Il cuore di un passero.

Discussioni sul comportamento degli uccelli

Il cuore di un passero.

Messaggioda volo_1969 » 8 giu 2011, 8:15

Ciao, questa mattina verso le 7 ho assistito a una scena che mi ha molto colpito:

sulla città di Chiavari (GE) già dalla notte si sono abbattuti forti temporali.

Stavo andando a lavorare in macchina, sulla strada principale, molto trafficata; sono fermo al semaforo e vedo dalla parte opposta dell'incrocio posarsi proprio sulla linea di mezzeria un passero maschio, in corrispondenza di una "cosa" biancastra. Lo becchetta e lo trascina.

Scatta il verde e imperterrito il passero rimane lì incurante delle macchine che passano.

Ho pensato: che cosa ci sarà mai di così buono da rischiare di farsi investire?

Quando è il mio turno osservo che la "cosa" bianca è un piccolissimo passero senza vita e completamente implume.

L'adulto lo becchetta e cerca di trasportarlo fuori dalla careggiata prendendolo per un'ala!!!!

Poi è passata una corriera, il passero è volato via e io non ho avuto il coraggio di guardare oltre.

La tristezza per la morte del piccolo e la pietosa caparbietà del genitore di fronte a questo evento mi accompagnano in questa piovosa giornata.
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda pietrod » 8 giu 2011, 9:15

Non per essere brutale, ma forse l'interpretazione e' troppo umanizzata.
Io credo sia probabile che stesse cercando proteine...

http://www.tau.ac.il/~lotem/pdf/Bendov% ... 202006.pdf

In questo articolo documentano un caso un cui una femmina di passero nutriva i suoi piccoli rimasti con i cadaveri dei fratelli morti.


Ciao

Pietro
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda volo_1969 » 8 giu 2011, 13:51

Ciao Pietro, certamente nel mio racconto ho considerato solo il mio stato d'animo e quello che ho provato vedendo la scena. Certamente il passero ha rischiato grosso, anzi la vita stessa. Quanto può essere il prendere proteine ad ogni costo, con le macchine che sfrecciavano a 10 cm da lui, e non il volerlo spostare dal pericolo? Nel documento che hai postato tu, aveva tutto il tempo per poterlo fare.....Con questo non voglio insistere nella mia teoria, per carità, ma la scena di questa mattina mi ha fatto tornare alla mente il vido del cane eroe....tutto lì....cambia l'animale ma la dinamica è la stessa.


ciao ciao..
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda pietrod » 8 giu 2011, 14:50

ciao Tiberio,

Umanizzare gli animale e' l'errore piu' comune tra chi si avvicina all'etologia, ed esserne completamente immuni e' impossibile (e anche un po' sbagliato credo, perche' un altro errore e' quello di non considerarci animali..:)).

Tra i corvidi e' assolutamente comune rischiare un pochino ai lati della strada per raccogliere cadaveri e altre fonti di cibo, e anche i passeri spesso sfruttano fonti alimentari ai lati di strade anche trafficate, come avrai senz'altro osservato.

Un ulteriore breve osservazione, senza voler essere troppo adattamentista (anche questo un errore comune tra gli evoluzionisti):) quale sarebbe il vantaggio dell'evoluzione del comportamento di cura verso i piccoli implumi caduti dal nido? E' invece conveninente cercare di avere un pasto nutriente!!

Ah.. ultimissimi studi, non sui passeri ma su una specie non troppo lontanta filogeneticamente come gli zebrafinch (e anche in qualche aspetto comportamentale e' simile) dimostrano che i genitori non sono in grado di riconoscere i propri figli quando sono vivi e vegeti...credo che quando siano morti sia ancora piu' difficile!!

Do Zebra Finch Parents Fail to Recognise Their Own Offspring?
Reers H, Jacot A, Forstmeier W (2011) Do Zebra Finch Parents Fail to Recognise Their Own Offspring? PLoS ONE 6(4): e18466.

Ciao

Pietro
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda Alfa » 8 giu 2011, 19:55

Triste la trasformazione e il ribaltamento della vicenda :(, triste davvero :..(
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda pietrod » 9 giu 2011, 8:47

Alfa ha scritto:Triste la trasformazione e il ribaltamento della vicenda :(, triste davvero :..(


Ok per rispondere seriamente ci vorrebbe troppo spazio, cerco di riassumere in due righe, sperando di non essere malinterpretato.

Ribaltamento? Triste? E perche'? Io trovo molto piu' affascinante e gradevole cercare di avere una visione "scientifica", le falsita' e l'umanizzazione rendono il mondo piu' piacevole?

