere alcune specie (naturalmente si preservano dall'umidità
tenendole in buste ben sigillate)
naturalmente poi bisogna assicurarsi che siano ben asciutte e senza condensa.

come ornitologo...
conservo le penne da molto tempo, le conservo in una valigetta sigillata
e con un pò di canfora (diversi sono i prodotti in commercio)
le uso per le attività didattiche e sono perfettamente integre e conservate.

saluti

Rispondo a Silvana riguardo la conservazione delle penne ma potrebbe essere un idea per tutti.
Io ho preso un semplice quadretto con vetro e cornice (al Belgo Briko)e le ho pressate tra il vetro e il cartoncino senza alcun tipo di trattamento,(il colore del fondo lo puoi scegliere tu) sono anni che son lì e sempre in buone condizioni e posso guardarle ogni volta che mi và.
Appena riesco inserisco delle foto.
Ciao Mirko Tomasi,Varese