Ora vi racconto una storia che leggevo quando ero piccola piccola. Il libro che avevo era corredato da bellissime figure colorate...
Il signor Goloso
AI signor Goloso piaceva mangiare e più mangiava più diventava tondo e più ingrassava più gli veniva
fame, e più gli veniva fame più mangiava. Egli abitava in una casina che gli assomigliava in tutto: era una
casina rotondetta e grassoccia.
Un mattino il signor Goloso si svegliò molto presto s’alzò, scese le scale e si preparò una colazione
abbondantissima: quattro fette di pane tostata un pacco di fiocchi d’avena, un litro di latte, una zuccheriera piena di zucchero tre uova sode, un panetto di burro un barattolo di marmellata.
Dopo aver mangiato fin le briciole di quell’abbondante colazione, il signor Goloso s’appoggiò allo schienale della sedia e cominciò a pensare. «Bene, bene, che cosa potrei mangiare a pranzo?».
E per farsi venire appetito decise di andare a fare una passeggiata. Cammina, cammina a un certo punto
si trovò davanti a una caverna. Il signor Goloso che era anche curioso entrò nella caverna scura.
Salita un scala formata da altissimi gradini si trovò di fronte un’enorme porta. E apri e si trovò nella stanza più grande del mondo: il pavimento era vasto come un campo, il tavolo era alto come una casa, le sedie
sembravano alberi Dal tavolo giungeva un delizioso profumino.
Il signor Goloso riuscì ad arrampicarsi su una sedia e da li raggiunse il tavola Scopri cosi la fonte di
quel delizioso profuma Su un enorme piatto c’erano enormi salsicce, grandi come cuscini enormi patate, grandi come palloni enormi piselli grandi come cavoli
Il signor Goloso corse verso il piatto e cominciò a mangiare, ma all’improvviso si trovò prigioniero di
una mano gigantesca. Era proprio la mano di un gigante!
E tu tuonò il gigante chi sei?
Il signor Goloso terrorizzato balbetta Go lo.. so..
Goloso di nome e di fatto! urlò il gigante Meriti una lezione. E lo costrinse a mangiare tutto quello che c’era nell’enorme piatto
Dopo aver finito il signor Goloso stette male. gli sembrava di scoppiare.
Devi promettermi che non sarai pili goloso disse il gigante.
Oh, si, si prometto piagnucolò il signor Goloso
Bene, ora puoi andare - disse il gigante.
Il signor Goloso scese dal tavolo e usci dalla porta, sentendosi molto grasso e molto infelice. Da quel
giorno mantiene la promessa ed ora è magro come un grissino.
R. HargreavesVoi direte: "ma che c'entra questa storia con il triste destino delle poiane?" Infatti con il loro destino non c'entra nulla, ma mi è rimasta tanto impressa questa storia per la questione dei nomi: mi è rimasta l'idea che i nomi spesso, anzi molto spesso, danno indicazioni caratteriali su chi li possiede, persone o luoghi che siano...e dunque ho raccontato questa storia perchè ad Erba accadono cose strane, è vero, come dice bel_riose, ma soprattutto nell'aria ci sarà qualcosa che confonde, un profumo docliastro e acre al tempo stesso....chissà cosa sarà mai capitato a 'sto vecchio col cappello....