ora, io sarò ANCHE pignola...

Sorrisi e castronerie del mondo con le ali

ora, io sarò ANCHE pignola...

Messaggioda anna » 10 nov 2008, 14:51

...ma trovo almeno improbabile che un boeing 737 possa vernire investito da uno stormo di storni

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/atterraggio-olbia/emergenza-ryanair/emergenza-ryanair.html

e pensare che "repubblica" è il primo sito news che apro! :mmm: tra una cosa e l'altra, mi sto disaffezionando...
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Re: ora, io sarò ANCHE pignola...

Messaggioda volo_1969 » 10 nov 2008, 15:04

Metti che in fase di atterraggio, com'era a quanto pare da un altro articolo (altra testata), però
sempre dal medesimo articolo che ha segnalato Anna:
Da un primo sopralluogo emergono "estesi danni alla semiala sinistra, al relativo carrello e al ventre della fusoliera.

E che erano? storni di cemento? :wow:
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Re: ora, io sarò ANCHE pignola...

Messaggioda KTF » 10 nov 2008, 16:55

anna ha scritto:...ma trovo almeno improbabile che un boeing 737 possa vernire investito da uno stormo di storni



Perché improbabile?
Mica hanno detto che il 737 si è disintegrato nell'impatto con gli uccelli...

Gli storni assieme a Laridi e Corvidi sono gli uccelli che più figurano negli elenchi di incidenti di bird strike.

Considera anche che agli storni piace stare in compagnia...

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Poi si sa che comunque, i giornalisti sono sempre giornalisti (vedi recente caso di pantera nera e delle sue caratteristiche impronte con le unghie...).

Relazione 2006 sul bird strike in Italia:
http://www.enac-italia.it/RelazioneBSCI2006.pdf
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Re: ora, io sarò ANCHE pignola...

Messaggioda anna » 10 nov 2008, 17:06

provo a spiegarmi:
potrei affermare, cambiando scala, che la mia auto ha rischiato di venire investita da un pettirosso?
forse sì, bisognerebbe sentire il punto di vista dell'interessato: se ci tiene a far la figura di superbird, forse anche...
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Re: ora, io sarò ANCHE pignola...

Messaggioda KTF » 10 nov 2008, 17:17

volo_1969 ha scritto:Da un primo sopralluogo emergono "estesi danni alla semiala sinistra, al relativo carrello e al ventre della fusoliera.

E che erano? storni di cemento? :wow:
(whiteflag)


Premesso che bisogna capire se erano veramente storni (i giornalisti vendono gatti per pantere, quindi non si sa mai), un uccelletto di 90 grammi che colpisce un aereo in fase di atterraggio ai 300 km/h potrebbe sul serio, comunque, produrre dei malanni (se poi gli animali sono, magari, 40 risucchiati dalle turbine, ancora peggio)...
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Re: ora, io sarò ANCHE pignola...

Messaggioda volo_1969 » 11 nov 2008, 9:20

Io la soluzione per allontanare gli stormi degli uccelli dagli aerei ce l'avrei :wow:
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Re: ora, io sarò ANCHE pignola...

Messaggioda volo_1969 » 19 mar 2009, 15:05

Tiberio wrote: "E che erano? storni di cemento?


In effetti, a leggere questo articolo tratto dal sito: www.tutelafauna.it che parla di Birdstrike, devo ricredermi sui potenziali danni che un povero uccellino può causare agli aerei.

Molto bello il motto adottato nell'ambito della strategia adottata per migliorare le condizioni di sicurezza e ridurre gli impatti: "The birds were here first!” (“Gli uccelli sono arrivati prima di noi!”)


Qui il link diretto: http://www.tutelafauna.it/Materiali/Approfondimenti/Birdstrike_e_di_sicurezza_dei_voli.kl

E qui l'articolo:

Birdstrike e di sicurezza dei voli
Il problema dell’impatto tra aerei e uccelli è concreto, ma la soluzione non è quella proposta dai fanfaroni nostrani che vogliono trasformare i cacciatori italiani in ridicole “contraeree” o arruolare forzosamente falconieri fatti in casa per giocare a Federico II negli aeroporti. Noi vi raccontiamo in caso di un approccio intelligente (19/03/09)
Le collisioni incidentali tra uccelli sono eventi rarissimi, in quanto le dimensioni, la manovrabilità e la velocità sono perfettamente in sintonia tra i diversi volatili. Ogni uccello sa valutare perfettamente la propria e la’ltrui velocità e traiettoria e si comporta di conseguenza. Il suo copro gli consente di norma una manovrabilità ottimale anche all'interno di spazi ridotti.