Io credo di no. Io credo che questo tipo di visione ponga dei limiti e fissi delle barriere, dando delle spiegazioni che non sono in alcun modo ripetibili, non ponendo quindi alcuna base per una comprensione piu' profonda. Avanzamento della comprensione che spesso porta gioia in 2 modi, nel semplice esercizio logico-cognitivo e nelle ricadute pratiche che puo' avere (date dalla ripetibilita').

Facendo un esempio stupido (vorrei avere un affascinante spiegazione alla S.J. Gould ma non mi viene in mente niente ora:)).
Se vediamo un nido con pulli che viene abbandonato, umanizzando dovremmo dire che i genitori sono degli incompetenti o cattivi(barriera dell'umanizzazione). In maniera piu' logica si dovrebbe indagare sulle cause (Avanzamento della comprensione), cercando di prevenirle (ripetitivita'-ricadute pratiche) e/o capirle (esercizio dell'intelletto).

O il fratricidio nei rapaci. Umanizzando dovremmo pensare che il piu' grande e' un gran bast**o ma invece guardando con un altro occhio ci arcorgeremmo che senza questo stratagemma forse entrambi i piccoli sarebbero morti di stenti.
Da qui potrebbe partire uno studio sulle cause dell'aggressivita' del piu' grande e su quando accade questo fenomeno (avanzamento della comprensione), da questo studio potremmo per assurdo comprendere che l'aggressivita' e' correlata con basse risorse alimentari.
Osservando ancora il fenomeno potremmo capire(ripetitivita') che in un determinato posto c'e' una carenza di risorse alimentari, invece di pensare semplicemente che il fratellone e' cattivo, che porta ad una maggiore frequenza di uccisioni e quindi cercare soluzioni di conservazione o le cause della mancanza di risorse.


Scusate ancora la stupidita' degli esempi...se mi viene in mente qualche caso reale ve lo scrivo.

Personalmente non vedo nessuna tristezza nel cercare proteine da un pullo morto, contestualizzando nella specie ovviamente! Cresceranno piu' vigorosi i nuovi pulli!!!

Ciao
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda volo_1969 » 9 giu 2011, 11:02

Chiedo scusa se inserisco un mio ulteriore e forse contorto commento: Pietro ha espresso con molta coerenza e precisione un comportamento che è corretto, ed è alla base della sopravvivenza nel mondo animale. Certamente i nostri sentimenti di fronte alla morte di un essere vivente sono i più disparati: c'è chi coglie l'aspetto metaforico, chi la parte scientifica, altri non ne vengono lontanamente sfiorati.
L'analizzare la situazione con mente logica e razionale porta assolutamente a condividere quanto, mi ripeto, ha scritto perfettamente Pietro.
Alfa nel racconto ha colto l'aspetto più "toccante", come del resto è successo a me, anche perchè non sarei stato in grado di ricavare nell'immediato da questo avvenimento un'aspetto logico. Mi sono fatto trasportare dalle emozioni, che come sempre gli animali suscitano in me.
Tralasciando la "triste" verità, penso che possano essere accettate come vere tutte le possibilità.
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda Ciconia » 10 giu 2011, 15:08

Umanizzare significa interpretare azioni e reazioni di animali sulla base dell'etologia umana, cioè non tenere conto del linguaggio di altre specie che comunicano con la gestualità e che potrebbero avere atteggiamenti simili ai nostri ma che comunicano cose diverse. Ma quando si parla di sentimenti vorrei ricordare che l'uomo in quanto specie, non ha inventato nulla nel corso dell'evoluzione ed oggi molti etologi anche famosi, hanno scritto libri e cominciano a pensare seriamente che gli animali non sono macchine biologiche, ma con emozioni simili alle nostre.
Per giustificare il rifornimento di proteine, insomma.. bisogna considerare che la vita di un selvatico è dura, non vanno mica al supermercato e quindi è logico che sfruttano una risorsa disponibile anche se poco tempo prima era un proprio pullo!! :icon_rolleyes
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda pietrod » 11 giu 2011, 9:05

Quoto e condivido ciò che ha scritto Stefania con poche e precise parole.

Vorrei solo aggiungere che l'umanizzazione, oltre ad aspetti innocenti come quelli suscitati in questo caso, ha e sopratutto ha avuto, aspetti molto deleteri in particolare per alcune specie.
E' nostro dovere cercare di estirpare la favola del lupo cattivo, per fare ciò io credo aiuti vedere nel modo veritiero le favole degli uccellini buoni. (che potrei trovare triste solo umanizzando)
Nonostante il trasporto emozionale che credo sia egualmente forte per tutti gli scriventi in questo forum!

Ciao a tutti e auguri ai passeri:)

Pietrod
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Re: Il cuore di un passero.

Messaggioda Alfa » 11 giu 2011, 16:38

:icon_eek emmmm....
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