Diffidenza negli uccelli

Discussioni sul comportamento degli uccelli

Diffidenza negli uccelli

Messaggioda Guidoriccio1 » 19 apr 2016, 15:18

Ciao a tutti.
Vi scrivo in questa sezione per una domanda forse banale, ma a cui non riesco a darmi una risposta certa: perché gli uccelli sono così diffidenti nei confronti di noi umani qui in Italia (Europa)?
Spiego meglio: pur essendomi avvicinato al birdwatching solo recentemente, ho avuto la possibilità di fare numerosi viaggi in giro per il mondo tra cui Sudamerica (Brasile e Peru) e Africa (Namibia e Madagascar). In tutte queste nazioni sono sempre riuscito ad avvicinarmi tantissimo agli uccelli. Ricordo perfettamente in Namibia di riuscire a fotografarne qualcuno con un tele da solo 150mm. Certo, non si fanno mica toccare, ma il "punto di non ritorno" spesso è a meno di un metro. E questo è capitato anche in Sudamerica. Qui in Italia, o comunque in Europa, esclusi piccioni e passeri comuni è complicatissimo avvicinarsi. Appena ti vedono anche in distanza tutti scappano, in particolare i passeriformi.
Secondo voi a cosa è dovuto questo comportamento? All'inizio pensavo alla lunga tradizione di caccia presente in Europa, ma che senso ha adesso soprattutto nelle grandi città? E poi la caccia era presente anche fuori Europa.

Grazie a chi ha una risposta o solo qualche idea a riguardo.
Guidoriccio1
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Re: Diffidenza negli uccelli

Messaggioda Angmar » 20 apr 2016, 10:05

La persecuzione subita in Europa ha dimensioni, intensità e durata non paragonabili con altre realtà, e non basta certo qualche anno (o decennio) di tregua per attenuare una diffidenza più che comprensibile.
Nel caso dell'Italia poi la cosa è ancora più marcata e spicchiamo tra i paesi mediterranei, caratterizzati da scarsa o nulla coscienza ambientale.
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Re: Diffidenza negli uccelli

Messaggioda PantaLeone » 20 apr 2016, 14:49

Caro guido,la risposta oltre a quanto detto da Angmar è dovuto anche alla "percezione di pericolo" che l'animale ha. I mammiferi avvertono l'estraneità all'ambiente basandosi molto sull'olfatto...anche se non hanno mai visto un uomo l'odore inusuale li rende più sospetti che curiosi. Negli uccelli invece, che basano tutto sulla vista, la familiarità dell'essere umano è la molla che li spinge a fuggire. Gli uccelli che vivono in ambienti con grande presenza umana sono abituati (come hai detto tu, soprattutto piccioni o passeri...ma posso assicurarti che anche un falco pellegrino che vive a Roma è meno timoroso di uno che vive in montagna) e perlomeno sanno che raramente l'uomo farebbe loro del male in quell'ambiente. Negli ambienti con presenza umana minore invece gli uccelli percepiscono l'uomo come pericolo, lo conoscono e ne fuggono. Mi è invece capitato molte volte di frequentare le foreste interne della Majella (dove passano si e no 10 uomini l'anno) e di vedere che gli uccelli sono più incuriositi dall'uomo che timorosi...semplicemente perchè spesso non ne hanno mai visto uno (devi tener presente anche della lunghezza della vita relativamente breve di un volatile) e non lo temono. Questo è un altro motivo per cui, nelle zone da te citate, gli uccelli si lasciano avvicinare di più...semplicemente, non sanno chi sei...e che puoi fare loro del male.
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