Questo è il motivo per cui il «traffico aereo» di uccelli è quasi privo di incidenti, anche quando questi si riuniscono in gran numero. I meccanismi con cui i volatili riescano a evitare le collisioni tra loro non sono ancora del tutto chiaro, specie quando si osservano le evoluzioni di enormi stormi (ad es. Di sotrni) che si muovono ad alta velocita’ in perfetta sincronia senza mai toccarsi. Si e’ pero’ scoperto che i Rondoni comuni, quando il rischio di collisione aumenta perche’ volano in gruppo, riducono la propria velocita’ (Tigges & Mendelssohn 2005).

Lo stesso non si puo’ dire degli aerei che, in fatto di volo, sono uno strumento assai primitivo rispetto alle capacita’ di un uccello ed e’ questa la causa delle collisioni tra aereoplani ed uccelli : in inglese, «birdstrike».

La forza dell'impatto con un uccello pua’ seriamente compromettere la sicurezza di un aereo in volo, come il caso eclatante dell’aereo di linea che all’inizio del 2009 e’ stato costretto a un atterraggio di emergenza nel Fiume Hudson, proprio in mezzo alla citta’ di New York, a causa di una collisione – pare con uno stormo di oche.

La forza dell’impatto è determinata dalla massa e dalla velocità degli uccelli e gli aeroplani. Le masse di oggetti volanti impattano tra loro con identica potenza fortemente determinata dalla velocita’ (e = ½ mV ²). Questo è il motivo per cui un Rondone comune si schianta contro un aereo che vola a 450 km/h con una forza pari a 550 kg. Se consideriamo uccelli sono più grandi e più pesanti, come una poiana, la forza dell’impatto sale a 6.000 kg. Aumentando la velocita’ dell’aereo i valori diventano ancora piu’ impressionanti : l’impatto di un Rondone comune contro un jet che vola a 900 km/h (normale velocita’ di crociera per un aereo a reazione di linea) ha una forza di 2.200 kg (2,2 tonnellate!) mentre nel caso della poiana si arriva a 25.000 kg (2,5 tonnellate).

Con questi impatti gli uccelli muoiono istantaneamente ma anche gli aerei possono essere danneggiati in misura diversa. Gli uccelli più grandi, come una poiana o un’oca possono danneggiare o distruggere i motori e, in casi estremi, sfondare i finestrini della cabina e uccidere i piloti.

Gli uccelli rappresentano un rischio più elevato nei paesi ad alta densità di traffico aereo. Questo è il motivo per cui ci sono sforzi a livello mondiale per ridurre il pericolo. In Germania tra il 1997 e il 2001, sono stati registrati 47 « birdstrike » che hanno sfortunatamente coinvolto Rondoni comuni. Il numero effettivo e’ certamente più alto se si considera che solo nel 30-50% degli incidenti sono identificati le specie di uccelli coinvolti.

Il pericolo aumenta ulteriormente in paesi attraversati dalle specie migratorie. In Israele, ad esempio, 500 milioni di uccelli attraversano il paese due volte l'anno. Tutti questi uccelli sorvolare una piccola area - 75 km di larghezza - nel loro passaggio tra Africa, Europa e Asia in primavera e in autunno. In Israele, tra il 1970 e il 1998, 8 aerei sono stati distrutti a causa di impatto con uccelli in volo e 3 piloti sono morti.

Questo è il motivo per cui la Società per la Protezione della Natura in Israele (SPNI) e l’Aeronautica Militare Israeliana (IAF) hanno sviluppato uno studio sistematico delle migrazioni in tutto il paese. Le rotte di volo delle diverse specie sono state registrate per diversi anni e sono state create delle vere e proprie «tabelle orarie stagionali» dei passaggi. Questo lavoro ha consentito la creazione di una mappa denominata « Bird Plagued Zone” (BPZ), che contiene tutti i dettagli del passaggio su Israele degli uccelli in migrazione.

Questo materiale è diventato una parte importante della definizione dei piani di volo dei piloti e gli orari di volo sono stati adattati alle abitudini degli uccelli. Per evitare incidenti e’ infatti di gran lunga piu’ semplice cambiare i piani degli aerei che quelli degli uccelli! Il motto è stato «The birds were here first!” (“Gli uccelli sono arrivati prima di noi!”)

Dal momento che questa conoscenza è stata recepita nell'ordinamento del traffico aereo di Israele nel 1984, gli incidenti rilevanti sono stati ridotti del 76% e gli incidenti minori da 81%.

Per ridurre ulteriormente le collisioni, le Forze aeree e l'Università di Tel Aviv hanno sviluppato congiuntamente un progetto per migliorare l’identificazione delle specie di uccelli coinvolti nelle collisioni attraverso l’analisi della struttura microscopica delle piume di cui si rinviene traccia sul velivolo
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